Rientro alla Caserma 19

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Maya POV

Appena arrivata in caserma trovo Miller alla reception "Ehilà capitano... ehm no, tenente... Bentornata! Com'è andata la luna di miele?".
Ottimo, partiamo già alla grande... forse invece che isolarmi dal mondo avrei dovuto tenermi più informata su come andavano le cose qui in caserma.
"Tutto bene, grazie Miller. Il capitano Sullivan è nel suo ufficio? Penso che vorrà parlarmi."
"Veramente no, è uscito con l'ambulanza per una chiamata, ma non ha detto niente riguardo al fatto che ti dovesse parlare... Penso che torneranno presto però".
Ottimo, direi che le cose vanno di bene in meglio, lascio il povero Miller che ha già avuto la sua bella dose di imbarazzo per questa mattina e vado negli spogliatoi.
Vedo Andy, finalmente. Mi dispiace ammetterlo, dopotutto è sempre la moglie del capitano, ma mi è mancata in questi giorni. In alcuni momenti avrei avuto bisogno di sfogarmi un po' con lei.
"Herrera buongiorno!"
Andy si gira di scatto, sembra quasi che abbia visto un fantasma. "Maya ciao. Com'è andata la luna di miele?"
"Tutto bene, ma smettiamola con questa cosa. Piuttosto dimmi, com'è la situazione qui in caserma?"
"Tutto ok... tutto sotto controllo..."
"Andy, sputa il rospo!"
"Ok, ok. La situazione è stata pesante, ci stiamo adattando al nuovo corso."
"E le cose fra te e Sullivan come vanno?"
"Non vanno... non riesco a perdonarlo per quello che ha fatto. Mi sono sentita tradita da lui, non sembra più la persona di cui mi sono innamorata e che ho sposato. Me l'aveva detto mio padre che stavo correndo troppo..."
"Mi dispiace, capisco quanto può essere difficile per te. Ne abbiamo affrontate tante insieme, ci siamo scontrate più volte, vedrai che ce la faremo anche questa volta. La nostra amicizia è importante per me. Quello che non capisco è perché non mi abbia convocata, penso che una spiegazione mi sia dovuta."
"Maya... io non so cosa dirti. Avrei dovuto sostituirti questa settimana, ma invece lui ha preso subito il comando. Anche Gibson ha provato a parlargli ma non c'è stato niente da fare...""Tranquilla, me la vedrò io con lui e se non vorrà parlarmi e darmi qualche spiegazione andrò direttamente dal capo McCallister. Mi merito di sapere per quale motivo anteporre la vita di una persona sia meno importante che seguire gli ordini. Il nostro lavoro è salvare vite, non aspettare come burattini quando possiamo agire". Il mio tono è sicuramente concitato e vedo che Andy inizia a preoccuparsi.
"Sì, certo. Ma stai attenta però. Qui siamo tutti in bilico in questo momento. Cerca di non peggiorare le cose..."

Di bene in meglio insomma...
Mi cambio velocemente, ho già trovato la mia uniforme da tenente nell'armadietto. Certo che Sullivan non ha proprio perso tempo. Ho visto anche lo scatolone con tutte le mie cose per terra. C'è anche la mia medaglia olimpica, almeno per quella poteva avere un po' più di rispetto!

Il capitano è tornato e non voglio perdere il momento per parlargli. Sta entrando nel suo ufficio e io gli sono un passo dietro.
"Capitano Sullivan! Dobbiamo parlare."
In modo distaccato mi guarda "Bishop, non c'è niente da dire. Quando hai dato quel comando, davanti al capo, sapevi benissimo che ci sarebbero state delle conseguenze. Anzi, dovreste tutti ringraziarmi che sono subentrato io al comando perché sennò a quest'ora la caserma 19 sarebbe già stata chiusa. Tu sei reintegrata come tenente e adesso si vedrà se resterai in servizio qui o verrai trasferita a un'altra caserma. È tutto, puoi andare."
Sono impietrita, ma trovo ancora la forza di fare un passo indietro e uscire dall'ufficio. "Respira Maya, respira...".

Carina POV

Che giornata!! Sembra che tutti i bambini di Seattle abbiano aspettato il mio rientro per nascere. Non ho più avuto notizie da Maya dopo il suo messaggio. L'ho chiamata un paio di volte ma non ha mai risposto, spero solo che sia andato tutto bene e non sia successo niente di grave. Sono quasi le 20, il mio turno è finito. Adesso non vedo l'ora di cambiarmi e tornare a casa.

Appena entro dalla porta noto lo zaino di Maya appoggiato sul pavimento, mi guardo intorno e finalmente la vedo. È seduta sul divano a fissare il vuoto. Mi avvicino lentamente e da dietro le stringo le braccia intorno al collo.
"Ciao mogliettina, com'è andata la giornata? Tutto bene il rientro?"
Nessuna risposta. Mi prende solo le braccia e le stringe a se.
"Maya, che succede?" Mi sposto davanti a lei, ha gli occhi di ghiaccio e un'espressione che non mi piace.
"Tutto bene, tutto bene. Sullivan si è ripreso quello che voleva. Potrebbero anche trasferirmi ad un'altra caserma, ma glielo dimostrerò io chi è Maya Bishop!"
Sembra un robot, il soldato che pensa alla strategia di attacco.
L'ha decisamente presa male e il rientro è stato più pesante del previsto

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