Un'altalena di sensazioni

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GIULIA

"Giulia di passi va benissimo. Ma non vedo la realtà del sentimento.
Voglio che ad ogni parola di questa canzone, ad ogni suo accento, corrisponda non solo il passo tecnicamente perfetto, ma la passione, l'amore, l'emozione di un sentimento.
So che ci puoi riuscire, anche perché lo stai provando questo primo amore, vero?"
Veronica continua a spronarmi per far uscire la parte più vera di me.
Dei miei sentimenti.
Ma ho così paura di darla in pasto a tutti, che la sto reprimendo così tanto e quasi mi sembra di scoppiare.

Torno in casetta abbattuta.
Ripenso a quella coreografia.
É bellissima.
É cucita su per me.
Ed è così reale. Esprime esattamente come mi sento io per Giovanni. L'inizio del nostro amore ed il suo evolversi. La sua magia.
Entro in camera e non mi accorgo nemmeno della sua presenza.
"Oi, bentornata. Come è andata la lezione oggi?"
La sua voce mi riporta alla realtà, mi volto verso di lui e vedendolo steso sul mio letto, che ormai è anche il suo, mi viene da sorridere automaticamente.
Mi siedo accanto a lui, che mi fa prontamente un po' di spazio.
"Oggi è venuta Veronica in sala a guardare la coreografia".
"Figo" urla sorridendo Sangio "e che ha detto? Va bene?" chiede, davvero curioso.
Sorrido a mia volta, perché non mi abituerò mai a sentirmi così tanto ascoltata da una persona.
"Di passi ha detto che va bene. Ma non capisce perché ho un blocco nel mostrare le mie emozioni".
Abbasso la testa sulle mie mani, incapace di capire quale problema io abbia.
Sangio inizia a parlarmi, cercando di analizzare quale possa essere il problema di fondo.
"Non ti imbarazzi però quando vieni e mi dai un bacio, o mi fai una carezza. Lo stesso deve essere nella coreografia. Anzi, per te dovrebbe essere ancora più semplice".
La sua voce é calma e sicura e mi infonde così tanta fiducia che mi chiedo come farò io senza di lui, prima o poi. Quel pensiero mi rende subito triste. Deglutisco e mi obbligo a scacciarlo via.
Mi concentro sulle sue parole.
Lo ascolto incantata e sfogo ogni mia paura. Ogni mia insicurezza.
"Se ti va, possiamo andare in saletta insieme. E la provi davanti a me".
Ancora una volta questo ragazzo si mette a mia disposizione solo per migliorarmi la giornata. Solo per il piacere di sapermi felice.
"Devi solo dimostrarmi che mi ami" dice, facendo per uscire dalla stanza.
Sorrido pensando al fatto che non basterebbero cento coreografie per esprimere ciò che provo per lui.
"Se mi ami."
E sparisce dalla mia vista, lasciandomi sul letto, mentre sorrido come un ebete, pensando a quanto amore un corpicino esile come il mio, possa contenere. Tutto destinato ad una sola persona.

SANGIOVANNI

"Dove mi devo mettere?"
Giulia corre e mi indica saltellando, il mio posto.
"Devo stare fermo? Devo essere la tua stampella?"
Sono divertito ed emozionato allo stesso tempo.
Non sono pronto a vederla ballare per me, mentre siamo completamente soli.
Certo, lo ha già fatto in studio, qualche giorno fa. Ma questo è diverso. Lo sento.
La musica parte e...
Giulia inizia a volteggiare a ritmo di quella melodia.
Mi sei scoppiato dentro al cuore, esplode nelle casse insieme a tutta la sua intensità.
Giulia esegue ogni passo lasciando un pezzetto del suo cuore lì dentro.
Si avvicina a me, mi tocca, gira intorno al mio corpo.
Si posiziona a pochi centimetri dalla mia bocca e spero mi baci.
Sento il cuore che impazzisce nel petto, vorrei allungare le braccia e stringerla così forte, e far finire così quella coreografia che mi sta togliendo il respiro.
Vi leggo tutto: la paura iniziale, lo scrutarsi a distanza, il sentimento che cresce e poi l'amore. Quello profondo. Quello che ti prende corpo ed anima.
E non posso fare altro che sorridere, profondamente innamorato di quella ragazza. Profondamente grato per essere io il privilegiato, al quale sta dedicando quei passi, quelle parole e soprattutto, tutta se stessa.

La musica finisce e Giulia mi si avvicina, passando le sue braccia sotto le mie.
Le lega alla mia vita e mi stringe forte, poggiando la sua testa al mio petto.
Sentirà il mio cuore impazzito, penso, muovendo le mie braccia per stringerla a mia volta.
Ci culliamo a vicenda.
L'uno tra le braccia dell' altro, consapevoli del momento unico che stiamo vivendo. Non riesco a muovermi, in preda ad un'emozione nuova e mai provata prima. Non avrei parole a sufficienza per esprimere come mi sento, e per questo non lo faccio. Stringo, semplicemente, la mia fidanzata così forte mentre, le bacio i capelli.
Giulia in questo momento è così piccolina.
Senza le scarpe é ancora più bassa, ed arriva solo al mio collo.
Me lo bacia più volte ed io faccio lo stesso.
Mi beo del suo profumo, della sua dolce pelle e poi la guardo.
Le prendo il viso tra le mani e la fisso continuando a sorridere.
É come se fossi paralizzato da tutto ciò che sto provando per e con lei. È tutto troppo forte per poter essere anche solo spiegato, mi ripeto mentalmente, incredulo.
Giulia si allontana da me per spegnere la musica ed allora cerco di riprendere i miei sensi.
Mi strofino l'occhio e decido di parlare.
"Sono bravo a fare il palo?" scherzo per alleggerire l'aria intrisa di emozioni che si è creata.
La risposta di Giulia é una splendida risata che mi attraverso i timpani ed il cuore.
"Com'era?" chiedo, speranzoso di sentire un parere positivo su questo esperimento appena fatto.
"Che ne so.. Lo devi dire tu" risponde la piccoletta posizionandosi di nuovi di fronte a me.
"No, me lo devi dire tu" controbbatto io.
Giulia allora, mi abbraccia di nuovo, nascondendo il suo viso nell'incavo del mio collo.
"Più bello così" sussurra.
"Più bello così?" chiedo facendole eco, tenendole la testa stretta al mio corpo.
Ho quasi paura possa scapparmi dalle mani, ogni volta. Ed allora la stringo ancora di più.
Sorrido, felice di essere servito alla sua serenità.
"Allora cambiamo coreografia" dico, urlando alle telecamere.
Ed in quella frase ci metto dentro tutto ciò che conta per me: solo Giulia.
Ed è una consapevolezza forte, che arriva come un fulmine a ciel sereno. Per me Giulia, in questo momento conta più di qualsiasi altra cosa. La sua serenità, la sua felicità, sono per me prioritarie.
Ridiamo tutti e due, consapevoli della dimensione colossale che stanno prendendo i nostri sentimenti.
"Ti sei divertita?"
Prendo la coda di Giulia tra le mani e la arrotolo con le dita, in un gesto che ormai è diventato pura abitudine nel nostro rapporto.
"Si" sorride quella piccoletta, che mi poggia sulle spalle la mia giacca, indumento fondamentale in questa coreografia.
"La vuoi tenere così, fatta una sola volta?"
Spero dica di sì, perché rivederla di nuovo potrebbe davvero darmi il colpo di grazia.
"Si, altrimenti perde di intensità, di spontaneità ..."
Annuisco, come sempre concordando su quanto dice, e le metto la giacca sulle spalle notando l'aria condizionata accesa e preoccupandomi istintivamente per la sua salute.
"L'hai mai fatta così?"
"Di testa no".
"Wow, cioè sono proprio una risorsa per l'umanità.."
Ci scambiamo queste battute sorridendo, scoppiando a ridere sull'ultima.
Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi.
E la sento... Quell'attrazione invisibile che opera ogni volta che i nostri sguardi si incrociano.
Restiamo immobili, per un po', fino a quando Giulia corre da me. Affondando nel mio corpo, abbracciandolo fortissimo.
Ed io riconosco, ancora una volta, il paradiso.

GIULIA

Sembra di vivere un film.
Corro tra le braccia del mio fidanzato, pronto subito ad afferrarmi per coccolarmi e stringermi forte.
Annuso quel profumo ormai familiare, che sa di casa mia, e gli bacio il collo.
Giovanni mi allontana dal suo corpo, mi prende la mano e mi fa fare una giravolta. Poi una ancora.
E ci ritroviamo così a ballare, nel silenzio totale della palestra, mentre ridiamo come se non ci potesse essere nulla di più divertente.

Benedico i miei diciotto anni e benedico la capacità di quel ragazzo di sorprendermi ogni volta.
Lo sento ridere. Lo vedo volteggiare con me e mi torna alla mente il Giovanni conosciuto mesi fa.
Ogni tanto esce ancora fuori quella parte di sé.
Ma questa parte qui, quando compare, e lo fa con pochi e poche volte, é senza dubbio la mia preferita.
E lo amo così tanto, per tutto ciò che è, che mi esplode il cuore.
Ci fermiamo con il fiatone, dopo questo piccolo ballo improvvisato e ci avviamo allo stereo.
"Incredibile" sussurra entusiasta lui.
"Cosa?" chiedo io.
"Molto molto carino. Quando sei arrivata lì, pensavo mi baciassi, cazzo", scoppia a ridere lui.
"Ma quando?" lo seguo in quella risata felice.
"Ma è il primo amore. Mica ti baciavo all'inizio io?" concludo, scuotendo la testa divertita.
Lo guardo sorridendo, ripercorrendo mentalmente l'inizio della nostra storia.
"Beh. Con gli occhi si, però".
E non è solo la frase, é il modo in cui la dice che mi scioglie il cuore. Sorrido pensando ai nostri occhi che si cercavano in ogni angolo della casa, per poi incatenarsi gli uni negli altri e non posso che dargli, mentalmente, ragione.
"Si.. Ma questo è l'inizio" cerco di spiegare la coreografia.
"Ah.. Questo è l'inizio di tutto? MAMMAMIA" conclude Sangio.

Gli guardo gli occhi e dentro vi leggo di tutto. Un misto di emozioni che mi trascinano giù e poi su, in un'altalena di sensazioni fortissime.
Mi avvicinino al suo viso e lo accarezzo con il palmo della mano.
Al mio tocco, chiude gli occhi, sorridendo felice per quel momento di dolcezza.
Quando stacco la mia mano dalla sua pelle, lo sento sospirare mentre apre gli occhi e mi guarda.
"Dai insegnami qualche passo" dice appena metto play e parte una canzone azzeccatissima per questo momento, tutto nostro.
Lo vedo muoversi storto e scordinato, come sempre. Ma lo trovo così carino che gli dice di continuare.
"Vai io ti seguo".
E ci muoviamo così all'unisono, mentre improvvisiamo una coreografia.
La canzone canta "kiss me" e le braccia di Giovanni mi tirano verso di lui, per schioccarmi un bacio leggero sulle labbra, per interpretare al meglio le parole del brano.
Ridiamo, balliamo e poi come una magia, ci prendiamo le mani ed iniziamo a girare insieme.
Giriamo forte e ridiamo con la testa buttata indietro.
Sono così felice che vorrei urlarlo al mondo intero.
Quando il nostro momento di follia finisce, ci abbracciamo forte e riprendiamo fiato.
"Ti amo" mi sussurra all'orecchio Sangiovanni.
Sorrido contro la sua spalla e mi allontano per guardarlo bene in faccia.
Mi porto le mani alla bocca, fissandole ai lati, e gli mimo con le labbra "Anche io. Tantissimo".

SANGIOVANNI

Che momento è stato? Continuo a ripercorrere le immagini di me e Giulia che balliamo, volteggiamo come due bambini felici e spensierati.
Giulia ha la capacità di farmi tornare bambino o meglio di farmi essere il ragazzo di diciotto anni, che in effetti sono.
E la amo così tanto anche per questo. Ogni volta che sto con lei mi sento completo.
Come se fosse il pezzo mancante al mio pazzle, che finalmente, dopo una lunga ricerca, ho trovato.
Mi sistemo i calzini e faccio per indossare le scarpe.

"Questa era la mia Lady per te".

Quasi non la sento questa frase, perché Giulia, la sussurra in un tono quasi impercettibile.
Resto muto.
Assaporando l'intensità di quella dedica, pensando che se quella appena ballata fosse una canzone inedita, sarebbe già disco di platino per quanto è stata perfetta.

GIULIA
IL DIARIO...

-Hello diario, oggi sarò di poche parole.
Sono felice che mi scoppia il cuore e sono follemente innamorata di Giovanni Pietro Damian.
Follemente! Buonanotte, corro tra le sue braccia che già mi mancano. -

SANGIOVANNI

-Baciami subito, che manco mi accorgo che il cielo non è solo il nostro, ma il battito si-

Questa frase dovrà essere nella mia prossima canzone, penso mentre la scrivo.
Perché, é vero che il cielo che  incornicia i momenti è lo stesso che esiste per tutti gli altri, ma è altrettanto vero che per me, oggi siamo esistiti solo io e Giulia. Ed i nostri cuori che, ormai, battono all'unisono.

Tutti i battiti del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora