Grey Sloan - Dolore e gioia

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Maya POV

In questo momento non sto capendo più niente, ho chiamato l'ambulanza, Warren e Montgomery sono arrivati in tempo record. Non posso staccarmi da Carina, sento il suo respiro farsi sempre più lieve e non riesco a svegliarla. I ragazzi fanno quello che possono ma bisogna portarla immediatamente in ospedale. Warren chiama la Bailey per avvisarla che stiamo arrivando e che la situazione è grave.
In poco meno di cinque minuti siamo al Grey Sloan, ad aspettarci fuori ci sono quasi tutti quelli che fino a un'ora fa erano con noi a festeggiare il nostro bambino. Com'è possibile che la situazione sia precipitata così velocemente? Cosa sta succedendo? Sono in piena confusione e tutto quello che riesco a fare in questo momento è tenere più stretta possibile la mano di mia moglie.
"Ti prego amore stai con me..." le sussurro ad un orecchio. Ho gli occhi pieni di lacrime e non so cosa fare.
La scaricano dall'ambulanza e di corsa la portano in sala visita, i medici sono tutti li con lei mentre io sono rimasta fuori.
Per fortuna Travis mi tiene stretta sennò credo che potrei cadere a terra da un momento all'altro. Non mi sento più le gambe, ho paura.
"Coraggio Maya. Ci sono tutti i migliori medici qui per Carina, vedrai che andrà tutto bene" mi dice Montgomery per tranquillizzarmi.
Dentro la sala sembra di vedere una coreografia, tutti i passi sono studiati, ognuno ha il suo ruolo e il suo compito. Si passano strumenti, guardano i monitor, parlano tra di loro. Dopo un po' Jo Wilson esce e viene verso di me.
"Sembra che il problema sia più grave di quello che pensavamo, ma abbiamo già avvertito la dottoressa Montgomery. L'elicottero è già partito per Los Angeles. In un paio d'ore dovrebbe portarla qui".
Ho visto le labbra muoversi, ho sentito i suoni uscire ma non riesco a realizzare a pieno quello che mi ha detto. L'unica cosa certa è che la situazione è grave.
"Ok ok... fate tutto quello che potete. Vi prego" sono le uniche parole che riescono ad uscire dalla mia bocca.

È già passata più di un'ora da quando siamo arrivate in ospedale, Travis è dovuto andare via per riprendere servizio con l'ambulanza ma sono arrivate Andy e Vic.
Carina è in sala operatoria, con lei ci sono tutti i medici e da un momento all'altro dovrebbe arrivare anche Addison Montgomery.
"Maya che è successo?" mi chiede Andy.
"Non lo so... un attimo prima stava bene e un attimo dopo era a terra in una pozza di sangue...".
Le ragazze mi accarezzano la schiena per darmi forza e mi abbracciano.
"Ho paura per Carina e ho paura che succeda qualcosa al nostro bambino".
"Stai tranquilla, vedrai che tutti questi dottori sistemeranno tutto e tra qualche giorno potrete andare a casa tutti e tre insieme" mi dice Hughes per tirarmi su di morale.

Continuo a sfregarmi le mani e le mie gambe sembrano possedute, non riesco a fermarne il tremolio. Sono incatenata a questa sedia da non so più quanto, inizio a camminare avanti e indietro sperando che prima o poi qualcuno venga a darmi qualche notizia e per cercare di sciogliere un po' i nervi.
Per il momento so poco o niente, mi hanno parlato di un problema con l'utero ma non capisco di cosa si tratti. Com'è possibile? È sempre stata bene, i controlli sono sempre andati alla grande e il bambino non aveva problemi, allora perché adesso siamo in questa situazione?
Avrei voglia di correre, di dare calci e pugni a qualcosa, ma invece sono qui, inerme.
Capendo il mio stato d'animo Andy mi prende per un braccio e mi chiede di seguirla. Mi ha portato davanti a uno stanzino, sembra un ripostiglio.
"Ora entra qui dentro e fai quello che vuoi. Urla, dai calci, sfogati. Io sto di guardia fuori".
"Ma sei impazzita? Non posso fare una cosa del genere!".
"Fidati di me, me l'ha insegnato la dottoressa Grey. Se ci fosse lei qui adesso ti direbbe di fare la stessa cosa. Maya, butta fuori tutto quello che hai dentro".
Fiducia... sempre questa maledetta fiducia.
Entro nello stanzino e do fondo a tutte le mie energie. Grido più forte che posso e prendo a calci un bidone. Credo anche di averlo rotto, ma in questo momento non mi interessa.

