Dalia alzò le mani per combattere. Gli occhi di Shirei si posarono sulla ragazzina mentre Marina pensava a cosa fare.
«Allontanatevi!» Gridò la bionda, «Andate via!»
Lorenzo strinse fra le dita la sua arma peculiare, «Marina, cosa sta succedendo?»
La figlia di Ien si voltò a guardare il fratello. Lorenzo aveva forgiato con maestria il "multi-tutto". Si presentava come un martello massiccio, con una testa d'acciaio martellata e alcune scanalature lungo il manico per migliorare la presa. Tuttavia, ciò che lo rendeva veramente straordinario era una cassa centrale di colore rosso incastonata nella parte superiore del manico. La cassa non sembrava solo un elemento decorativo; dentro di essa, poteva essere nascosto di tutto: dispositivi tecnologici, cacciaviti, chiavi, perfino altre armi. Con il multi-tutto tra le mani, Marina pensò che il fratello sarebbe stato pronto ad affrontare qualsiasi nemico gli si parasse davanti.
Quando la sorpresa per l'arma fu sparita, Marina gli rispose: «Lore, sei impazzito?! Stai indietro!»
«Ho combinato un grande guaio...» disse Dalia digrignando i denti, «Un grande guaio, Shirei...»
«Tutti via! Ora!»
Francesca li raggiunse per ultima mentre i rimanenti semidei si allontanavano del tutto.
«Qualcuno mi spiega che dobbiamo fare?»
Marina la guardò tesa, «Stai indietro, è meglio se ne state fuori!»
«Aena... Aena è qui?»
Shirei si mosse e, con un movimento fulmineo, aggirò Marina per stringerla in una morsa. La precisione millimetrica stupì la semidea, che provò a divincolarsi per sfuggire alla sua presa. In un'altra situazione, stare a così stretto contatto con lui l'avrebbe fatta arrossire, ma sospettava che non sarebbe mai potuto succedere. Marina tentò di reagire, ma era immobilizzata: «Che diamine!?
«Dov'è?» Domandò il ragazzo, bloccandole il braccio e spingendo la lama sul suo collo.
«N-non lo... io... Shirei...!»
«Shirei, basta!»
Dalia si frappose fra i due e spinse il fratello lontano usando tutta la sua forza. Il figlio di Cragar si limitò a mollare la presa e indietreggiare di pochi passi. Marina tornò a respirare a pieni polmoni e tossì, era intimorita a morte. Shirei abbassò lo sguardo verso la ragazzina dai capelli neri, non riconoscendola, e sbatté le palpebre.
«Cosa volete?» Chiese, mantenendo un tono di voce piuttosto pacato.
«Devi calmarti!»
«Lo sono. Sono sempre calmo.»
Marina si toccò ancora il collo, «Spettro...»
Shirei, senza accennare il minimo cambio di espressione, mosse il braccio e scagliò la Lama della Discordia. L'arma viaggiò a grande velocità a pochi centimetri dal volto di Dalia, ferendole leggermente la guancia. La figlia di Cragar si immobilizzò e lo stesso fecero gli altri semidei. Marina afferrò il braccio di Dalia e la tirò dietro di sé. Quello che avevano davanti non era il ragazzo che lei aveva conosciuto negli ultimi giorni. Se avessero esitato, forse, avrebbero potuto finire per pagare l'errore a caro prezzo. Dalia chiuse gli occhi e il suo zigomo fece uno spasmo.
«Dalia, tutto ok?»
La semidea non ebbe il tempo di rispondere che qualcosa attirò l'attenzione dell'intero gruppo. Dietro di loro, le ombre si contorsero, danzando in un vortice sinistro che si consumava nello spazio stesso. Da quel turbinio d'oscurità, un varco si spalancò, emettendo un sibilo penetrante. Attraverso il pertugio di tenebre, si materializzò una creatura talmente magnifica e terrificante da incutere crudo terrore ai cuori di tutti i semidei ancora nelle vicinanze. Avvolto in un'armatura nera opaca, l'essere emanava un'aura di potenza e malvagità. La sua pelle brillava di un colore viola spettrale, rivelando la sua natura. Un elmo impenetrabile nascondeva il suo volto, in modo che nessuno potesse vedere al di sopra delle sue labbra. Due ali meravigliose, simili a quelle di un angelo corrotto, sbucavano dalle sue scapole e si stagliavano minacciose nel vuoto. Stringeva saldamente la lama appena scagliata da Shirei che, nella sua mano destra, assumeva un bagliore più sinistro e letale. Lorenzo e Francesca si voltarono per vedere la scena e sobbalzarono.
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Maschere Immortali: La Profezia
FantasyQuando il sangue divino scorre nelle tue vene, i mostri ti danno la caccia fino a quando non sei morto. Questa è la dura realtà che ogni semidio deve affrontare ogni giorno. Marina è una di loro e, per questo motivo, ha dovuto lasciare la sua casa q...