Come questo elastico

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SANGIOVANNI

" Quell'elastico é come noi. Un unico cuore unito in tutti i punti, in grado di allungarsi e di aumentare il suo volume, così come il cuore è in grado di battere così tanto solo quando ci sfioriamo.
Circolare, perché alla fine le nostre strade non sono parallele, sono semplicemente sovrapposte. Ed in grado di flettersi il più possibile senza spezzarsi, proprio come noi ed il nostro sentimento che con la volontà,  sarà in grado di superare qualsiasi  difficoltà tornando sempre al punto di partenza, che è e sarà il nostro amore".
La ascolto incantato, chiedendomi se possa esistere qualcosa di più profondo e puro al mondo.
"E se questo elastico dovesse spezzarsi?" chiedo con un velo di malinconia.
Giulia mi guarda come se si aspettasse quella domanda e semplicemente solleva le spalle.
"Significa che si è logorato, è invecchiato ed ha fatto il suo tempo. Ma pure da spezzato, quell'elastico avrà i due estremi che continueranno ad essere esistere e saranno in grado di flettersi enormemente. Magari gli estremi non saranno più uniti, ma di certo non cesseranno di esistere. Accadrà lo stesso anche per noi. Se non saremo in grado di preservare il nostro amore, ci allontaneremo, ma saremo in grado di amare ancora, magari non allo stesso modo, magari dopo tempo, ma non smetteremo di esistere e di amare, consapevoli però di esserci stati l'uno per l'altro. L'elastico originale, insomma".
"Tu mi lasci senza parole" le dico, accarezzando il suo viso dolce.
Mi sorride in risposta, abbassando il viso ancora di più, per facilitarmi quel gesto.
Chiude gli occhi e si lascia andare al mio tocco gentile e colmo di amore.
"E sai un'altra cosa?" mentre me lo chiede apre leggermente gli occhi.
Scuoto la testa, per fargli capire che voglio sentirlo da lei.
"Qualsiasi elastico, funziona da solo. Non ha bisogno di nessun altro e di niente di diverso da ciò che è. Noi siamo così, Sangio, ci bastiamo da soli e non abbiamo bisogno di nessuno che si frapponga tra di noi. Quindi non essere geloso. Io funziono solo con te. E spero valga lo stesso anche per te".
La abbraccio forte, premendo la mia bocca sulla sua tempia.
"È così. Sarà così sempre" le sussurro, con le mie labbra sulla sua pelle.

GIULIA
Giorni dopo...

Una coreografia sui tacchi? Io?
Non voglio. Non mi sento all'altezza. Perché Veronica mi sta facendo questo? Sento la gola stringersi e le gambe cedere. Non voglio assolutamente diventare ridicola agli occhi di tutta Italia. Non più, di quanto io lo sia già.
"Giulia dai.. Puoi farcela. Metti i tacchi e fai una piccola sfilata".
Simone mi guarda con tenerezza, non essendo consapevole della lotta che si sta svolgendo dentro di me.
Sarei tentata di scappare via a gambe levate, salutare tutti e dichiarare la mia resa.
Sto per esplodere, quando guardandomi il polso, adocchio il mio elastico rosa.
Dopo la metafora che ho utilizzato paragonando l'elastico a noi, Giovanni ha voluto che ne avessi uno anche io.
"Mettilo anche tu,sempre. Sarà il nostro portafortuna. La nostra forza anche mentre non siamo insieme" mi aveva detto.
Ed eccomi qua, che cerco di trarre da quell'oggetto minuscolo, una quantità spropositata di forza.
"Ok" dico, iniziando a camminare sui tacchi, non assolutamente sicura di ciò che sto facendo.
Tengo lo sguardo basso per non guardarmi allo specchio, e barcollo a destra e sinistra non riuscendo a trovare un equilibrio.
"Giulia siediti. Parliamone un po'. Raccontami".
Simone mi guarda comprendendo che i miei timori hanno una radice molto più profonda, e così mi ritrovo a parlare parlare parlare..
Racconto della scuola, degli insulti subiti, degli atti di bullismo che mi avevano tolto il sorriso, delle convinzioni che a causa di quei giudizi avevo iniziato ad avere.
Racconto tutto e piango. Mi sfogo completamente, libera per la prima volta di poter raccontare senza il timore di ferire qualcuno.
"Facciamo un esercizio ora" é la soluzione di Simone.
Dopo pochi minuti mi ritrovo con la faccia rivolta allo specchio a dovermi fissare e a dover parlare alla me stessa ferita, per convincerla di essere diversa da ciò che dicono gli altri.

"Sei bella. Sei importante. Sei forte. Non sei inutile"...
Ripeto queste frasi guardandomi riflessa allo specchio e quella che vedo non mi piace.
Non mi piace per nulla. Non posso farci niente.

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