Sono passate quasi cinque ore, Jo e Teddy sono uscite un paio di volte dalla sala operatoria per aggiornarmi sulla situazione. Pare che la dottoressa Montgomery abbia fatto un cesareo d'emergenza e adesso si sta occupando di Carina.
"È una bambina, sta benissimo, ma per sicurezza il dottor Heyes le sta facendo una serie di esami per escludere qualsiasi problema. Congratulazioni Maya, sei mamma" mi dice la Wilson con un timido sorriso sulle labbra.
"E Carina come sta?".
"La situazione è ancora critica, ma lei è forte, vedrai che ce la farà".
"Vi prego fate tutto il possibile".
Ho una figlia, la nostra bambina è qui.
Amore combatti per lei. Combatti per noi.

Sono davanti alla nursery e sto guardando mia figlia che dorme beata nella sua culla. Sulla targhetta c'è scritto solo "Baby DeLuca" e al solo leggere il nome di Carina sento un nodo stringermi la gola. Non riesco a staccarle gli occhi di dosso. La amo già da impazzire.
Andy e Vic sono dovute andare via ma è arrivato Gibson per farmi compagnia.
"Congratulazioni comandante. Avete proprio una bella bambina. Sarà sicuramente una rubacuori".
Apprezzo le parole di Jack, cerca in tutti i modi di sdrammatizzare la situazione ma io non riesco proprio a rilassarmi. Voglio sapere come sta mia moglie.

Finalmente vedo la dottoressa Montgomery venire verso di me.
"Ciao Maya, è stata dura ma ce l'abbiamo fatta. Carina ha subito un grave distaccamento dell'utero e un conseguente scompenso cardiaco, non è una cosa che succede molto spesso, però siamo riusciti a salvarla e a sistemare tutto. Starà bene e in futuro potrà avere ancora dei figli".
"Grazie dottoressa, grazie. Posso vederla?".
"Al momento si trova in terapia intensiva. È in coma, ma speriamo che si svegli quanto prima. Ha perso molto sangue e abbiamo dovuto farle molte trasfusioni. Purtroppo l'intervento è stato duro, per un momento avevamo anche paura di averla persa ma tua moglie è una combattente".
"E la bambina come sta?".
"Oh lei sta benissimo. Appena sarà possibile la porteremo in camera con Carina. Penso che avere la figlia a fianco le farà bene per riprendersi".
Sono totalmente impietrita, ho una paura che non posso spiegare.
La dottoressa Montgomery mi accompagna in terapia intensiva, mi aiuta ad infilarmi un camice sterile e mi porta davanti alla stanza di Carina.
Sembra così serena in quel letto, bella, il volto rilassato e i capelli mossi che le cadono sulle spalle. Se non fosse per il respiratore e tutti i tubi che ha attaccati addosso sembrerebbe semplicemente addormentata.
Do fondo a tutte le forze che mi sono rimaste ed entro timidamente nella stanza. Ho paura di fare troppo rumore, di fare una mossa sbagliata. Delicatamente le prendo la mano e l'accarezzo. Avvicino la sedia al letto e resto lì, immobile, a guardarla.
Il silenzio della stanza è assordante, interrotto solo dai bip dei monitor che controllano i parametri. Non riesco a dire una parola e i miei occhi sono colmi di lacrime.
Ti prego amore mio, non lasciarmi. Non lasciarci.

Forever and Ever. And then...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora