Los Angeles

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Carina POV

Lo stiamo facendo davvero, nell'ultimo mese mi sono sottoposta a una cura ormonale e ho fatto tutti gli esami del caso e oggi finalmente andiamo a Los Angeles dalla dottoressa Montgomery per procedere con l'inseminazione. Mason è già andato lì qualche giorno fa, gli abbiamo pagato il viaggio e offerto una vacanza in città così che possa visitare la UCLA per conoscere il loro programma di arte. Potrebbe trasferirsi lì e sarebbe veramente una svolta per la sua vita.
Mi dispiace per la Wilson, ci teneva tanto a eseguire la procedura, però dopotutto è stata lei a parlarmi di Addison e per mio figlio voglio il meglio.
Maya è super eccitata, per tutto il volo non ha mai lasciato la mia mano e non ha smesso di fantasticare su nostro figlio. Le piacerebbe avere un maschio, un piccolo sportivo a cui passare la passione per gli incendi e i vigili del fuoco.
Non esiste proprio, mio figlio non farà mai quel lavoro, dovessi costringerlo con la forza, ma questo a lei non voglio dirlo.
Appena atterrate ci dirigiamo subito in albergo, lo stesso del nostro primo viaggio insieme.
"Ho pensato fosse di buon auspicio venire qui, mi sono fatta riservare anche la stessa stanza" mi dice tutta eccitata.
Questa nuova Maya mi sorprende ogni giorno di più e non posso fare a meno che amarla sempre di più.
"Bambina ci siamo, oggi pomeriggio potrei restare incinta, sei pronta?".
"Non vedo l'ora e sono sicura che andrà tutto benissimo!".
Speriamo che vada veramente tutto bene.

La dottoressa Montgomery è proprio come me l'avevano descritta la Bailey e la Grey, è molto seria e professionale, ma allo stesso tempo gentile e disponibile. Mi chiede come stanno i colleghi del Grey Sloan, soprattutto Amelia Shepherd, la sua ex cognata. Le dico che va tutto molto bene, l'ospedale funziona alla grande e con il patrocinio della fondazione Fox l'ospedale è salito nella graduatoria nazionale.
Ci spiega la procedura nel dettaglio, è il mio campo e non ne avrei bisogno, ma Maya è super attenta e fa mille domande, vuole essere preparata. La solita precisina.

L'operazione dura circa una mezz'ora, mia moglie non si è mai staccata da me neanche per un secondo e adesso, mentre sono distesa sul lettino e siamo rimaste da sole nella stanza, stringe la mia mano con tutte le sue forze.
"Maya stai tranquilla, sembra che sia andato tutto bene" dico per rassicurarla.
"Ne sei sicura?" Ma tu come stai? Stai bene".
"Tranquilla amore, ho piena fiducia nella dottoressa Montgomery, sto bene e sono convinta che sia andato tutto per il meglio".
Mi guarda tutta seria e preoccupata.
"Maya... respira... respira... Io sto bene, noi staremo bene".
Un timido sorriso si fa largo sul suo volto, lo so che queste parole la fanno calmare. La conosco bene.

Maya POV

Siamo state in clinica circa quattro ore e finalmente possiamo tornare in hotel. Lungo la strada non posso fare a meno di mollare la mano di Carina, sento un bisogno irrefrenabile di proteggerla e farle sentire la mia presenza in modo costante.
Le avrò chiesto mille volte come sta e come si sente e penso che ormai sia stanca di darmi sempre la stessa risposta.
Arrivate in hotel lei si stende sul letto con le gambe alzate e appoggiate alla parete, sembra che sia una posizione che aiuta il processo di fecondazione. Io di queste cose non ci capisco niente, ma mi fido di quello che ci è stato detto. E poi Carina è del mestiere, quindi sa perfettamente quello che deve fare.
"Amore che ne dici se ordino la cena? Ce la facciamo portare in camera".
"Si, buona idea, sto morendo di fame".
Tempo una mezz'oretta e ci consegnano tutto quello che ho ordinato. Avrei voluto anche una bottiglia di vino per festeggiare, ma sembra che sia sconsigliato.
Sono agitata, in questo momento una nuova vita potrebbe essere in viaggio. Una vita che sarà mia e di mia moglie. Non sto nella pelle al solo pensiero, però ammetto che qualche paura sta facendo capolino nella mia mente.
Carina è super rilassata, beata lei. Io faccio di tutto per poterle essere d'aiuto, almeno per quello che mi è possibile, non riesco a stare ferma due minuti.
"Maya se ti agiti così tanto adesso tra nove mesi come sarai?" scherza Carina.
"Non mi ci fare pensare perché sennò potrei impazzire...".
"Senti, io adesso ho bisogno di riposare un po', perché tu non vai nella palestra dell'hotel a fare un po' di esercizio? Ti farà bene per scioglierti e scaricare la tensione".
"Si... buona idea... hai ragione. Adesso vado".
Mi sembra di essere un robot, mi cambio in fretta e scendo in palestra.
Ovviamente salgo subito sul tapis-roulant, una corsa è quello che ci vuole in questo momento.

Dopo più di due ore torno in camera, la palestra ha fatto il suo dovere e i miei nervi sembrano essersi rilassati.
Carina sta dormendo, io vado a farmi una doccia per lavare via i litri di sudore, dovuti alla fatica e alla tensione, che ho indosso.
Mi stendo piano sul letto, non voglio svegliarla, lentamente mi avvicino a lei, le poso delicatamente una mano sulla pancia e dolcemente l'accarezzo.
Tra me e me penso che lì adesso ci potrebbe essere il nostro bambino e una lacrima di gioia pura scende sulla mia guancia.

Forever and Ever. And then...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora