GIULIA
Oggi è il giorno della puntata. Sono così agitata, che mi sembra la prima volta.. mi hanno appena detto che il pubblico mi ha scelta per la prova aggiuntiva Tim. Sono orgogliosa ma anche spavenata. Dovrò presentare tre coreografie, proprio in questa settimana che è stata così difficile per me. Spero di riuscire a reggere la tensione.
Passeggio nervosa per l'intera casetta. Fino a quando accendo il led in palestra e premo play. Scelgo la play list "canzoni d'amore 2020/2021" ed inizio a canticchiare a bassa voce, chiudendo gli occhi cercando di annullare il mondo intorno a me.
Quando li riapro, mi sembra di vivere un de-javu.
Sangiovanni è di nuovo in piedi, di fronte a me, e mi fissa con gli occhi sbarrati.SANGIOVANNI
Quando sento le note della musica provenienti dalla palestra, mi guardo intorno e noto che in cucina manca solo una persona. I miei piedi si azionano all'istante, e senza pensarci sù neppure una volta, mi reco da lei.
Ha gli occhi chiusi e canta sottovoce le parole della canzone che sta ascoltando. Sono incantato da lei, dalla sua bocca truccata di rosso e dai capelli mossi che ha deciso di proporre per la puntata di oggi. E' più bella del solito e mi sembra così innocente. Così bambina. Così libera da ogni tipo di sovrastruttura.
La fisso senza riuscire a distogliere gli occhi dalla sua pancia scoperta, subito dopo dalle sue labbra e poi dai suoi occhi che adesso fissano, senza sosta, i miei.
Prendo il telecomando e passo alla prossima canzone.
Questa canzone mi sta perseguitando in questi giorni. Ma oggi il mio umore è decisamente diverso rispetto ai giorni scorsi ed allora inizio a muovermi.
Canto ed azzardo qualche passo di danza. Volteggio su me stesso, cercando però di non perdere del tutto il contatto visivo con Giulia.
La vedo sorridere, probabilmente per quanto risulto goffo nel tentativo di ballare. Ma oggi può prendersi gioco di me, per quanto tempo vuole. Mi basta vedere quel sorriso e sapere, che ancora una volta, sono io a procurarglielo.GIULIA
"Posso sedermi qui?"
Quella domanda mi riporta indietro, a circa due mesi fa e sento lo stomaco contrarsi all'istante.
Mi sposto verso destra, per acconsentire, in maniera muta, a quella richiesta.
Quando Giovanni si siede, poggia parte del suo ginocchio sulla mia gamba.
Ma guarda dritto avanti a sè, evitando il mio sguardo.
"Posso avere il telecomando, per favore?"
Quella domanda spero possa alleggerire la tensione che si è venuta a creare tra di noi.
Attiro, così, la sua attenzione e finalmente si gira a guardarmi.
"Prova a prenderlo!" mi canzona divertito lui, portando il telecomando dietro la schiena.
Mi immobilizzo non appena lo dice.
Cosa significa tutto ciò? Da dove proviene questo cambio di atteggiamento, di umore, di ..tutto?
"Non lo vuoi più? Ti arrendi?" continua a sfidarmi, forse comprendendo la mia riluttanza a dare inizio a quel gioco.
Vuoi giocare, Giovanni?
Ok. Giochiamo!
Mi sporgo verso di lui, alzo una mano e gli copro gli occhi, cercando di recuperare l'oggetto del contendere.
Mi sporgo così tanto che quasi gli cado in grembo.
Scoppio a ridere, mentre una folata del suo adorabile profumo mi pervade le narici ed i sensi.
Continuo il mio gioco, a metà tra quello di seduzione e di puro divertimento. Mi sporgo sempre di più, ed ormai i nostri corpi sono quasi incollati.SANGIOVANNI
"Ok ok..tieni hai vinto!"
Le porgo il telecomando, stendendomi con il fiatone, sul gradino, ancora una volta da perdente. La vicinanza con il suo corpo, che mi è così tanto mancato e soprattutto quel profumo che sà di vaniglia e di ....Giulia, mi hanno creato una serie di reazioni così tanto forti da diventare mano a mano insopportabili.
Quando si stende anche lei, con il sorriso stampato sulla faccia, capisco che noi siamo questi.
La vicinanza ci ubriaca, la lontananza ci spezza in due. E non so se troveremo mai un equilibrio, ma sono sicuro ormai, che preferisco essere sú di giri ogni giorno, piuttosto che sopravvivere mentre dentro sono morto.
Mi torturo una ciocca di capelli, mentre rifletto su tutte queste cose e Giulia se ne accorge subito.
Allunga il braccio verso di me e mi immobilizza la mano.
Le dita calde e piccole che mi toccano la pelle, mi procurano subito un tremolio lungo tutta la spina dorsale.
E' come una reazione indipendente dal mio corpo, dalla mia volontà. Accade e basta. Ed io ne sono solo la vittima, felice, però.
Ci guardiamo per non so quanto tempo.
Giulia tiene imprigionata la mia mano nella sua, all'altezza della mia bocca, e quando nota che non mi ritraggo da quel contatto prolungato mi sorride e si gira completamente verso di me.
I nostri corpi sono così vicini che sento il cuore impazzire nel petto.
Chiudo subito gli occhi per calmarmi e per cercare di tornare a quelle che fino a poche ore fa sono state le mie convinzioni.
"Apri sti occhi" mi dice lei, forzando con una mano la mia palpebra.
"Perche chiudi sempre gli occhi?"
Non le rispondo.
Dovrei avere il coraggio di dirle che ho bisogno di eliminarla dalla mia vista perchè solo guardarla mi fa bene e male allo stesso tempo.
Dovrei spiegarle che ogni suo gesto, ogni suo movimento, ogni suo respiro mi procurano scosse lungo tutto il corpo e non mi permettono di respirare bene.
Dovrei spiegarle che se la guardassi di più, probabilmente, servirebbe spegnere le telecamere, perchè non sarei più in grado di trattenere le mie azioni.
Dovrei....dovrei dire tutto questo ma ancora non sono pronto.
Mi giro semplicemente anche io verso di lei, ed avvicino le mie gambe alle sue.
Uno di fronte all'altro, respiriamo del respiro dell'altro.
Giulia inizia ad accarezzarmi la testa.
La sua mano massaggia i miei ricci, come faceva fino a qualche giorno fa, e mi maledico mentalmente per aver rinunciato a queste sensazioni così a lungo.
Tre giorni senza di lei, mi sono sembrati un'eternità. Ora che ce l'ho qui, così vicina a me, lo comprendo ancora meglio.
I nostri occhi si incastrano e la sento ridere, mentre, forse, legge cosa dicono i miei.
Allora, ancora una volta, cerco di scappare. Mi giro dall'altro lato, dandole la nuca.
"Non ho capito perchè non mi puoi guardare".
"Cosa significa che non voglio guardarti? Voglio guardare il video" mi giustifico, negando l'evidenza.
"Non è vero" borbotta lei, con la bocca pigiata al cuscino.
Quella vocina così dolce, mi penetra il cuore e come un incantesimo, la mia testa si gira senza che in realtà lo volessi.
Restiamo a fissarci per secondi, minuti, ore.. e sento di voler restare lì per sempre.
"Cerco di restare fermo nelle mie decisioni.."
Ci sto provando a mantenere ancora un minimo di coerenza. Ma Giulia mi guarda con uno sguardo colmo di amore e di ..speranza.
Spera ancora che io ceda. Gli è lo leggo nelle pupille che ad ogni mia parola, ad ogni mio gesto si dilatano impercettibilmente.
"Io rimango nella mia , però.." mi dice coraggiosa.
"Cioè?" le chiedo.
"Non sono d'accordo!"
Lo dice con una sicurezza che mi lascia lì, senza parole. Privo di fiato. La mia gamba si sposta sopra la sua, imprigionando metà del suo corpo sotto il peso del mio.
"Quindi che devo fare?"
La mia voce è un sussurro ed i nostri visi si avvicinano ancora di più.
E' come se il nostro corpo avesse preso vita da solo. In maniera meccanica si avvicina sempre di più all'altro. Come una calamita che opera con la sua legge di attrazione.
"Quello che vuoi tu".
Ed io lo so cosa vorrei Giulia, lo so davvero.
Ma e' la cosa giusta?
"Non posso starti così vicino allora. Probabilmente se continuassi a starti così vicino, sarei uno incoerente, due..."
La voce mi muore in gola, perchè vedo il sorriso di Giulia allargarsi un po' di più.
"E non puoi essere incoerente, per una volta?"
Quella domanda è la mia disfatta.
E' la mia fine ed il mio inizio.
E' la mia morte e la mia rinascita.
E' il fuoco ed il ghiaccio.
"Si, forse potrei esserlo" sussurro mentre mi avvento sulle sue labbra.GIULIA
Lo bacio come fosse la nostra prima volta.
Ma questa volta non sono inesperta, questa volta so esattamente cosa fare.
La mia lingua viaggia possessiva nella bocca di Giovanni che contraccambia il bacio stringendomi forte i fianchi con le sue braccia.
Passo le mani nei suoi capelli ed aggancio le dita dietro la sua nuca.
Spingo il suo viso ancora di più contro il mio e continuo a baciarlo non prendendo nemmeno un respiro.
Le nostre lingue si cercano, si scontrano, poi si intrecciano e creano in me una serie di sensazioni forse mai provate. Non così forti almeno.
Il cuore impazzisce nel mio petto.
Tutti i battiti del mio cuore sono destinati a lui, il mio eroe ed il mio nemico.
Il mio sorriso ed il mio pianto.
A Giovanni, semplicemente.
Quando ci stacchiamo per riprendere fiato, rido leggera sulle sue labbra.
Lui non fa lo stesso, però.
Allontana il suo corpo dal mio, spinge via,anche se delicatamete, le mie braccia e si alza.
Lo vedo correre via, lasciandomi lì ansimante e confusa. Ancora una volta.
"Io non lo capisco questo ragazzo" esclamo ad alta voce, cercando di moderare le pulsazioni del mio cuore, consapevole di dover affrontare una diretta importante tra poche ore.SANGIOVANNI
Mi barrico in bagno.
Chiudo la porta a chiave dietro di me, e fiondo la testa sotto l'acqua fredda.
Ma cosa mi è successo poco fa? Mentre baciavo Giulia credevo di poter morire a causa delle sensazioni che stavo provando.
L'elettricità che ho sentito, fino alla punta dei piedi, il cuore impazzito letteralmente, la sensazione di fuoco nel basso ventre.. tutto, tutto il mio corpo ed il mio cuore era totalmente sconnesso dalla mia volontà.
Non avevo mai provato niente di simile, prima d'ora.
E sono scappato...ancora una volta.
Ma questa volta è diverso.
Questa volta scappo per comprendere pienamente ciò che sta succedendo, farlo mio, per poi tornare. Per sempre.-Ed anche se sono scappato via, Giulia, sappi che sono completamente tuo. Anima e corpo.-
E mentre lo penso, dedido di scriverle una cosa.
Ed una nuova prima volta si fa strada di fronte a me.
Io, Giovanni, che scrivo qualcosa per una ragazza, che non sia una canzone... se me lo avessero detto qualche mese fa, sarei scoppiato a ridere. Eppure...mentre ci rifletto su', ho già in mano una penna e butto giù i miei pensieri, ma soprattutto, i miei sentimenti.
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Tutti i battiti del mio cuore
FanfictionHo sempre creduto di avere un cuore troppo grande rispetto al mio fisico esile. Spesso questo stesso cuore mi ha fatta soffrire, mi ha fatta emozionare, eppure era sempre di più rispetto a tutto il resto. E poi... e poi ho incontrato lui. Quando ho...