Say Something // Choni

10 - Risveglio

Cheryl's pov
La mattina dopo~
Mi sveglio a causa della luce che entra dalla finestra... seriamente nessuna delle due ha avuto la brillante idea di tirare le tende ieri?
Pensando a questo mi torna in mente la serata precedente e mi assale un forte senso di nausea al pensiero di quel verme che mette le sue luride mani ovunque... ODDIO. IERI SERA. NICK. MIA MADRE. BENE SONO FOTTUTA.

A distrarmi dai pensieri di quello che mi accadrà appena rimetterò piede in casa è un mugugno alla mia destra, giro leggermente la testa e vedo un viso completamente ricoperto da una massa disordinata di morbidi capelli rosa. Solo ora mi sono resa conto di essere ancora tra le sue braccia. Le sposto qualche ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi poggiare una mano sulla sua fronte: non sembra molto calda ma nonostante questo voglio evitare che vada a scuola oggi.

Sobbalzo appena sento il campanello suonare, vado ad aprire continuando a chiedermi chi è il pazzo che viene a casa di Toni alle 6:30 del mattino. Apro la porta e mi ritrovo davanti Jughead con in mano un sacchetto di Pop's e un'espressione decisamente sorpresa.

Jughead:<< Cheryl(?)>>

Cheryl:<< barbone, a cosa devo questa visita di cortesia?>> dico con il mio solito tono da stronza.

Jughead:<< beh ecco ero andato a prendere la colazione a Toni... Tu piuttosto Blossom, come mai da queste parti?>>

Cheryl:<< non sono cose che ti riguardano direi>>

Jughead:<< capisco... Lei come sta?>>

Cheryl:<<credo abbia ancora qualche decimo ma niente di più>>

Jughead:<< ha avuto altri incubi?>> ok sta iniziando a diventare un interrogatorio.

Cheryl:<< quante domande Jones, comunque no, stanotte non ha avuto nessun incubo>> inizio a farmi prendere dalla curiosità <<li ha spesso?>>

Jughead:<< praticamente ogni sera dall'incidente>> fa un sorriso amaro.

Cheryl:<< vi conoscete da molto voi due?>>

Jughead:<< nah, in realtà no solo...>> lo vedo pensarci su e aiutarsi nei calcoli con le dita di una mano, mentre tiene l'altra sul mento <<11 anni e mezzo>> sgrano gli occhi. Ok sapevo che erano amici da parecchio, ma non pensavo da così tanto <<andiamo in classe insieme dalla prima elementare e dopo la morte dei suoi è venuta a vivere con me e mio padre, e subito dopo aver compiuto 16 anni ha preso questa roulotte>> wow, vive qui da sola da più di un anno.

Jughead:<<Cheryl, non so cosa tu abbia a che fare con Toni, ma non credo serva dirti che se la farai soffrire non te lo perdonerò mai>> annuisco e provo a rispondere ma vengo interrotta da dei passi dietro di me, mi volto osservando teneramente una Toni appena sveglia che si stropiccia l'occhio con la mano, cosa che mi fa sorridere istintivamente. Sembra una bambina...

Jughead:<< buongiorno nana>>

Toni:<< buongiorno barbone>> oh Topaz non l'hai detto davvero

Cheryl:<<adesso mi rubi anche i soprannomi eh?>> dico ridendo. La vedo fare spallucce mentre prende in silenzio il sacchetto di Pop's e tira fuori un hamburger iniziandolo a mangiare.

Cheryl:<< hamburger per colazione? Seriamente Jones?>>

Jughead:<< preferisce il salato la mattina e quando facciamo colazione fuori prende sempre questo. Non farti ingannare dalla stazza, ha uno stomaco grande quasi quanto il mio. Meglio che vada ora, mi devo vedere con tua cugina, ci vediamo a scuola più tardi ragazze?>>

Toni:<< si ti aspetto al parcheggio>> la fulmino con lo sguardo.

Cheryl:<< prova a mettere piede fuori da questa roulotte e ti servirà una moto nuova>> dico con il tono più deciso possibile << io resto a controllare Toni>> la verità è che non me la sento minimamente di andare a scuola, e Toni deve averlo capito dato che mi sta accarezzando la mano con un pollice come per tranquillizzarmi.

Jughead:<< capisco, T ti scrivo dopo. Rossa prenditi cura di lei mi raccomando>>

Cheryl:<< tranquillo barbone, non potrebbe essere in mani migliori>> mi sorride ed esce, lasciando me e Toni da sole.

Passiamo la mattinata a guardare serie tv sul suo divano, poi mi viene spontaneo farle una domanda.

Cheryl:<<come sta tuo zio?>> mi guarda all'inizio confusa, poi sembra come ricordarsi qualcosa e mi risponde.

Toni:<< beh ecco è ancora in ospedale, la situazione non è delle migliori, anzi, ma non siamo nelle condizioni economiche per poterci permettere le giuste terapie...>>

Toni's pov
Cosa avrei dovuto dirle? Che le ho mentito fin dal primo momento perché non volevo la sua pietà? Le ho semplicemente detto come stanno le cose evitando di dire che il soggetto sono io, prima o poi glielo dirò, ma non ora. Voglio avere un'amicizia normale con lei. E poi ha già abbastanza problemi a casa, non voglio essere un peso per lei. Sento la sua mano poggiarsi sulla mia e d'istinto alzo lo sguardo, incatenandolo nel suo. Poso per una frazione di secondi gli occhi sulle sue labbra, ma la sua voce mi riporta alla realtà.

Cheryl:<< Toni mi dispiace molto. Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere, anche se si tratta di soldi, non sono un problema. Ok?>>

Annuisco e la stringo forte a me. Forse Jug ha ragione, dovrei farmi aiutare e, con un po' di fortuna in qualche anno dovrei riuscire a restituirle tutto. Scuoto la testa scacciando questi pensieri, voglio solo godermi la mattinata con Cheryl, sentirmi una ragazza normale per ancora un paio d'ore.

Più tardi~
Cheryl's pov
Toni:<< Devi proprio andare?>> mi chiede con occhi da cucciolo.

Cheryl:<< penso che restare ancora qui peggiorerà solo le cose... proverò a parlare con mia madre, a farle capire quello che è successo, ma non credo servirà a molto>> ammetto con un sorriso amaro guardando verso il basso.

Toni:<< quando arrivi scrivimi e dimmi com'è andata ok?>> non posso fare a meno di sorridere dolcemente per la sua preoccupazione. Le sposto una ciocca di capelli dietro all'orecchio e acconsento alla sua richiesta per poi uscire dalla sua abitazione per dirigermi verso Thistle House. Mentre mi avvicino a casa mia, inizio a sentire il rumore di alcune sirene in lontananza. Inizio a camminare sempre più velocemente mentre il rumore delle sirene aumenta sempre di più, fino a ritrovarmi davanti uno scenario che mai avrei creduto di poter vedere in 17 anni della mia vita.