Il primo desiderio del nuovo anno

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GIULIA

"Giulia e Sangiovanni in magazzino per favore" la voce di Maria interrompe la conversazione animata che si sta tenendo in cucina.
Mi alzo di scatto battendo le mani per l'eccitazione.
Prendo la mano di Sangio e lo trascino con me.
"Andiamo Sangiuuus. Sarà arrivato il nostro alberello!"
Lui mi segue tenendomi forte per mano e sorridendo felice di vedermi così su di giri.
Ci sono diversi bustoni pieni di decorazioni, di lucine e di palline colorate. E poi un enorme albero verde ancora spoglio.
Saltello come una bambina al suo primo albero di Natale.
"Ma guardala.. Sei così bambina" mi sussurra Giovanni mettendo le mani sui miei fianchi per poi afferrare la mia bocca tra i suoi denti.
Il suo corpo mi spinge all'indietro e dopo pochi passi mi trovo con le spalle attaccate al muro. Ci baciamo come se fosse una questione di vita o di morte. Lui divora la mia bocca mentre passa la sua mano dietro la mia nuca per poi premere sul mio collo facendomi aderire ancora di più alle sue labbra. La sua lingua cerca la mia, in un bacio che sà di esigenza pura.
Mi sento così potente in questo momento. Con una mano gli sfioro i capelli per poi affondare le mie dita nei suoi ricciolini castani. Tiro leggermente indietro la sua testa e scoppio a ridere esausta da quel bacio interminabile, senza però staccarmi dalle sue labbra. Sento una risatina sommessa uscire anche dalla sua bocca, che non smette di darmi piccoli bacini lungo tutto il viso.
Mi aggrappo alle sue braccia sentendo ad ogni suo bacio un brivido percorrermi la schiena.
"Perché ridi?" mi chiede, senza però terminare quella piacevole tortura.
"Tu ridi" rispondo, prendendo a baciargli il collo.
"Si. Io rido" annuisce lui con una voce che non sembra nemmeno la sua.
E torna all'attacco baciandomi con trasporto.
Quando ci stacchiamo siamo entrambi senza fiato.
"Sarà meglio prendere l'albero e gli addobbi ed uscire da qui.." scoppia a ridere Sangio, toccandosi la testa per riprendersi.
Rido anche io nel vederlo così scomposto. Il ragazzo tutto d'un pezzo che ho conosciuto i primi giorni, ormai non esiste più, penso vittoriosa.
" Sono d'accordo" concordo annuendo, cercando di trattenere le risate.
Prendiamo le buste, l'albero e poggiamo tutto fuori dal magazzino.
"Ok, pare sia tutto" dico contenta, iniziando ad aprire la porta.
"No, credo tu stia dimenticando qualcosa" mi ferma Sangio.
Mi volto per capire di cosa stia parlando ed appena lo faccio, mi ritrovo bloccata tra il suo corpo e la porta.
"Ma la smettiii?" urlo, scoppiando a ridere.
"Solo se mi dai un ultimo bacio" mi prega.
E quelle parole bastano a convincermi. Con una mano lo abbraccio forte ed affondo la mia lingua nella sua bocca.

SANGIOVANNI

Quanto usciamo dal magazzino sono senza forze. L'effetto che mi fa questa ragazza è devastante. L'attrazione fisica che provo nei suoi confronti non l'ho mai sentita prima d'ora.
"Tu comunque sei pericolosa" le dico, dandole una piccola pacca sul sedere.
La vedo arrossire di colpo e scoppiare a ridere.
"Io sarei pronta a giurare il contrario" ribatte facendomi un occhiolino che mi lascia lì imbambolato.
"Dai piccioncini sbrigatevi che aspettiamo voi da un'ora" ci urlano dalla palestra i nostri compagni.
Scoppiamo a ridere insieme ed urliamo all'unisono "arriviamo" il che ci fa ridere ancora più forte.

Dopo circa un'ora l'albero sembra pronto. É venuto davvero carino.
"Manca la stella lì in cima" urla Giulia, correndo a prendere l'ultimo abbellimento da aggiungere.
La vedo saltellare per riuscire ad arrivare alla cima di quell'albero gigante.
Scoppio a ridere per quanto è buffa.
"Vieni qua nana" la prendo in giro, alzandola in braccio e facendola arrivare finalmente al punto desiderato.
Posiziona la stella al suo posto e quando scende a terra, guarda quell'albero con gli occhi luccicanti per l'emozione.
"Il nostro primo albero" afferma al culmine della gioia e come una malattia trasmissibile, la sua felicità diventa la mia.
E nella mia vita, solo Giulia Stabile é in grado di fare questo.

GIULIA

Finalmente siamo tutti vestiti per la festa a tema che ci sarà tra poco.
Infilo le mie scarpe con il tacco, ritocco il rossetto et voilà. Sono pronta.
"Ma cosa succede qua?"
Giovanni entra urlando in camera e mi squadra dalla testa ai piedi. Mi prende la mano e mi fa fare una giravolta.
"Dai smettila Gio.. Non sono niente di che.. Piuttosto hai visto le altre?" dico pensando davvero di essere la meno carina.
"Le altre non le ho nemmeno guardate, non mi serve farlo se di fronte a me ho questa bellezza assurda" e dicendolo mi schiocca un bacio sulle labbra.
"Ti preferisco però senza sta robaccia in faccia. Anche perché posso baciarti quando voglio, senza ritrovarmi sporco come un clown" dice passandosi una mano sulla bocca per eliminare le tracce di rossetto.
Scoppio a ridere e per fargli un dispetto gli schiocco un bacio sulla guancia che gli lascia un segno rosa scuro.
"Sei nei guai ora" urla, iniziando a rincorrermi per tutta la casa.

SANGIOVANNI

"5..4..3..2...1...Buon anno nuovo"
Urliamo tutti come dei pazzi per dare il benvenuto a quello che, per molti di noi, sarà l'anno della svolta.
Alziamo i nostri bicchieri e brindiamo felici.
Giulia si volta verso di me e mi mostra il suo bicchiere ed io faccio lo stesso. Li facciamo tintinnare e beviamo a canna ciò che rimane all'interno.
"Buon anno nuovo mia lady" le sussurro all'orecchio prima di darle un bacio sulla bocca.
"Buon anno nuovo mio Sangiuuus".
Pochi istanti dopo iniziano i famosi trenini di capodanno. Tutti sono brilli, ed un po' credo di esserlo anche io.
Quando sono stanco dei balli e della musica, mi avvicino Giulia e le prendo la mano.
Senza dirle nulla, la trascino con me in camera mia.
Mi stendo sul letto e la porto con me. Avvicino il suo corpo al mio e le accarezzo una guancia.
"Ti ho guardata tutta la serata. Sei proprio una brava persona. Hai aiutato nella preparazione dei piatti, hai versato da bere a tutti, ti sei preoccupata che tutti si divertissero.
Sembri nata per donare felicità" le dico.
E sono così sincero che quelle stesse parole, mi escono dalla bocca, creandomi una grande emozione.
Giulia mi guarda come se quelle cose nessuno gli è le avesse mai dette. Sorride felice ma allo stesso tempo incredula.
" Sei così pura. Alla mia età è difficile trovare una ragazza così pura, come te" continuo, accarezzando quel viso che mi fa impazzire.
La vedo sorridere raggiante ed avvicinarsi ancora di più a me.
Mi bacia, cogliendomi impreparato, e lo fa con una passione ed una dolcezza che non gli avevo mai visto.
"Sei proprio una bambolina" le dico, prima di perdermi in quelle labbra, che ormai sono mie. Anzi, sono state solo mio e spero lo saranno ancora per tanto tanto tempo.

GIULIA

Quando torno in camera mia la testa mi gira pesantemente. Non credo la colpa sia solo dell'alcol. Credo che gran parte di questi scompensi sia dovuta a tutti i baci scambiati con Giovanni.
Mamma che effetto mi fa!
Mentre ci penso alzo una mano per sventolarla sul mio viso ormai in fiamme.
Scoppio a ridere pensando a quante ore siamo stati a mangiarci letteralmente le labbra e tutta la faccia.
Quando arrivo in camera mia mi siedo sul letto, ancora accaldata, e noto che sotto al mio cuscino c'è nascosto qualcosa.
Prendo quel pacchetto accuratamente chiuso nella carta regalo e noto una farfalla attaccata sul nastro.
Capisco subito chi sia il mittente di quel regalo inaspettato e sorrido istintivamente.
Strappo tutto alla velocità della luce e quando trovo al suo interno un quadernino nero, non capisco bene cosa voglia dire. Non mi ci vuole molto per capire, però. Infatti, tutto diventa estremamente chiaro, non appena sfogliandolo, trovo una nota scritta con la penna nera e con una calligrafia che conosco benissimo, ormai.
Leggo quelle parole e credo di essere la persona più felice del mondo. Il cuore martella nel mio petto, e la sensazione di felicità che provo è imparagonabile a qualsiasi altra sensazione mai provata.
Prendo quel quaderno ed esco, correndo, dalla mia camera.
Tutti ormai dormono, in diversi punti della casa, ma non bado a nessuno.
Punto dritta alla stanza di Sangio, e quando la raggiungo, mi stendo accanto a lui, già profondamente addormentato.
Quando si rende conto della mia presenza, guarda l'oggetto che ho tra le mani e sorride.
"Mi passi quella penna per favore?" chiedo indicando il suo comodino.
Ancora intontito dal sonno, lo vedo mentre cerca di afferrare l'oggetto richiesto.
Inizio, così a scrivere.

-Hai scritto che vuoi conoscere tutti i miei desideri e vuoi provare a realizzarli tutti. Questa notte, la prima notte di un nuovo anno, ho il mio primo desiderio.
POSSO RESTARE A DORMIRE QUI, STRETTA TRA LE TUE BRACCIA? -

Quando alzo gli occhi verso Giovanni, vedo un sorriso dolcissimo rivolto verso di me. Senza dire nemmeno una parola, mi fa ancora più  spazio e quando sono rannicchiata completamente, accanto a lui, prende la coperta e ci copre entrambi poggiando il suo braccio intorno alla mia vita e lasciando una scia di bacini lungo il mio viso.
"Buonanotte Giulia" mi sussurra.
E mi addormento beandomi di quel calore e di tutto l'amore che mi esplode dentro.

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