L'incidente

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Maya POV

Mi ritrovo a pensare alle parole di Carina di qualche giorno fa, ancora non è cambiato niente e non ho deciso di prendere nessun provvedimento, adesso penso solo al lavoro. Oggi sembra una giornata impegnativa, fuori piove a dirotto e le chiamate di soccorso sembrano non volersi fermare. Siamo già usciti tre volte per degli interventi, niente di grave, ma qualcosa mi dice che il peggio deve ancora venire. Sono in cucina con Vic e Travis, stanno improvvisando qualcosa da mangiare per poter recuperare le forze. Fuori il tempo peggiora sempre di più. Ne approfitto per mandare un messaggio a Carina, voglio che comunque senta che io ci sono. "Spero che la tua giornata sia più tranquilla della mia. Non vedo l'ora di tornare a casa stasera e rilassarmi un po' con te. Ti amo". Nessuna risposta, starà lavorando.
Improvvisamente suona ancora l'allarme, questa volta sembra qualcosa di grosso perché vengono chiamati il camion, l'autoscala e anche l'ambulanza. Mollo il sandwich che avevo appena addentato e corro a prepararmi. Sono sul camion con Andy, so che anche lei è preoccupata per me e il mio comportamento, ma non ha il coraggio di dire niente. Ci dirigiamo verso una fabbrica di materiali chimici. Sembra l'inferno. Nonostante la pioggia battente abbiamo davanti a noi un muro di fumo e fiamme. Un paio di altre squadre sono già arrivate sul posto, ma a quanto pare sono riusciti a risolvere ben poco. Sullivan ordina che Miller, Gibson ed io dobbiamo entrare e cercare la fonte dell'incendio. Certo, non avevo dubbi che avrebbe mandato proprio noi. Siamo pronti, maschere, bombole e tutto il necessario, ci guardiamo l'uno con l'altro e entriamo.
Dentro troviamo una situazione terribile, c'è solo un fumo denso che non permette di vedere a un palmo dal nostro naso, il calore è quasi insopportabile.
"Capitano visibilità a zero".
"Dirigetevi verso il lato Bravo, sembra che il problema possa essere lì".
Seguiamo gli ordini, andiamo a tentoni finché troviamo una porta sprangata. Prendiamo le asce e iniziamo a dare colpi a più non posso. Penso che in questo momento potrei spaccare il mondo, ho in mano un'ascia, non penso che quello davanti a me sia un ostacolo, ma me lo immagino come le figure di Sullivan e McCallister. Loro sono la fonte della mia rabbia, sono loro che devo abbattere. Una, due, tre volte e finalmente la porta si apre. È una frazione di secondo, un battito di ciglia, ho ignorato tutto quello che so sul fuoco, quel mostro a cui basta un soffio d'aria per nutrirsi e sprigionare tutto la sua potenza. Come una foglia spinta da una leggera brezza volo via. Miller e Gibson hanno avuto il tempo di spostarsi, mentre io, che mi trovavo al centro, vengo spazzata via lontano.
"UOMO A TERRA, UOMO A TERRA".
Mi era già successo in passato un incidente del genere, quella volta ero stata scaraventata contro un muro da uno scaldabagno che avevamo fatto scoppiare per aprire il garage in cui eravamo bloccati, ma questa volta è molto peggio. Non riesco a capire quello che sta succedendo intorno a me, il caldo è insopportabile, sento come se ogni fibra del mio corpo stesse bruciando e allo stesso tempo non riesco a muovermi, vedo tutto nero, non respiro. Miller corre subito in mio soccorso. Lui e Jack con la massima attenzione mi alzano dal pavimento e mi trascinano fuori.
I soccorsi sono già lì ad attenderci, Travis e Vic mi caricano sulla barella, ma sembra che non sappiano cosa fare, hanno quasi paura che ogni loro azione di soccorso potrebbe peggiorare le mie condizioni.
Siamo sull'ambulanza, a fatica riesco a restare vigile, Hughes guida come se la strada fosse una pista da corsa, la sento avvisare il Grey Sloan che stiamo arrivando. Montgomery è al mio fianco, cerca di parlare con me ma capisco a fatica cosa mi stia dicendo. In qualche modo prova a darmi i primi soccorsi mentre io tento di sfilarmi la maschera. Niente, lui blocca le mie mani e me la solleva solo leggermente per permettermi di sentire un po' di aria fresca, lo guardo dritto negli occhi e con l'ultimo barlume di forza e lucidità che mi resta riesco a dire solo una cosa "Carina...". E poi il buio.

"Vic muoviti, muoviti, muoviti!!! È svenuta, non posso darle l'ossigeno e i parametri sono sempre più bassi. Se si ferma il cuore non potrò defibrillarla".
"Ci siamo quasi Travis, ci siamo quasi".

Forever and Ever. And then...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora