La più bella canzone d'amore della mia vita

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SANGIOVANNI

La trovo stesa su quello che ormai è diventato il suo divano, con gli auricolari nelle orecchie. La guardo da lontano, muove le gambe a ritmo di una musica a me sconosciuta.
Mi fermo per qualche secondo a chiacchierare con Daddy che guarda il cellulare, per non sembrare scortese e sfuggente, ma ogni tanto volto la testa per vedere se Giulia è ancora lì. Ho quasi paura possa sfuggirmi dalle mani.
La guardo. Sembra così innocente con i capelli sciolti che le ricadono sulle spalle in quel modo così sexy.
Se solo potesse guardarsi attraverso i miei occhi, capirebbe quanto è diversa. Definirla bella sarebbe riduttivo. Sarebbe associarla ed accomunarla alla massa, ma per me lei non è così. E' tanto, troppo di più.
Quando non riesco più a sopportare questa distanza, mi alzo lasciando gli altri parlare, e mi avvicino a lei.
"Cosa fai qui tutta sola?" le dico, piazzandomi di fronte.
"Mi distraggo.." risponde Giulia, con la sua solita sincerità che è in grado di trafiggermi il cuore.
"Da cosa?da me?" le dico, in cerca di un piccolo cenno che le possa far capire che non deve farlo. Non più. Le sorrido sornione e mi siedo accanto a lei. Piazzo il mio viso proprio all'altezza del suo, per incrociare i suoi occhi. Ma lei non risponde. Quel silenzio mi fa capire che il problema sono proprio io.
"Ti lascio da sola allora?" le chiedo sincero.
Mentre lo dico, però, spero lei mi risponda di restare. Ho proprio bisogno della sua vicinanza, stasera più che mai.
Giulia alza lo sguardo, ma resta in silenzio. La guardo come se aspettassi la risposta più preziosa della mia vita, e finalmente la vedo sorridere.
"No" dice in un sussurro appena udibile. Ma a me basta quello.
Mi distendo accanto a lei, e con una mano la attiro verso il mio corpo.
Ci ritroviamo così l'uno di fronte all'altro. I nostri occhi si cercano e quando si trovano, sento il mio cuore esplodere per ciò che ci leggo dentro.
E capisco che sono fottuto. Completamente.

GIULIA

Tutte le mie paure, le mie paranoie, in questo momento vengono spazzate via. Ho Giovanni proprio di fronte a me. I suoi occhi sono poggiati su di me, nei miei. E dentro ci leggo così tante cose che quasi mi sento di annegare.
Stranamente non ho paura. Non mi tremano nè sudano le mani. Sento, semplicemente, che quello è il posto in cui voglio stare. Il mio posto nel mondo.
Restiamo a fissarci per un'eterità. Muti. Beandoci semplicemente di ciò che i nostri occhi stanno dicendo per noi.
E' Giovanni ad interrompere di colpo quel silenzio.
" Ho lasciato la mia ragazza stasera" mi confessa, inchiodandomi a quella verità che per poco non mi fa girare la testa per la felicità. Cerco, però, di mostrarmi interessata all'argomento, ed anche un po' preoccupata.
"Mi dispiace, deve essere stata dura" gli dico seria.
Fallisco miseramente, perchè vedo Sangio scoppiare a ridere, mentre prende una ciocca dei miei capelli e li arrotola al suo dito.
"No, non lo è stato. Eravamo in crisi da un pezzo, e non c'era più posto per lei, e per noi, nella mia vita" mi dice continuando a guardarmi negli occhi, mentre giocherella con i miei capelli.
"E comunque, evita di fare la finta dispiaciuta. Guarda che c'entri anche tu in questa faccenda.." mi dice sorridendo.
Apro la bocca sotto shock, e poi la richiudo incapace di articolare anche una sola frase di senso compiuto.
"C'entri tu, ma non sei colpevole, Giulia. Sono due cose ben distinte, stai tranquilla " mi rassicura lui, vedendo la mia espressione impanicata.
"Diciamo che averti conosciuta, ha velocizzato un processo di rottura già avviato. Ho capito cosa voglio davvero. E lei, non lo rappresentava nemmeno lontanamente" conclude Sangio, alzando una mano per accarezzarmi una guancia.
Sento la mia pelle arrossarsi immediatamente sotto quel tocco inaspettato, ed il cuore premere prepotente contro il mio petto.
Gli sorrido ed istintivamente alzo una mano e gli è la passo tra i capelli. Gli massaggio quei riccioli castani che ha, e per tutta risposta lui chiude gli occhi ed avvicina ancora di più la testa a me, per facilitarmi quell'operazione. Per la prima volta vedo la corazza di quel ragazzo sgretolarsi sotto il mio tocco. Sembra quasi un bambino.
Resta così per qualche minuto. Lascia anche i miei capelli, per abbracciare il mio fianco.
Tiene gli occhi chiusi e respira serenamente. Il suo respiro si scontra con il mio, a pochi centimetri di distanza, ed ho così tanta voglia di baciarlo che devo trattenermi davvero tanto.
Non ho mai baciato nessuno nella mia vita, e voglio che questo momento sia voluto dalla persona che mi sta accanto, tanto quanto da me.
Improvvisamente sento il respiro di Giovanni cambiare. Diventa più veloce, più pesante e quando riapre gli occhi ha un'espressione diversa dal solito. Gli occhi sono velati di qualcosa, che per me è sconosciuto. Non è paura, tristezza, rabbia, dolcezza.. è qualcosa a cui non so dare un nome, ma che mi mozza il fiato.
"Tu mi fai stare bene Giulia, e per uno come me, lo capirai dopo avermi conosciuto meglio, non è assolutamente scontato. Anzi."
Mentre lo dice avvicina la sua fronte alla mia.
La nostra pelle si tocca ed il brivido lungo la schiena, ormai familiare, non tarda ad arrivare.
Mi ritrovo a sperare che mi baci. Prego mentalmente che lo faccia.  E come se leggesse nel mio pensiero, risponde a quella domanda inespressa.
"Vorrei tanto baciarti Giù. Lo vorrei tanto. Ma tu meriti che tutto avvenga al momento giusto, e stasera dopo tutto quello che è successo non lo è. Non mi sentirei corretto, ma nei tuoi confronti" spiega lui, come se gli avessi chiesto qualcosa.
"Tranquillo, io sono qui" gli dico con tutta la sincerità che possiedo, per fargli capire che a me basta averlo vicino.
"Sei bellissima. E così da vicino senza trucco, lo sei ancora di più ". I suoi occhi tradiscono l'emozione, e vorrei tanto credergli .. ma ancora non ci riesco.
A quelle parole, infatti, non posso fare a meno di abbassare gli occhi. Non ci credo, è più forte di me.
"Giulia ti prego, non abbassare mai gli occhi con me. Se vuoi riuscire a costruire qualcosa con me devi capire che io sono sempre sincero, devi credere alle mie parole. Tu non hai nemmeno idea di quanta fatica io stia facendo a non baciarti. Mi piaci,  mi piace tutto di te" mi dice, prendendo la mia faccia con una mano, stringendola per obbligarmi a guardarlo.
"Per questo dammi un po' di tempo, ok?" Gli chiedo sorridendo, sperando di non deluderlo.
"Ok. Te lo concedo. Ma ti assicuro che con me inizierai a credere molto di più in te stessa e nella tua unicità" sentenzia, per poi baciarmi la fronte.
Come ho fatto a vivere io, prima di Giovanni?
Me lo chiedo e sento le lacrime pungermi gli occhi.

