28. NUOVO FIORE D'EQUINOZIO

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Havel alzò la testa e incrociò lo sguardo violaceo del figlio di Cragar.

Ci fu un momento di silenzio, durante il quale i semidei furono troppo esterrefatti per parlare.

Havel Granbish, leader dei Fiori d'Equinozio, rappresentante dei figli di Sidal, semidio più potente al parco dei gigli, era appena stato sconfitto senza troppa difficoltà.

La folla di spettatori proruppe in un grosso applauso, mentre fischi e grida erano rivolti a entrambi i contendenti. Marina, Ada ed Elaine raggiunsero subito i due semidei per assicurarsi che nessuno dei due avesse subito danni.

Havel era ancora steso a terra, incapace di pronunciare la minima parola. Aveva abbandonato la presa sulle sue armi e smesso di pompare mana nel suo corpo.

Fissava immobile Shirei, la cui espressione rimaneva indecifrabile.

Marina corse fino alla loro posizione e, senza pensarci, gli strinse i freddi avambracci con le mani, «Spettro! Stai bene?»

Il figlio di Cragar si limitò ad annuire, ma non interruppe il contatto fisico.

«Menomale.» Fece un sospiro di sollievo, «Complimenti per la vittoria!»

I due si guardarono per un momento, poi la folla li assaltò. Marina perse la presa sul ragazzo e altri semidei la superarono, ansiosi di parlare con il nuovo campione del parco.

Shirei quasi sgranò gli occhi e indietreggiò, ma ormai era caduto nel ciclone della folla.

«Sei fortissimo!»

«Che forza!» Un semidio gli diede un pugno sulla spalla e sorrise, «Pensavo che fossi un fantasma quando i colpi ti hanno attraversato!»

Alcune semidee, figlie di Ognia a giudicare dal loro trucco, guardarono Shirei con occhi da cerbiatto, «Sei stato bravissimo, davvero. Il nostro cuore batteva così forte.»

Il ragazzo si grattò la guancia con l'indice, «Dovete stare attente, una frequenza troppo alta può causare tachicardia e arresto cardiaco in casi gravi.»

«Wow!» Dissero le ragazze all'unisono, «Sei anche super-intelligente!»

"No! Anche questo no!" Si lamentò Marina nella sua testa. Non aveva alcuna intenzione di sorbirsi né le figlie della dea della bellezza né le chiacchiere che avrebbero diffuso di lì a poche ore

Shirei indietreggiò ancora, ma il cerchio della folla lo seguì.

«Un classico», commentò Ada con una smorfia.

La figlia di Rutia osservava Havel dall'alto mentre quest'ultimo sospirava. Elaine era inginocchiata accanto a lui, il mana si condensava sulle sue dita sotto forma di luce verde chiaro.

«Non sono ferito» disse il compagno in modo distratto.

«Ti ha dato una bella batosta«, aggiunse la ragazza dai capelli scuri.

«E non ha nemmeno diciannove anni, la sua particella non è ancora matura. Che fastidio.»

Quelle parole del figlio di Sidal risvegliarono in Ada la paura per ciò che aveva visto. Non era il momento per parlarne, ma era necessario farlo al più presto.

Aena avrebbe dovuto assolutamente darle delle risposte, sia sul ragazzo che sulla misteriosa scomparsa di Darryl.

La figlia di Rutia era sul punto di aiutare il ragazzo ad alzarsi, quando alcuni semidei si avvicinarono a loro con cattive intenzioni.

«Che sbruffone!» Disse uno di loro.

«Finalmente ti hanno messo al tuo posto.»

«Tu saresti il semidio più forte del parco dei gigli? Ma non farmi ridere», lo schernì un altro, «Ti sei fatto sconfiggere da un nessuno.»

Maschere Immortali: La ProfeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora