GIULIA
Sangiovanni urla, in preda ad un attacco di nervosismo.
Gesticola tenendo in mano una forchetta e non mi guarda in faccia.
Faccio caso a tutte queste cose e mi innervosisco ed intristisco ancora di più.
"Mi fai parlare?"
Lo chiedo quasi in un sussurro, sperando di moderare un po' i toni troppo accesi."Giulia tu cambi umore da un momento all'altro. E mi dici che non vuoi stare con deddy, mi dici che ti manca Sam... Dici tutte queste cose. Ma io? Ma io?"
La sua voce risuona forte nella nostra camera, mentre noto che le sue mani hanno preso a tremare.
Resto muta, capendo che forse la discussione sta andando a finire dove non vorrei mai arrivare.
Alle lacrime.
Ma questa volta non sarebbero solo le mie, sono certa che anche sangiovanni sia lì lì per esplodere.La voce di Maria interrompe i miei pensieri.
"Hey" ci saluta, chiaramente preoccupata per quello a cui sta assistendo.
"Giulia tu sai molte cose della vita di Sangiovanni no?"
È come un incantesimo..
Basta questa frase per far sì che il mio ragazzo scoppi in un pianto liberatorio ed incontrollato.
Si porta le mani sul viso ed inizia a singhiozzare.-cosa ho fatto, mio dio.. - é il primo pensiero che mi passa per la testa.
Alzo una mano e gli è la poggio sul ginocchio cercando di fargli capire che nonostante tutto ci sono.
Che sono lì per lui.
La conduttrice inizia un discorso lunghissimo su come è Sangio, sulle sue difficoltà nel trasformare i sentimenti in parole, sul suo passato, sul suo essere diverso e non accettato."Quindi, come lui capisce te,prova a farlo anche tu con lui. Anche lui ha bisogno di essere compreso, sostenuto" dice al mio indirizzo.
Non dico nulla, non ne ho la forza.
Stringo solo la mano del mio fidanzato, cercando di infondergli tutto l'amore che provo per lui.
Vorrei dire che non è facile stare accanto ad uno come Giovanni, che quando ci provo sembra non essere abbastanza.
Sembro non essere abbastanza, io. Vorrei spiegare che proteggerlo, accudirlo, curarlo, è tutto ciò che più desidero fare in questa vita, ma che non so come farlo.
Che non so, se sono all'altezza.
Vorrei dire tutto questo, ma resto muta cercando solo un contatto con il mio dolce ragazzo.
Sangiovanni mi stringe forte la mano, mentre con l'altra accarezza una ad una le mie dita sottili.Quando Maria ci saluta, appoggio il mento sulla sua gamba, per guardarlo meglio.
Ha gli occhi bassi, e le lacrime che rigano pesanti la sua faccia.
Non mi guarda, ed il senso di panico inizia a farsi sentire, prepotente.
Ho un nodo che mi stringe la gola e non mi fa respirare bene, ma mi impongo di non piangere.
Quella forte, ora, devo essere io.
Mi stendo sulle sue gambe, intrufolando la mia testa all'altezza dei suoi occhi.
Lo guardo intensamente, richiamando su di me il suo sguardo e gli massaggio i riccioli per dargli sollievo dal mal di testa che si sicuro gli sarà scoppiato a causa delle lacrime e della tensione.
Quando è nervoso è sempre così, gli scoppia un forte mal di testa e solo le mie coccole gli è lo fanno passare. Parole sue,che oggi mi sono utili per poter avere un po' di fiducia nel fatto che posso farlo stare meglio.
Malattia e medicina. Posso esserlo.
Ce la faccio!SANGIOVANNI
Mi sto odiando con tutte le mie forze.
So che queste lacrime faranno sentire in colpa Giulia per un'eternità.
Leggo nei suoi occhi la paura di aver fatto del male al suo fidanzato.
Ogni suo tocco, mi evidenzia questo stato d'animo e mi fa piangere ancora di più.
"Scusa" mi sussurra fissandomi.
Non riesco a dire nulla.
Il mio corpo è solo spezzato da mille singhiozzi.
Mi stendo sul letto e Giulia si posiziona accanto a me.
Mi abbraccia forte e continua ad accarezzarmi il viso, a massaggiarmi i capelli, a cercare i miei occhi..
Ma non gli è li concedo.
Non ora.
Se lo facessi, mi romperei qui di fronte a lei, ancora di più e non posso farlo.
Ma non per me.
Solo per lei.
Non potrei sopportare di leggere il senso di colpa passare nel suo sguardo.
Non lo merita.
Lo so che starmi accanto non è semplice e so, anche, che Giulia è inesperta in queste relazioni.
So che ci ha provato in tutti i modi, e che ancora una volta, a non permetterglielo sono stato io.
Guardo il vuoto, continuando a piangere, sentendo la testa farmi davvero male.
La mano di Giulia mi solletica il collo per farmi voltare.
Non le do ascolto, ma questa volta la mia ragazza non mi lascia scampo.
Mi stringe il viso con entrambe le mani e mi fa girare verso di lei.
La guardo negli occhi, per la prima volta, dopo quella che mi sembra un'eternità e ci leggo tutto ciò che non avrei mai voluto leggere.
La sua tristezza mi fa singhiozzare ancora di più."Dimmi" le sussurro, posando il mio sguardo verso terra.
"Scusa".
Lo ripete ancora una volta e per me è troppo.
"Tranquilla" le dico, mentre una lacrima mi scende pesante sulla guancia.
"Scusa tu, se ho urlato" concludo, cercando di dividere la colpa in due per farla stare meglio.
Giulia si aggrappa al mio corpo e mi abbraccia così forte che sento dolore alle costole.
Ma resto lì immobile, perché quello è l'unico dolore che in realtà non fa mai male davvero.GIULIA
Ho assistito a diverse litigate in vita mia.
Ho guardato tanti film in cui le coppie litigavano, ma mai avevo provato sulla mia pelle ciò che si sente, mentre lo si fa.
Ho sempre odiato litigare.
Ad oggi ne ho la conferma.
Litigare non fa per me.
Mi sento completamente spenta, svuotata ed intristita da tutto ciò che è successo.
"Non voglio più litigare" sussurro nell'orecchio di Sangiovanni, che mano a mano si è calmato.
"Succederà ancora" dice risoluto lui.
Lo guardo negli occhi, cercando di capire che accezione da a quella frase.
"In una coppia litigare è normale, Giulia. L'importante è capire gli errori e non connetterli di nuovo".
Annuisco, d'accordo con quanto mi ha appena detto."Io ho capito che ti starò vicino anche quando tu non lo vorrai. A modo mio, e con rispetto, ma ci sarò. E se mi manderai via, allora significa che non sarò abbastanza, ma che comunque ci avrò provato.." dico, accarezzando uno dei suoi occhi, arrossato dalle troppe lacrime.
" Io ho capito che ti starò sempre incollato al culo, perché altrimenti ti fai viaggi mentali verso mille luoghi inesistenti del cazzo e cambi umore in un nanosecondo".
Rido forte.
È così da sangiovanni utilizzare parolacce in ogni frase che dice."Monello, non dire parolacce" lo ammonisco, mettendo la mia mano sulla sua bocca per zittirlo.
Sangiovanni si volta verso di me e sorride.
È ancora molto provato dal momento appena vissuto, ma finalmente ha un viso più sereno."Come devo fare con te eh? Sei così bambina...."
E mentre lo dice, inizia a solleticarmi i fianchi."Ma lo sei pure tu. Lo hai scritto nella tua canzone, non puoi più negarlo" gli dico ridendo.
Ride anche lui.
Finalmente, penso.
Il suono della risata del mio fidanzato mi provoca un brivido lungo la schiena e capisco che vederlo star bene è l'unica cosa che conta, per me."Scusa davvero per prima. Non volevo esasperarti".
Divento seria tutto d'un tratto, mentre le parole mi escono di bocca da sole.
Anche lui smette di ridere."Giulia, stai tranquilla. É servito anche questo momento a me stesso, a te stessa e soprattutto a noi. Abbiamo capito che.."
"Senza di noi, siamo persi" lo interrompo, completando la sua frase.
"Esatto. Senza quel noi che tanto ormai amiamo, siamo persi".
E con quelle parole, aggiungiamo un nuovo mattoncino alla nostra casa di prime volte.
"E comunque, per una che non ama litigare, ci sai fare eh!" mi canzona divertito lui.
Scoppio a ridere e mi getto sulle sue labbra.
"Cretino.." e mentre lo dico, le nostre lingue sono già intrecciate tra loro.
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Tutti i battiti del mio cuore
FanfictionHo sempre creduto di avere un cuore troppo grande rispetto al mio fisico esile. Spesso questo stesso cuore mi ha fatta soffrire, mi ha fatta emozionare, eppure era sempre di più rispetto a tutto il resto. E poi... e poi ho incontrato lui. Quando ho...