SANGIOVANNI

"Ora andiamo a dormire, che domani abbiamo da lavorare molto" le dico, anche se l'idea di staccarmi da quel corpo così caldo ed accogliente, mi innervosisce e rattrista.
"Ok" concorda Giulia.
Stacchiamo le nostre braccia e le nostre gambe aggrovigliate alla perfezione e ci alziamo in piedi.
Prima che io possa fare un passo, vedo Giulia alzarsi sulle punte e sporgersi verso di me.
"Grazie per stasera" mi sussurra all'orecchio per poi posarmi un bacio sul collo.
Rabbrividisco per quel contatto con la sua bocca e sorrido felice.
"Se solo sapessi quanto hai fatto bene tu a me, piccola. Grazie a te " le dico, prima di ricambiare quel bacio.

GIULIA

Oggi ho lezione solo nel pomeriggio e sono davvero annoiata. I miei compagni sono in sala, altri riposano.
Mi aggiro per la casa in cerca di Giovanni.
E mentre lo faccio mi vengono in mente le parole di Kika. Sorrido, pensando a ieri sera e prima di arrivare in camera da lui sussurro a me stessa, come per prendermi in giro, "vado a fare la sottona".
Apro la porta della sua camera e vedo che sta dormendo. La richiudo all'istante per non disturbare, ma la voglia di stare un po' con lui prima della mia lezione è troppa.
Provo a bussare alla porta, ma non mi sente.
Decido,quindi, di entrare.
Mi avvicino con passo lento al letto, gli tocco la gamba per attirare la sua attenzione,  ma fallisco.
Cerco di avvicinarmi ancora di più, scuotendo il suo corpo.
Ho il cuore in gola, spero di non risultare invadente, e di non infastidirlo con la mia presenza.
Quando apre gli occhi e mi vede, però, la sua reazione mi fa rabbrividire.

SANGIOVANNI

Apro gli occhi infastidito per essere stato svegliato.
Quando vedo di fronte a me Giulia, però, provo solo un immenso senso di beatitudine.
La guardo, bellissima anche con quella felpa che decisamente non è della sua taglia.
Le sorrido e sposto il mio corpo verso l'estremità del letto per farle spazio.
Il fatto che Giulia abbia preso l'iniziativa di venire da me, rischiando un atteggiamento di chiusura da parte mia, mi rende davvero felice. Mi conferma che la strada che stiamo percorrendo insieme è quella giusta. Passo dopo passo verso qualcosa di importante.
Risponde alla mia silenziosa richiesta, sdraiandosi di fronte a me.
Ci ritroviamo faccia a faccia, costretti però in uno spazio ancora più stretto del divano.
"Scusa, non volevo disturbarti" sussurra lei, abbassando gli occhi in imbarazzo.
Le prendo il mento tra le mani e le alzo la testa, per farmi guardare.
"Non mi disturbi, anzi.." le dico sorridendo "magari potessi svegliarmi con te di fronte ogni giorno.."
Le faccio un buffo occhiolino e lei scoppia a ridere.
Quando Giulia ride, senza vergognarsi mentre lo fa, mi dona una sensazione di benessere mai provata.
E quel pensiero è la mia disfatta.
La abbraccio ancora di più ed alzo il cappuccio della mia felpa. Ho bisogno di pensare che siamo soli, nelle mura di casa mia.
"Non posso mandarti via. Non posso starti distante" confesso, finalmente libero da ogni paura.
E mentre le dico, quelle frasi, colpiscono prima me e poi lei, forse.
È una consapevolezza così forte che mi fa mancare il respiro, eppure è ciò che sento.
Senza Giulia Stabile, sono un Giovanni a metà, ormai.
E mentre mi confesso tutto questo, come una calamita,  le mie labbra cercano le sue.
Ed in quel momento compongo, dentro di me, la più bella canzone d'amore della mia vita.

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