.. Ma non sarà la fine

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GIULIA

"Raffy, ho bisogno di uscire un po'. Posso andare a fare una passeggiata nel campetto?"
La mia voce è appena udibile mentre parlo al telefono con la produzione.
Questa mattina, dopo non aver dormito nemmeno un minuto, ho affrontato due ore di lezione di flamenco.
Sabato dovrò presentare diverse coreografie davvero complicate, e seppur il mio morale sia sotto terra, ammazzarmi di fatica mi fa distrarre dal mio dolore. Al dolore mentale e sentimentale, almeno riesco a sostituire quello fisico.
"Ok Giulia, vai pure. Hai mezz'ora di tempo".
La voce di Raffaella interrompe i miei pensieri e mi fa sentire meglio.
"Ok grazie infinite Raf" le dico, riattaccando.

Mentre passeggio per il campetto, con le cuffie nelle orecchie e la musica a volume altissimo, in lontananza vedo Giovanni che sta tornando a casa.
Ha il viso rivolto al pavimento, e cammina ondeggiando mentre si gratta freneticamente il braccio, segno che è davvero nervoso.
Mi accorgo di essermi immobilizzata nel bel mezzo della stradina, mentre lo fisso e studio ogni suo piccolo comportamento.
So che non sta bene, lo vedo anche così a distanza. La vecchia Giulia, quella di appena poche ore fa, sarebbe corsa da lui per fare propri i problemi del suo fidanzato. Per risolverli insieme.
Ma la vecchia Giulia è morta, insieme ai suoi sentimenti.
Non c'è più traccia di lei, da nessuna parte.
Quindi, mi volto di spalle e continuo a camminare, nella direzione opposta a quella di Giovanni.
E degli ultimi frammenti del mio cuore.

SANGIOVANNI

Oggi sono stato un disastro a lezione. Le mie barre non sono piaciute a nessuno.
"Sono senza cuore. Insipite.." è stato il commento di Rudy.
L'ho guardato negli occhi, e sono rimasto muto.
Come faccio a spiegargli, e a spiegare a chiunque, che il mio cuore è completamente spezzato? E come faccio, soprattutto, a dire che la causa di tutto questo sono solo ed esclusivamente io?
Mentre sto per varcare la soglia della casetta, mi sembra di scorgere in lontananza Giulia. Non faccio in tempo a capire se mi abbia visto, perché la vedo dirigersi nel lato opposto al mio. Lontana anni luce da me, e non posso fare altro che pensare che faccia bene.

Entro in casetta e saluto in fretta tutti i miei compagni.
In cucina Enula é intenta a preparare qualche intruglio dei suoi.
La guardo e non posso fare altro che chiedere, ciò che mi sta affliggendo da ore.
"Hai parlato con Giulia? Come sta?"
Cerco di sembrare tranquillo, quasi vago, disinteressato.
"No non ci ho parlato. Ma credo stia bene, l'ho vista serena.." commenta la mia compagna, non rendendosi conto che quelle, sono le ultime parole che vorrei sentire.
"Ah beh.. Daje" rispondo, voltandomi di scatto ed andando via.
Non mi riconosco più.
Ma cosa voglia da questa ragazza? Sono stato io a dirle tutte quelle cose, eppure mi fa star male saperla serena senza di me? Quando sono diventato così insensibile? Così cattivo?
Un mostro... Ecco cosa sono.

GIULIA

Passeggiare all'aria aperta mi ha fatto davvero bene.
Ho riflettuto a lungo su tutto quanto. Ho riflettuto sul fatto che io non sono d'accordo su quanto deciso e detto da Giovanni, ma che comunque lo rispetterò. Andando contro me stessa, contro ciò che so di provare.
Continuerò la mia vita in casetta, il mio lavoro in sala, e sarò serena.
Felice non potrò mai esserlo. Il mio cuore resta spezzettato in mille particelle. La mia vita non sarà più la stessa. Ma sono qui, ad Amici, e su questo ha ragione lui: é un'opportunità irripetibile.
"Esa, vogliamo fare una partita a carte?"
Urlo all'indirizzo del mio amico, mostrando un sorriso che, però, sento essere estremamente forzato.
Come sempre, i miei amici, sono ben felici di passare del tempo insieme, e le ore scorrono piacevoli.
"Che fate?"
La voce di Sangiovanni arriva prima al mio stomaco e poi alle mie orecchie. É come un pugno dritto, veloce e doloroso.
"Giochiamo. Vieni bro'" lo invita Esa.
"Nono, grazie. Vado a dormire", risponde puntando i suoi occhi sulla mia schiena.
Sento il suo sguardo trafiggermi da parte a parte, ed anche se sono di spalle, sento il potere che ha su di me.
"Buonanotte a tutti. Buonanotte Giuly".
Mi si blocca il respiro. Ma cosa è questo saluto, distinto da quello degli altri?
Non rispondo. E non lo guardo nemmeno. Sento solo gli occhi riempirsi di lacrime.
"È andato via?" chiedo, con la voce tremolante.
I miei compagni annuiscono, senza aggiungere altro, in grado di comprendere che le cose siano complicate ed allora smetto di fingere ed inizio a piangere ancora una volta,con la testa stretta tra le mani.

Tutti i battiti del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora