SANGIOVANNI
Non ci posso credere, oggi mi hanno dato la maglia per il serale.
Non che avessi qualche dubbio sul fatto che io la meritassi, ma vedere in concreto una cosa che si realizza fa sempre bene al cuore.
-Giovanni che termina davvero qualcosa. O che almeno ci è molto vicino. Ogni giorno un po' di più.-
Non faccio altro che pensare a questo.
Quando mi hanno consegnato quel piccolo indumento tutto colorato d'oro, istintivamente mi sono girato verso i miei compagni, ma i miei occhi cercavano solo un volto.
E quando l'ho trovato, ho visto quel sorriso che tanto amo, e quelle mani battere per me, così soddisfatte.
Giulia aveva un'espressione così fiera che avrei solo voluto correre da lei per abbracciarla forte.
Ora sono seduto al centro del mio letto, che ripasso con la memoria tutto ciò che ho vissuto poco fa, e non posso che pensare che, però, Giulia non è ancora passata al serale.
So che ci è rimasta male perché oggi toccava a Giuliano Peparini giudicare i ballerini.
E si è vista passare avanti da altri, meno meritevoli di lei. E su questo, io che non ci capisco niente di danza, sono più che certo!
Ho bisogno di organizzare qualcosa per lei.
Qualcosa per noi.
Voglio farla star bene. Voglio poterle far staccare la spina anche solo per una o due ore.
Mi alzo dal letto, sicuro della mia idea ed afferro la cornetta del nostro telefono.
"Raffy, dato che domani io e Giulia non abbiamo lezione, per il nostro unico giorno di riposo, posso chiederti un immenso favore? Ti prego.."
La mia voce é implorante e spero basti a convincerla.
"Vediamo... Dimmi..."
Raffaella non mi dice di no, ed è già un passo importante.
Prendo coraggio e chiedo.
"Domani mattina posso portare Giulia a fare una passeggiata nel campetto? Voglio fare colazione con lei lì. Preparo tutto io".
Spero che quell'ultima frase possa facilitare il consenso a quella piccola richiesta.
"Va bene Sangio. Vi accordiamo due ore sole, però. Senza telecamere ma con i microfoni. Ti sta bene?"
Sbuffo per l'idea di avere i microfoni attaccati anche in quel momento, ma so di non poter pretendere di più.
"Ok.. Va bene. Grazie mille Raffy. Per le nove e trenta saremo pronti".
Riaggancio e sorrido come un cretino.GIULIA
"Giu' sveglia".
La voce di Sangio è un flebile sussurro nelle mie orecchie.
"Dormigliona dai... Ho una sorpresa per te".
Quelle parole mi incuriosiscono all'istante, ed i miei occhi si aprono controvoglia alla vista della luce.
Quando incontrano quelli azzurri di quel ragazzo piazzato di fronte a me, però, sono felici di poter ammirare tanta bellezza.
Sangiovanni è già vestito, indossa un cappellino e sorride felice.
"Dai svelta. Ti porto fuori!"
Sembra così emozionato che non posso fare altro che sorridere.
"Ma che dici cretino? Come puoi portarmi fuori..." urlo, dando un piccolo buffetto sul suo braccio.
"È una sorpresa. Muoviti. Abbiamo solo due ore".
E con quella frase mi lascia così nel letto, confusa ed estremamente curiosa.
Mi precipito giù, corro in bagno ed in meno di venti minuti sono pronta.
Decido di non truccarmi, sapendo che al mio fidanzato piaccio senza trucco ed indosso un jeans, una felpa fucsia e le mie amate Nike.
Arrivo in cucina e sorrido entusiasta per quella novità improvvisa.
"Eccomi pronta Sangius. Dove mi porti?"
Batto le mani facendo un piccolo saltello che procura una risata soddisfatta del mio del fidanzato.
Mi tende la mano che prendo immediatamente, ed intrecciando le nostre dita iniziamo a camminare.
Appena fuori dalle mura della casetta noto che Sangio ha tra le mani un borsone nero.
"Cosa c'è lì?" chiedo davvero sul punto di esplodere per la curiosità.
"Sorpresa" urla lui, facendo l'occhiolino.
I suoi occhi luccicano come quelli di un bambino a Natale e quella felicità è contagiosa.
Attraversiamo a piedi tutti gli studi, i vicoletti della MEDIASET, fino ad arrivare al campetto, dove molte volte ci concedono di fare delle piccole passeggiate da soli.
"Arrivati" annuncia lui, indicando un punto ben preciso.
Nel centro del campetto c'è un enorme tovaglia rossa a quadri, completamente vuota, però.
Guardo Sangiovanni cercando di capire cosa stia succedendo.
"Vieni.." mi trascina semplicemente lui, in quel punto.
"Siediti pure. Ti ho portato a fare colazione fuori".
Quella frase suona così dolce, che mi procura una fitta dritta allo stomaco ed il cuore inizia a battere in maniera accelerata e scomposta nel mio petto.
Guardo il viso di quel ragazzo in evidente ansia per la mia reazione e non posso fare altro che scoppiare a ridere saltandogli al collo.
Lo abbraccio fortissimo, sollevando i piedi da terra e facendolo indietreggiare per sorreggere il mio peso improvviso.
"Ma che bello" urlo davvero emozionata "grazie Sangius".
Gli schiocco un sonoro bacio sulle labbra e scendo dal suo corpo.
"Dai mangiamo che ho fame".
Batto le mani in estasi, continuando a ridere emozionata e vedo che anche lui sorride più sollevato.
"Allora cosa abbiamo qui?" sussurra iniziando a rovistare nel borsone che ha tra le mani.
Prende una bottiglia di succo di frutta, una di latte, un pacco di biscotti ed uno di merendine.
"Spero di aver azzeccato i tuoi gusti, non sono attento a queste cose quanto te" fa spallucce lui come per scusarsi.
Sorrido cercando di rassicurarlo.
"È tutto perfetto".
E non sono mai stata più sicura di ciò che dico.
Non potrei davvero desiderare nulla di più.
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Tutti i battiti del mio cuore
FanfictionHo sempre creduto di avere un cuore troppo grande rispetto al mio fisico esile. Spesso questo stesso cuore mi ha fatta soffrire, mi ha fatta emozionare, eppure era sempre di più rispetto a tutto il resto. E poi... e poi ho incontrato lui. Quando ho...