Lettere

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GIULIA

Ripenso alle parole che ieri sera Sangio mi ha detto, mentre eravamo stesi a letto.

"É da un po' che non mi scrivi una lettera. Quasi quasi mi mancano".

Lo aveva detto, così, dal nulla e mi aveva sorpreso sentirgli dire quelle parole, quasi come a voler sottintendere una muta richiesta.
Ed eccomi qui, a fissare un foglio di carta bianco, mentre ascolto la mia play list di canzoni romantiche.
Ho deciso di esaudire quel desiderio espresso a metà del mio fidanzato e di scrivere due parole.
Ci impiego un bel po', ed ogni parola diventa un macigno che opprime il mio cuore.
In questa lettera ci metto tutto ciò che siamo stati, tutto ciò che siamo e tutto ciò che ho paura non potremmo essere più una volta fuori da queste mura.
La paura di perdere la magia che ci unisce, di vedere svanire il sentimento che ci lega, di non poter più avere accanto a me sangiovanni, é una costante degli ultimi giorni.
La fine di questa avventura é sempre più vicina e l'ansia di ciò che sarà, diventa sempre più pressante.
Quando ho finito di scrivere, ripiego il foglietto e lo poso nel mio armadietto non ancora pronta per farglielo leggere.

SANGIOVANNI

"Dopo ti devo dare una cosa".
Giulia è seduta sulle mie ginocchia ed è evidentemente agitata.
La guardo cercando di capirne il motivo, ispezionando la sua espressione.
"Vieni, la voglio ora. Sono curioso" le dico, alzandomi dalla sedia, trascinando con me il suo corpo sottile.
Ci avviamo in silenzio in camera e mentre io mi siedo sul letto per togliermi le scarpe, Giulia apre il suo armadio ed estrae un foglietto ripiegato con cura.
Sorrido, intuendo subito di cosa si tratti, mentre Giulia mi lancia addosso con una piccola risata quella che sarà la mia prossima lettera da leggere.
La vedo aggirarsi frenetica per la camera, mentre raccoglie cose, ne sistema altre e non mi guarda.
"La lascio qua?" chiedo, per attirare la sua attenzione.
"Come vuoi. Se la vuoi leggere, la leggi" é la sua vaga risposta.
Sorrido,perché nonostante il tempo trascorso insieme, Giulia é in grado di imbarazzarsi ancora per queste cose.
"Cosa vuol dire? Me la dovevi dare oggi?" chiedo, sperando di non averle messo fretta.
"No. Non sapevo quando"..
"E vabbè.. Allora decidi tu quando, non è che decido io" concludo.
Giulia mi si avvicina, prende il foglio e me lo rilancia addosso, ridendo di gusto.
Sono felice di vederla più rilassata, e così prendo la lettera e la porto con me, mentre mi stendo sul letto.
Non la apro ancora.
Sento che non è il momento giusto.
Guardo la mia ragazza che si accomoda sul letto accanto a me, ed inizia a rilassarsi.
Questo è il nostro momento preferito.
La sera, prima di cena, ci ritagliamo qualche minuto per noi.
Ci sdraiamo nel nostro lettone e chiacchieriamo. Oppure giochiamo come due bambini. O spesso, semplicemente, ci guardiamo restando in silenzio.
Oggi, facciamo tutte e tre le cose e mi sento così fortunato ad averla nella mia vita.
Ho tra le mani un fiorellino, raccolto fuori in giardino e gli è lo passo sul naso per crearle fastidio.
Giulia si dimena sotto quel tocco e ride, per poi strapparmi dalle mani quell'oggetto e ribaltare la situazione.
Cerco di restare serio, mentre mi solletica la punta del naso con quei petali profumati.
La guardo, e quando anche lei inizia a fissarmi, restiamo così.
Ci guardiamo per qualche minuto, parlando senza il bisogno delle parole.
Giulia ride piano, non staccando il suo sguardo dal mio.
Io sorrido, trovandola semplicemente perfetta.
Si sporge verso di me, mi da un leggero buffetto sul braccio e ridiamo ancora mentre imito ogni suo movimento. Ridere con Giulia é ciò che di più semplice possa capitare ad un uomo. Anche ad uno come me, che ride raramente nella sua vita. Ma lei.  Lei ha il dono di illuminare anche le vite più tristi e buie.

"Ma questa?"
Cerco di riportare l'attenzione sulla lettera, perché la curiosità mi sta ammazzando.
"Monello" esclama ridendo Giulia, ma non aggiunge altro.

"Ragazzi a tavola".
La voce di Luca arriva dalla cucina, e mi fa capire che dovrò ancora aspettare per sapere cosa contiene quel pezzo di carta.

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