Finalmente a casa

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Maya POV

Oggi Carina finalmente torna a Seattle, questi giorni lontane sembravano non voler finire mai. Ho sistemato tutto, pulito, riempito il frigo e soprattutto, anche se un po' a malincuore, ho mandato Andy da Gibson. Non voglio avere nessuno in giro questa sera quando riporterò mia moglie a casa.
Il suo volo dovrebbe atterrare verso le 15 così mi prendo mezza giornata di permesso, ci penseranno gli altri a salvare la città oggi.
I fiori che mi ha mandato sono stati una sorpresa incredibile, non avevo mai ricevuto da nessuno un mazzo di rose, sempre se non contiamo quelli che ti consegnano quando vinci qualche medaglia... Purtroppo sono appassiti, ma ho conservato due rose e le sto facendo seccare.
Decido che devo ricambiare il gesto, quindi andando in aeroporto mi fermo dal fiorista, prendo il più bel mazzo di rose bianche che abbia. Lei mi ha regalato i fiori del suo bouquet di nozze e io le regalerò i miei.
Non vedo l'ora di rivederla, mi manca così tanto che sono arrivata in aeroporto con più di un'ora d'anticipo. Non potendo entrare ho avuto la fortuna di trovare un posto proprio davanti alle porte di uscita. Sembro una pazza che fa avanti e indietro sfregandomi le mani e con un mazzo di rose.
Finalmente da dietro le porte vedo la sua figura, bella alta, con i capelli mossi che le cadono sulle spalle. La mascherina le copre il volto, ma intravedo i suoi occhi. Mi ha vista e sta già accelerando il passo.
In un secondo è fuori, molla la valigia e la borsa e mi abbraccia fortissimo. Abbassa la mascherina, io faccio lo stesso con la mia e finalmente riusciamo a darci il bacio più appassionato della storia. Le nostre lingue non tardano ad incollarsi l'una all'altra, sembrano non volersi più staccare. Ormai senza più fiato ci stacchiamo.
Carina ha gli occhi lucidi e con un filo di voce mi dice "Mi sei mancata da morire".
"Tu di più".
Dopo averla vista non ho pensato più a niente se non ad abbracciarla e tengo ancora il mazzo di fiori in mano. Si sono un po' sgualciti e hanno perso qualche petalo, ma ha apprezzato comunque il gesto...
"Devi raccontarmi tutto, ma adesso recuperiamo l'auto e andiamo a casa, ho troppa voglia di te!".
Mi sorride e mi da un altro dolce bacio.
Per tutto il tragitto la sua mano non si stacca dalla mia gamba, l'accarezza, mentre mi racconta un po' del suo viaggio. Ammetto di aver ascoltato una parola si e due no, la mia mente è da tutt'altra parte, voglio solo arrivare a casa il prima possibile.

Carina POV

Non facciamo neanche in tempo ad entrare in casa che Maya ha già buttato la mia valigia da una parte e mi sta togliendo i vestiti di dosso.
"Bambina lasciami almeno appoggiare i fiori sul tavolo".
Ridiamo insieme, quanto mi erano mancati questi momenti di complicità.
In un attimo i vestiti non ci sono più, non siamo arrivate neanche in camera da letto e già le nostre mani e le bocche hanno esplorato ogni centimetro del corpo dell'altra. La passione è travolgente, facciamo l'amore per delle ore, all'ingresso, sul pavimento, non so come ma siamo riuscite anche ad arrivare sul letto. Non si direbbe che Maya un paio di mesi fa ha subito un grave incidente, ha una forza e una ripresa incredibili, quasi non riesco a tenere i suoi ritmi.
Siamo sfinite sul nostro letto, sembra che sia passato un tornado. Il piumone è a terra, le lenzuola sono tutte arruffate.
"Mamma mia Bambina... mi vuoi morta oggi?".
Mi guarda maliziosa.
"E chi ti ha detto che abbiamo finito?".
È impazzita. La amo per questo, ma io ho un assoluto bisogno di riprendere fiato.
"Aspetta aspetta. Dammi un po' di tempo per recuperare le forze. Raccontami come sono andate le cose mentre ero via".
"Ahah... non si parla di niente adesso. Abbiamo "solo" parlato per quasi un mese, adesso lasciami godere la presenza di mia moglie fra le braccia".
Non ha tutti i torti, anche io sento il bisogno di stringerla forte. Mentre ero via mi sono ritrovata spesso la mattina abbracciata al cuscino pensando fosse il corpo di Maya.
Provate dalle fatiche dell'amore (e del mio viaggio) ci siamo addormentate, un sonno calmo e rilassato, come non provavo da un po' di tempo. Lentamente apro gli occhi, fuori è già buio. Guardo l'orologio e vedo che sono le 22. Con dolci baci e carezze cerco di svegliare anche lei, che inizia a stringermi più forte.
"Bambina io ho proprio bisogno di una doccia".
In un attimo scatta in piedi, allunga le braccia per aiutarmi ad alzarmi e porta le mie mani sul suo sedere. Lo fa sempre e io lo adoro.
Siamo state sotto l'acqua per quasi mezz'ora, non abbiamo mai smesso di baciarci e darci piacere a vicenda. Una volta uscite vedo che si infila la mia felpa del Grey Sloan.
"È bello vedere che tu porti la mia felpa e io la tua t-shirt".
"L'ho indossata tutte le sere quando tornavo a casa. Herrera pensava che fossi impazzita, ma non posso farci niente, profuma di te...".
Non riesco a capacitarmi di quanto sia cambiata Maya da quando stiamo insieme.
All'inizio mi chiamava solo per fare sesso e poi con il tempo si è lasciata andare, anche con semplici e piccoli gesti che mi hanno fatto capire quanto mi ami e quanto abbia bisogno di sentirsi protetta e rassicurata. La amo da impazzire, la mia piccola guerriera.
Mentre finisco di asciugarmi i capelli e mettermi qualcosa addosso lei va in cucina, appena pronta la raggiungo e vedo che inizia a tirare fuori delle cose dal frigo.
"Non dirmi che hai anche cucinato qualcosa per il mio ritorno?".
"No, Dio, no... Sono passata da Marinelli's e ho preso tutti i tuoi piatti preferiti".
Meno male, non ha cucinato lei...
"Fantastico, sei la migliore! Tra il viaggio e... tutto il resto sto morendo di fame".
Mi avvicino a lei e la bacio dolcemente.
Quanto mi sei mancata amore mio, adesso voglio dedicare un po' del mio tempo solo a te e a farti felice.

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