Risveglio

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Maya POV

Lo scorrere del tempo si è congelato nel momento in cui sono entrata in questa stanza e non so più da quanti giorni sono seduta qui, la testa posata sul letto e le mani che stringono forte quella di Carina. Ancora non si è risvegliata, anche se la situazione clinica va bene e i parametri sono tornati nella norma. Respira da sola, ogni tanto un sospiro profondo che fa subito scattare in me la speranza che sia il momento buono.
"Buongiorno Maya, hai dormito un po' questa notte?" mi chiede la dottoressa Montgomery entrando nella stanza.
"Più o meno...".
"Qui sembra tutto a posto. Amelia è passata per il consulto neurologico?".
"Ehm... si... è passata mezz'ora fa e ha detto che è tutto ok. Però me lo dica dottoressa, si sveglierà?".
Rivolge lo sguardo verso il basso, come a voler evitare di incrociare il mio.
"Sì, ne sono certa. Dobbiamo solo avere pazienza. Tua moglie è forte, ce la farà sicuramente".
"Grazie...".
Addison esce dalla stanza e io mi alzo dalla sedia e vado verso la culla in cui hanno messo la nostra bambina. La guardo mentre dorme beata, proprio come la sua mamma. Ha il suo naso e i capelli scuri come i suoi. Accarezzo dolcemente le sue manine sperando di non svegliarla. La amo da morire, ma al solo pensiero di doverla crescere da sola mi sento mancare.
Torno a sedermi sulla sedia, forse dovrei andare a prendere un caffè o qualcosa del genere ma non voglio lasciare da sola Carina e pensare che potrebbe svegliarsi e non trovare nessuno vicino a lei.
Continuo a parlarle, le racconto qualsiasi cosa, dal mio lavoro, alle persone che sono venute a trovarla e che fanno il tifo per lei. Le ho rimesso al polso il braccialetto che le avevo regalato e ci ho aggiunto il ciondolo con il bebè.
Mia madre è passata ieri per conoscere la sua nipotina, ovviamente si è commossa guardandola e ha cercato di darmi un po' di coraggio. Andy e i ragazzi della 19 continuano a chiamare e mandare messaggi per sapere se ci sono delle novità, non so più cosa rispondere, così cerco di evitare di prendere in mano il telefono.
Per fortuna a distrarmi dai miei pensieri ci pensa Jo Wilson che è arrivata portando due bicchieri di caffè.
"Tieni... non so come lo prendi, così ti ho portato delle alternative".
"Grazie mille" le dico prendendo i bicchieri.
"Nessuna novità?".
"Niente... ".
"E tu, come stai?".
"Mi sembra di impazzire, vorrei urlare, vorrei scuoterla... Farei di tutto perché si svegliasse".
"Capisco... abbi fiducia Maya. Vedrai che si riprenderà. È una combattente e una gran testarda. Non permetterà a niente e nessuno di non farle conoscere vostra figlia".
"Lo spero tanto...".
Jo da un' occhiata ai monitor e prima di andarsene mi dice che tornerà appena possibile.

Le attese sono sempre snervanti e io male le sopporto. Ho bisogno di distrazione, così poso i bicchieri di caffè e mi avvicino alla culla. La bambina si sta svegliando, i suoi occhioni azzurri sembrano guardare fisso nei miei. Lo so che ancora non può vedere bene, ma la sensazione di gioia arriva dritta al mio cuore.
"Ciao piccolina... sono mamma Maya... La tua mamma ancora non vuole svegliarsi, ma sono sicura che appena ti vedrà impazzirà d'amore. Lo sai che sei bellissima e le assomigli tanto? Gli occhi però li hai presi dalla mia famiglia".
La prendo in braccio e la stringo a me. La cullo facendo avanti e indietro per la stanza, le parlo di me e di Carina, le racconto la nostra storia. Sembra una cosa stupida ma in questo momento è qualcosa che mi da pace.
Le do un dolce bacio sulla testa. Ah... il profumo dei bambini, è veramente inebriante.
La malinconia però ancora non riesce a lasciare la mia mente.
"Piccola pensaci tu, fai in modo che la mamma si svegli... Dobbiamo ancora darti un nome, ma non posso sceglierlo solo io, dobbiamo farlo insieme...".
Una lacrima solca il mio viso, quando all'improvviso sento un sussurro alle mie spalle.
"Andrea... il suo nome è Andrea Bishop DeLuca".
Mi giro di scatto e vedo gli occhi di Carina che si stanno aprendo. Senza pensarci un attimo torno subito al suo fianco.
"Hai sentito piccola? Tu sei Andrea. È un nome importante per la nostra famiglia".
Lentamente accarezzo il viso di mia moglie, le do un bacio sulla fronte e le mostro la nostra bambina.
"Eccola qui Andrea, la tua mamma si è svegliata".

Carina POV

Sono ancora debole, ma voglio tenere in braccio la mia bambina il più a lungo possibile. Maya finalmente è andata a casa, non mi ha mai lasciata sola nemmeno per un minuto, così le ho detto di andare a riposarsi e farsi una bella doccia. Sono quasi sicura che tra mezz'ora sarà di nuovo qui.
"Carina, allora, come ti senti?" mi chiede Addison entrando nella stanza.
"Molto meglio dottoressa Montgomery. Ma mi dica, cos'è successo di preciso?".
"Hai avuto un distaccamento dell'utero, c'è stata una grossa emorragia ma come vedi abbiamo sistemato tutto al meglio e ho fatto un lavoro perfetto con il cesareo, neanche noterai la cicatrice" dice facendomi l'occhiolino.
"Capisco... ancora non mi era mai capitato un caso del genere, almeno da quando sono in America. Per fortuna hanno chiamato lei".
Mi sorride mentre fa un controllo veloce.
"E questa piccolina, come si chiama? Qui stavamo tutti aspettando che ti svegliassi per sapere il nome".
"Lei è Andrea. Si chiama come mio fratello che ho perso quasi due anni fa... Anche lui era un chirurgo in questo ospedale".
"Ehi... ciao Andrea, ma lo sai che sei bellissima?".
Prende in braccio la bambina e la coccola un po'.
"Ok, allora, ti terremo in osservazione ancora un paio di giorni, ma poi penso che tu possa andare a casa. Mi raccomando, molto riposo però!".
"Certo dottoressa, non si preoccupi. E grazie".
Rimette Andrea tra le mie braccia e se ne va.

Molte persone sono passate a trovarci in questi giorni, stranamente tutta l'attenzione è su di me, ma penso che sia perché loro Andrea la conoscono già.
Maya è sempre qui con me, mi ha detto che la casa è pronta, ha fatto installare il seggiolino nell'auto da Gibson e non vede l'ora che mi diano l'ok per uscire dall'ospedale.

Finalmente il giorno è arrivato, saluto tutti in ospedale, anche se ci vedremo a breve, e scendiamo.
Si va a casa!
Per tutto il tragitto non posso fare a meno di tenere stretta la manina di Andrea, mentre Maya ci guarda dallo specchietto retrovisore.
Appena arrivate mia moglie si preoccupa subito di aiutarmi a scendere e prende la bambina. È molto premurosa, attenta e non vuole assolutamente che faccia alcuno sforzo. Entriamo in casa ed è un tuffo al cuore... Victoria e Andy sono in piedi davanti alla porta. Palloncini e fiori rosa decorano ogni centimetro della sala e sento un profumino invitante venire dalla cucina.
"Bentornata Carina!".
Sono senza parole.
"Grazie ragazze, avete fatto voi tutto questo?".
Si guardano e ridono e poi Victoria mi risponde che è opera sua. Non avevo dubbi!
Noto anche che la scritta sulla lavagnetta della cucina è cambiata, adesso dice "Welcome home Baby Andrea" con un sacco di cuoricini intorno.
Maya ha già messo la piccola nella culla in camera nostra e io sono in cucina a chiacchierare con le ragazze.
"Ok, adesso potete anche andare" dice mia moglie entrando.
"Maya... lascia che si fermino a mangiare qualcosa con noi. Qui c'è roba per un reggimento".
"Si, lo so. Infatti possono portare via quello che vogliono, ma ora voglio stare un po' in pace con le mie donne".
"Ok ok capo, ce ne andiamo. E buona fortuna!".
Ci salutano entrambe e se ne vanno.
Ancora non ci credo... la nostra famiglia è a casa.
Maya mi abbraccia con delicatezza e ci perdiamo completamente l'una nelle braccia dell'altra.
"Ti amo" mi dice sussurrando.
Le sorrido e la bacio.
Restiamo così per un po', voglio godermi questo momento fino in fondo.

Forever and Ever. And then...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora