La dottoressa Diane Lewis

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Maya POV

Sono un po' agitata, le altre volte che avevo parlato con la dottoressa l'avevo contattata per aiutare i miei colleghi della caserma, ma questa volta deve aiutare me. Una volta, quando ci siamo parlate mi aveva chiesto se non volessi imparare a vivere, amare e riposarmi in questa vita ci aveva visto giusto. Avevo da poco conosciuto Carina e mi aveva dato la spinta per chiederle di venire in vacanza qualche giorno con me. Dio... quanto vorrei andare in vacanza in questo momento...
Suonano alla porta, siccome sono ancora in convalescenza mi ha fatto il favore di passare a casa mia per parlare.
A fatica raggiungo la porta, il mio corpo è ancora debole dopo l'incidente.
"Buongiorno dottoressa, prego, si accomodi".
"Maya buongiorno. Come stai?".
"Sono in ripresa, spero di riuscire a rimettermi in sesto in breve tempo".
Ci sediamo sulle poltrone della sala, le offro un caffè. Ormai sono diventata cintura nera di caffè.
"Allora... te lo chiedo un'altra volta, Maya come stai?".
Devo ammettere che è proprio brava nel suo lavoro, questa non riesco ad ingannarla...
"Mi è stato tolto l'incarico di capitano della Caserma 19. Durante un intervento non ho seguito gli ordini del capo McCallister e ho fatto portare un bambino gravemente ferito in ospedale da uno dei nostri mezzi, senza aspettare l'ambulanza che tardava ad arrivare. So che è stata aperta un'inchiesta, hanno contattato Sullivan e Herrera, mentre a me non è stata data la possibilità di fornire alcuna spiegazione o giustificazione riguardo alle mie scelte. Mi hanno messo davanti al fatto compiuto. Adesso Sullivan si è ripreso quello che voleva, il suo matrimonio con Herrera sta andando a pezzi e io mi butto nelle situazioni peggiori per far vedere quanto valgo e quanto abbiano sbagliato a togliermi il lavoro per cui avevo lottato e dato tutta me stessa. Nel frattempo mi sono sposata con la donna della mia vita. Inizialmente pensavo di volerlo fare solo perché lei non fosse costretta a tornare in Italia a causa del visto scaduto, ma poi ho capito che io voglio veramente passare tutto il resto della mia vita con lei. Lei mi ama, mi vede e mi accetta per quella che sono, mi supporta e c'è sempre quando ne ho bisogno".
Le parole mi escono di getto dalla bocca, sembra quasi che non riesca a fermarmi.
"Lei una volta mi ha detto che dovevo trovare dentro di me la forza per vivere a pieno in questa vita e grazie a Carina penso di esserci riuscita, però quello che è successo al lavoro è stato un duro colpo. Purtroppo non ho affrontato nel modo giusto la cosa, ma sono tornata al vecchio schema che mi aveva insegnato mio padre: ho punito me stessa per l'errore commesso, ho spinto al massimo e ho cercato di dare tutto per riprendermi ciò che mi era stato tolto. E qual è stata la conseguenza? Ci ho quasi rimesso la vita durante un intervento".
"E cosa hai provato quando hai avuto l'incidente?".
"Inizialmente niente, però poi la mia mente è andata subito a mia moglie. Sa, quest'anno è stato molto difficile per lei. Come se non bastasse la pandemia ha perso il fratello, c'è stato il problema del visto... Ma ogni volta ha fatto di tutto per non far pesare su di me le sue preoccupazioni. Mi ha protetta per evitare che dessi di matto...".
"Sembra che Carina sia molto innamorata di te".
"E io la amo con tutto il mio cuore e la mia anima. È la mia salvezza, la luce dentro le mie tenebre".
"Non pensi che lei soffra o abbia sofferto a vederti entrare nella spirale di autodistruzione in cui ti sei infilata?".
"No... sono sincera, non ci ho mai pensato. E mi rendo conto solo adesso, parlando con lei, che ho sbagliato. Molte volte mi ha chiesto di parlare con lei, di sfogarmi, ma l'orgoglio me l'ha sempre impedito. Ora capisco che mi sono quasi giocata la cosa più importante della mia vita per testardaggine".
"Oltre a perdere Carina, qual è la cosa che più ti spaventa in questo momento?".
Domanda difficile...
"Non penso di aver altre paure, ho solo una gran rabbia che cova dentro di me e che da un momento all'altro potrebbe esplodere. Quello che è successo con il lavoro... beh... è stato un duro colpo e che è avvenuto con un tempismo da manuale. Lo sa che la comunicazione è arrivata la sera del mio matrimonio? Come si sarebbe sentita lei se le avessero rovinato uno dei giorni più belli, felici ed importanti della sua vita?".
"Capisco perfettamente quello che vuoi dire e penso che nessuno voglia ricevere una notizia del genere proprio il giorno del suo matrimonio".
"Per fortuna avevo dimenticato il telefono e l'ho scoperto il giorno dopo. Ma non ha fatto differenza. Un attimo prima avevo tutto e un attimo dopo era come se la sabbia che tenevo tra le mani cominciasse a scivolare via...".
"Maya cosa pensi di fare adesso?".
"Non lo so... non lo so... Forse dovrei concentrarmi sul lavoro, farlo bene e senza prendermi ulteriori rischi inutili. Vedo come mi guarda Carina e anche quanto sia preoccupata Andy Herrera".
"E con la tua famiglia le cose come vanno?".
"Il giorno del mio matrimonio sono andata a casa di mio padre, ho fatto coming out con lui e gli ho detto che non permetterò mai più che interferisca con la mia vita. Mia madre era lì, ha sentito tutto. Lo sa? Poi è venuta al matrimonio, ha lasciato per sempre mio padre e adesso ha un appartamento suo e un buon lavoro. Sono contenta per lei. Ogni giorno mi chiama o mi manda qualche messaggio per sapere come sto. Carina l'ha avvertita del mio incidente. Hanno un bel rapporto mia moglie e mia madre e questa cosa può solo che farmi piacere".
"È stato così difficile parlare con me?".
"No, a dire la verità no... Se ci avessi pensato prima sarebbe stato meglio. Sa dottoressa, lei già una volta mai ha aiutato e penso che oggi l'abbia fatto ancora. Deve essere come il grillo parlante di Pinocchio, lei è la mia coscienza..".
Ride. E io con lei.
"Nessuno mi aveva mai visto sotto questo punto di vista ma è interessante scoprire cose nuove. Sai, prima di venire qui oggi ho parlato con Carina e Andy, l'hai detto tu che sono le due persone a cui tieni di più. Loro si preoccupano per te e non sanno più come aiutarti... Io posso solo parlare con te Maya, posso darti dei suggerimenti e dei consigli, ma non posso dirti come vivere la tua vita. Questo sta a te. Tu devi decidere cosa è importante e per cosa vale la pena lottare".
"Ha ragione dottoressa. Adesso devo rimettere insieme i pezzi, devo tornare a guardare avanti.In senso buono questa volta".
"Cosa vuoi adesso dalla vita? Qual è il tuo obiettivo?".
Mi sento messa all'angolo, sento di nuovo il bisogno di trovare la mia medaglia e lottare per ottenerla.
"Penso che la prima cosa sia sistemare le cose al lavoro, ho bisogno di capire perché è successo quello che è successo. E poi voglio sicuramente una vita felice e serena con mia moglie. Sa, prima che decidessimo di sposarci abbiamo avuto una grossa discussione e abbiamo scoperto molte cose l'una dell'altra che non ci eravamo mai dette".
"C'è qualcosa in particolare che ti ha colpita?".
"Veramente si... Lei vorrebbe avere un figlio un giorno. Io non lo so se lo voglio, non mi sono mai vista madre, ma non mi sarei neanche mai vista sposata con una donna. Poi è arrivata lei e ha stravolto il mio mondo".
"Perché pensi di non volere dei figli?".
"Perché ho paura di essere così simile a mio padre che solo l'idea di far passare a qualcun altro quello che ho passato io mi paralizza...".
"Però mi hai detto che stai lavorando su te stessa per non essere come lui. Certo, una parte di te potrà essere così, ma hai anche la consapevolezza di non voler seguire il suo esempio. È lodevole da parte tua ammettere una paura del genere".
"Sì, lo so... Sa, quando ero in ospedale e vedevo Carina sempre lì al mio fianco, con la paura negli occhi perché potesse succedermi qualcosa per un attimo ho pensato che se non ci fossi più lei resterebbe sola. Ha perso la madre, il fratello e con il padre ha un rapporto difficile. E oltretutto vive in Italia... Sono io la sua famiglia".
"E questo non ti porta a pensare che magari avere un figlio, anche se ti spaventa, potrebbe essere un gesto d'amore nei suoi confronti?".
A questo non avevo mai pensato. Carina ha fatto tanto per me e questa potrebbe essere una cosa che io faccio per lei.
"Maya, io non ti sto dicendo che dovete pensare di avere un figlio domani, ma ti invito a rifletterci su. Mi pare di capire che hai già pensato a questa possibilità e l'hai trovata così spaventosa e assurda?".
"No... direi di no. Forse mi ha dato un senso di pace. Non lo so".
"Va bene, ascolta, per oggi direi che abbiamo parlato abbastanza, però la settimana prossima voglio che ci vediamo ancora per continuare il discorso. Abbiamo già fatto dei grossi passi avanti, hai capito quali sono i problemi da affrontare adesso e a quali puoi pensare più avanti. Un passo alla volta Maya, un passo alla volta".
"Grazie dottoressa, ci vediamo la settimana prossima".
Ci alziamo dalle poltrone e l'accompagno alla porta. Appena esce mi sento in qualche modo diversa, più serena e consapevole. Avevano ragione Carina e Andy, mi ha fatto bene parlare con la dottoressa Lewis.

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