SANGIOVANNI
Oggi ho delle cattive sensazioni sull'esito della sfida che c'è appena stata, tra noi cantanti.
Non saprei spiegare cosa mi passi per la testa, ma ho come il presentimento che il vento qui dentro stia cambiando.
E non a mio favore."Vediamo la classifica ok?"
La voce di Maria interrompe i miei pensieri negativi e mi riporta alla realtà che, però, si presenta peggiore delle mie aspettative.
Il mio nome compare al terzo posto, subito dopo Deddy ed Aka.
I miei amici urlano increduli per quanto successo, io invece resto muto.
Sono pietrificato e mi porto le mani al viso.Ho fatto il mio tempo, e già sono tutti stanchi di me.
Mentre lo penso ho come l'impulso di alzarmi e correre via, lontano da tutto questo, dalle telecamere, dai microfoni... E piangere.
Per la prima volta, dopo tempo, avrei voglia di piangere e di spaccare qualcosa.
"Non dici nulla Sangio?"
È ancora una volta la voce di Maria a trascinarmi fuori dai miei pensieri.
"Ho fatto il mio tempo. Non comment" sussurro, dando sfogo ad una parte di quanto penso.
Sento la risata amara della conduttrice perforarmi i timpani, e so che ha compreso quanto per me tutto questo sia difficile da digerire.Questo per me vuol semplicemente dire che sono una meteora.
Brillo per un po' e poi mi spengo come tanti altri pseudo artisti che sono finiti nel dimenticatoio.
Questo significa semplicemente che la mia musica non è qualcosa che rimane, che fa riflettere.
Questo significa che non è assolutamente vero che sono della gente e che posso essere d'esempio.
Sono semplicemente Giovanni, uno dei tanti passati, qui ad Amici, portato in alto per un po' e poi sotterrato e dimenticato.
Chiudo gli occhi mentre cerco di ricacciare indietro le lacrime che minacciano di uscire prepotenti dai miei occhi.
Sento due mani stringermi il ginocchio tanto forte da infondermi un calore incredibile.
So a chi appartengono.
So che se aprissi gli occhi, adesso, qui, di fronte a lei, crollerei in mille minuscoli pezzi.
Ed è per questa ragione che mi alzo di scatto e fuggo, senza prestare attenzione a nessuno.
E torno ad essere dopo mesi, il Giovanni che scappa via.
Ma questa volta, Giovanni scappa via per non pesare sulle spalle di una ragazza che, sicuramente, sarebbe stata pronta a sorreggermi il mondo intero.
Ma questa volta non sarà così semplice.
Questa volta, devo affrontarla da solo.
E con questa convinzione, prendo il mio giubbotto e vado a lezione, mentre una lacrima inizia a scorrere sul mio viso.GIULIA
Mi aggiro per casa in preda alla preoccupazione più acuta.
Rivedo davanti a me gli occhi del mio fidanzato.
Due occhi azzurro mare, velati di una grande delusione, di un'immensa tristezza.
Ed io so che quegli occhi stavano facendo di tutto per trattenere le lacrime.
Mi stendo sul divano, guardando il soffitto mentre sbuffo, sconsolata.
Serena mi guarda e sembra non capire il perché io stia così."Sono preoccupata per Sangio. É andato via piangendo e lui non piange mai, lo sapete..."
Mentre lo dico, mi sento quasi in colpa perché sto rivelando a voce alta qualcosa che lui non vorrebbe far sapere, ma devo farlo per liberarmi da questo peso enorme che porto sul cuore.
Gli altri commentano quanto accaduto non centrando, però, il punto cruciale della situazione.
"Ma no.. Ma lui non ci è rimasto male per il posto, non solo.. Ci è rimasto male perché a questo punto il pubblico è fondamentale e lui al pubblico piace un botto, perché è diverso, dice cose particolari che nessuno dice.."
Cerco di spiegare il suo punto di vista a tutti i miei compagni, che mi ascoltano distratti.
Ma io continuo.
So che le telecamere mi stanno riprendendo, sento lo zoom dritto sul mio viso, e per la prima volta le utilizzo per far capire che la reazione di Sangio non è dovuta alla mancata vittoria, ma è qualcosa di molto più profondo."Io per esempio lui lo apprezzo più di me stessa. Non mi piace solo perché è bello, mi piace perché è diverso, perché ha la mente aperta, perché è sensibile.. Ma al pubblico uguale".
Dicendo questo esco fuori, perché voglio farmi trovare lì quando torna da lezione.
Ho bisogno di sapere che sta bene.
Ho bisogno di stare con lui per consolarlo, per confortarlo,come lui ha sempre fatto con me.
"Non molti lo conoscono bene.. Ma lui è sensibile. Anche per questo mi piace" dico all'indirizzo di Serena che mi segue sulle scale, mentre io esco dalla porta per aspettare il mio fidanzato.
"Lo consoleró, ma so che tornerà imparanoiato. E se devo essere sincera a vederlo così, sto peggio di lui".
Ho il fiato corto mentre lo dico, e spero di essere abbastanza forte per entrambi.
Gli è lo devo per tutte le volte che lo è stato lui per noi.
Serena rientra, ed io inizio a chiacchierare con tutti quelli che passano.
Parlo da sola per ammazzare il tempo.
"Ora ho capito perché mia mamma ci resta male, quando sto male io. Te lo giuro, sto peggio di lui" dico tra me e me parlando con un'interlocutore immaginario.
"Mi sento tipo mia madre in questo momento. E Sangio allora non è il fidanzato mio, é mio figlio tra un po'" borbotto, continuando una conversazione con me stessa.
Lo aspetto per quasi un'ora, e quando non lo vedo tornare, decido controvoglia di tornare dentro per fare una doccia veloce.
Forse l'acqua laverà via la mia preoccupazione?
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Tutti i battiti del mio cuore
FanfictionHo sempre creduto di avere un cuore troppo grande rispetto al mio fisico esile. Spesso questo stesso cuore mi ha fatta soffrire, mi ha fatta emozionare, eppure era sempre di più rispetto a tutto il resto. E poi... e poi ho incontrato lui. Quando ho...