Il mondo celestiale brillava di luce dorata, una quiete eterea avvolgeva l'aria come una promessa di eterno ordine. Aena si trovava al centro della sala del trono, una vasta piazza di oro puro, con ventiquattro troni disposti in due cerchi concentrici su piani diversi. Pareti fenestrate si aprivano su un cielo senza tempo, dorato e immobile, come l'essenza stessa degli dèi. Al centro della piazza, una sfera opaca sospesa sembrava trattenere ogni mistero del mondo sottostante.
La dea dell'amore, avvolta nelle sue vesti bianche dallo stile antico, con il viso celato dietro una maschera bianca e dorata, attendeva l'arrivo di Emion. Il suo sguardo ambra attraversava lo spazio, quieto ma vigile, come la brezza primaverile in un bosco. Dopo pochi minuti d'attesa, il re degli dèi, Emion, varcò l'entrata della sala, la sua figura snella era avvolta in un'armatura leggera sotto vesti bianche, i suoi occhi blu come la tempesta scrutavano con intensità il centro della sala.
«Notizie sui figli di Cragar», iniziò senza preamboli, la sua voce profonda e autoritaria riempiva lo spazio come un vento tempestoso. Aena percepì l'urgenza nel tono di suo marito, una preoccupazione che rasentava l'ossessione.
La dea rispose con dolcezza e pazienza, ma senza mai distogliere lo sguardo dalla sfera. «Io e Liceo abbiamo chiesto l'aiuto di Marina.»
«Chi sarebbe?»
Aena venne leggermente infastidita dall'interruzione del dio, ma respirò e proseguì: «L'erede della casata Lupi, figlia di Ien. Le è stato detto di sorvegliare i loro spostamenti. Ha fatto un ottimo lavoro con Dalia, quindi sono certa che non mi deluderà. Lei è capace e adatta al compito.»
Emion si voltò verso di lei, il viso celato dalla sua maschera metallica scura.
«Una figlia dei Lupi?» ripeté con un velo di disapprovazione. «Hai affidato un compito così cruciale a una mortale?»
Aena inclinò appena il capo. «Marina non è una semplice mortale. È fedele, vuole il meglio per il parco, e sai bene che i Lupi sono una famiglia di cui ci si può fidare.»
La dea dell'amore cercava di calmare la furia latente del consorte, sapendo che la sua preoccupazione derivava non solo dalla necessità di controllo, ma anche da una paura più profonda: quella di una nuova minaccia che i figli di Cragar potevano rappresentare.
Sfruttare la famiglia Lupi, la casata di cui egli stesso era stato fondatore, sperava che lo avrebbe convinto del tutto.
Emion, tuttavia, non si mostrò soddisfatto. Si voltò di nuovo verso la sfera opaca, i suoi occhi brillanti di frustrazione.
«Non mi piace questo approccio», disse secco. «Dovremmo agire direttamente, non tramite sorveglianti. Finché avrò notizie, però, non fermerò la tua iniziativa. Ma attenta, Aena: se i figli di Cragar si muovono troppo liberamente, potrebbero esserci grave conseguenze.»
La dea non rispose subito. Lasciò che la tensione si stemperasse da sola, che il silenzio della sala sacra parlasse al posto suo. Emion aveva sempre avuto poca pazienza, ma lei conosceva i limiti delle sue parole, e in fondo, sapeva che lui rispettava il suo giudizio.
«Sono parole che dovresti rivolgere a Cragar, non a me.»
Con un gesto delle mani, Aena fece sì che la superficie opaca iniziasse a brillare, rivelando un'immagine vaga e indistinta che andava gradualmente a mettere a fuoco la tredicesima casa. Un'abitazione modesta di legno nero sulla cui soglia apparve una figura sconosciuta.
«Lui non è il figlio di Cragar», mormorò Emion.
Il giovane semidio dai capelli neri e dagli occhi argentati uscì dalla porta, il suo sguardo era malizioso, quasi beffardo. Una brezza sembrò accompagnare il suo passo, come se il vento stesso temesse di avvicinarsi troppo a lui. Indossava una maglietta bianca e un giubbotto di pelle nero, il contrasto tra il suo abbigliamento semplice e la sua presenza minacciosa era evidente.
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Maschere Immortali: La Profezia
FantasyQuando il sangue divino scorre nelle tue vene, i mostri ti danno la caccia fino a quando non sei morto. Questa è la dura realtà che ogni semidio deve affrontare ogni giorno. Marina è una di loro e, per questo motivo, ha dovuto lasciare la sua casa q...