Circa una settimana dopo.
Shirei si trovava sulla sommità di un'altura, i suoi capelli neri ondeggiavano selvaggiamente nel vento di metà novembre. Sotto di lui si estendeva una valle infestata dai nemici, una marea di mostri pronti a far piovere il sangue di qualunque semidio incrociasse il loro cammino.
I suoi occhi viola brillavano di una luce sinistra mentre serrava la presa sulla lama della discordia, l'arma infernale che pulsava tra le sue mani come un cuore oscuro.
Con un semplice respiro silenzioso, Shirei si lanciò dalla sporgenza e sparì a mezz'aria nell'oscurità. Ricomparve atterrando tra i nemici come un fulmine scaturito dal terreno, e il terreno tremò sotto l'impatto. La lama della discordia si mosse come un'estensione del suo corpo, tagliando l'aria con fischi metallici. I primi avversari, degli orchi, crollarono a terra, tagliati come spighe di grano sotto la falce.
Uno di loro, dalla stazza gigantesca, si fece avanti, brandendo una clava spaventosa. Shirei lo fissò per un istante, poi si avvolse nell'oscurità del viaggio spettrale, scomparendo nell'ombra. Ricomparve alle spalle del mostro e, in un solo movimento fluido, squarciò il collo dell'orco, decapitandolo. Il corpo cadde con un tonfo sordo e il sangue spruzzò in un arco vermiglio.
Il figlio di Cragar non rimase in attesa e, mentre il corpo della creatura cominciava a sparire rapidamente, si spostò di nuovo. I mostri avanzarono verso di lui, trasformando il campo di battaglia in un vortice di caos, ma Shirei sembrava danzare tra i nemici con una grazia mortale.
Ogni movimento era calcolato, ogni colpo veloce e letale.
I nemici erano troppi, tuttavia il semidio non sembrava esserne preoccupato. Prima che due goblin potessero tendergli un agguato alle spalle, alzò la mano libera, invocando i tenebrae. Dieci arpie spettrali apparvero intorno a lui, creature d'ombra e terrore, i cui occhi vuoti ardevano come braci. Si lanciarono sugli avversari gracchiando in modo agghiacciante, artigliando e lacerando carne e armature.
Un gruppo di streghe nemiche lo prese di mira, cominciando una cantica malefica che condensò bulbi d'energia luminosa.
Shirei le notò con la coda dell'occhio, rimembrando le pagine sfogliate dei libri di Marina.
"Strolleche," si rese conto.
Le streghe gridarono e scagliarono le sfere di mana nella sua direzione. Shirei si piegò per scattare, ma un altro goblin lo attaccò con una mannaia arrugginita. Il semidio chiuse gli occhi e attivò la sua nuova tecnica.
Durante quella missione aveva cercato di padroneggiarla al meglio e, infine, aveva deciso di optare per il nome Battito Eterico.
Una luce biancastra lo attraversò, rendendolo incorporeo per un istante. La mannaia lo attraversò e Shirei poté affondare la propria lama nel corpo del mostro. Tornò corporeo e, con un balzo, si preparò a raggiungere gli arcieri.
Vedendo la marea di mostri ancora attorno a lui, non potè fare a meno di chiedersi dove fossero Ada e Havel.
Quel secondo di distrazione sembrò costargli caro. Una scarica di dolore lo attraversò di colpo, segno che uno dei suoi tenebrae fosse appena stato sconfitto.
Shirei respirò e alzò lo sguardo, solo per vedere una sfera luminosa scagliata contro di lui. Con stupore, agì di primo istinto e attivò il battito eterico. La sua figura divenne incorporea e il ragazzo si tranquillizzò, almeno finché l'attacco non lo colpì.
Shirei sentì la propria pelle andare a fuoco e venne sbalzato all'indietro. Cadde su una fila di goblin, ma sparì rapidamente nell'Inframondo per riprendere fiato.
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Maschere Immortali: La Profezia
FantasyQuando il sangue divino scorre nelle tue vene, i mostri ti danno la caccia fino a quando non sei morto. Questa è la dura realtà che ogni semidio deve affrontare ogni giorno. Marina è una di loro e, per questo motivo, ha dovuto lasciare la sua casa q...