Destinazione New York

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Maya POV

"Pensi che questa ti potrà servire?".
Chiedo a Carina mostrandole la mia t-shirt della 19.
"Quella è la prima cosa che devo mettere in valigia. Ha il tuo profumo e voglio metterla tutte le sere quando andrò a letto".
Mi sembra di essere tornata indietro al giorno in cui l'ho aiutata a preparare i bagagli per il suo rientro in Italia. Il giorno che è finito con la proposta di matrimonio. Oggi però il clima tra noi è molto diverso, abbiamo fatto tanta strada da allora, ci siamo sposate, abbiamo passato dei momenti difficili ma siamo più unite che mai.
"Lo sai che mi mancherai da morire?" le dico prendendole la mano e accarezzandola.
"Lo so Bambina, ma starò via meno di un mese, ci sentiremo tutti i giorni e veramente questa volta non farai nemmeno in tempo ad accorgerti che sono andata via che sarò di nuovo qui. Non preoccuparti".
Stringe forte la mia mano e la bacia con dolcezza.
"Va bene, va bene. Fai questa valigia allora, anzi, tu tira fuori la roba e al resto ci penso io. L'ultima volta hai fatto un casino!".
Cerca di fare l'offesa, ma non regge e entrambe ci facciamo una gran risata.

Tutti i bagagli sono pronti, la sto aspettando sulla porta esortandola a muoversi.
"Amore sbrigati o perderai l'aereo".
"Si si si, sono pronta sono pronta!!".
È sempre la solita, se non ci fossi io starebbe delle ore a cambiarsi e sistemarsi per qualsiasi cosa, come quando andiamo insieme al lavoro la mattina.
Prendiamo la sua auto e andiamo in aeroporto. A causa delle norme Covid non posso entrare, quindi devo salutarla fuori.
"Mi prometti che appena arrivi a New York mi chiami? Qualsiasi ora sia, chiamami".
"Ma certo, non devi neanche dirmelo".
La stringo forte a me, le sue braccia intorno al mio collo, ci scambiamo un bacio infinito. Non vorrei mai staccarmi da lei ma se non la lascio perderà il volo.
"Ti amo".
"Anche io, da morire".
Un ultimo bacio veloce e la vedo scomparire dietro le porte a vetri dell'aeroporto.

Risalgo in auto ma non ho voglia di tornare a casa, da sola, così decido di chiamare Andy. Ho bisogno di un po' di compagnia e so che non rifiuterà una bevuta tra amiche. E poi oggi è il nostro giorno di riposo.
Arrivo alla 19, Andy mi aspetta lì.
"Wow Bishop, finalmente tua moglie ti permette di guidare la sua auto di lusso?".
"Ha.. ha... ha... come siamo simpatiche oggi. Posso prendere la sua auto quando voglio. E poi guido molto meglio di lei!".
Si fa una sonora risata e sale a bordo.
"Allora, si va da Joe's?".
"E dove sennò?".
Davanti a due birre iniziamo a chiacchierare, mi chiede cosa farò durante questo mese in cui Carina sarà fuori città.
"Non ho nessun programma. E poi comunque dobbiamo lavorare. Magari potrei fare qualche turno extra, così non dovrò passare troppo tempo a casa da sola. Poi penso che andrò a trovare mia madre e Mason".
"Come sta tuo fratello? Si sta riprendendo?".
"Si si, va alla grande. È pulito, sta frequentando dei corsi d'arte e ha anche trovato un lavoro in un centro giovanile. Insegna ai bambini a disegnare. È proprio bravo, se mio padre non l'avesse ostacolato in tutti i modi oggi sarebbe un grande artista".
"I padri... sono sempre dei problemi".
"Ma stai zitta tu! Hai avuto il top dei padri!".
"Come vuoi... però se non si fosse intromesso.... No niente, non importa".
"... saresti stata nominata tu capitano della 19 e ci saremmo risparmiati un sacco di casini? Se è questo che vuoi dire credo di essere in parte d'accordo".
Mi guarda in modo strano.
"Che vuoi dire Maya? Credi che sarei stata un capitano migliore di te?".
"Adesso non esagerare, però credo che in alcune situazioni avresti agito in modo diverso e forse adesso la situazione sarebbe diversa. Tutto qui.".
Tra di noi scende un silenzio imbarazzante, era da tanto tempo che non parlavamo di queste cose e l'ultima volta era finita male...
"Ok, senti, è un po' che volevo chiedertelo, ma da quando tu e Sullivan... si insomma... dove vivi?".
"Puoi dirlo, ci siamo presi un periodo di separazione, ma questa volta l'ho deciso io. Sono io che devo disintossicarmi questa volta. Ma dal suo comportamento. Comunque se proprio vuoi saperlo sono praticamente una vagabonda... Sto in caserma, a volte vado da Gibson e ogni tanto da Vic e Travis".
"Sei una senzatetto!!" le dico ridendo.
"Allora che ne dici di smettere di vagabondare per un po' e finché Carina sarà fuori vieni da me? La camera degli ospiti è a disposizione".
"Mi chiedi di sostituire tua moglie mentre lei non c'è?". Adesso è lei che si prende gioco di me.
"Si, qualcosa del genere".
"Allora cosa aspettiamo? Andiamo a prendere le mie cose e portami a casa!".
Quando fa così rivedo la vecchia Andy, simpatica e spiritosa, con cui ho fatto l'accademia.

Carina POV

Ho dormito per tutto il volo, non credevo fosse possibile, sono super eccitata per queste conferenze che dovrò tenere. Tanto lavoro finalmente ha dato i suoi frutti. Mi sarebbe piaciuto avere Maya al mio fianco, ma so che non è possibile. In caserma stanno passando un momento complicato, non è stato ancora nominato il nuovo capitano e lei deve essere lì, a fare il suo lavoro e dare il meglio di se stessa.
Appena uscita dall'aeroporto prendo un taxi e mi faccio portare immediatamente in hotel, voglio prepararmi al meglio per domani. Dopo una corsa che mi ha permesso di rivedere la città dopo un bel po' di tempo entro nella hall e ho un sussulto. Lì, davanti al bancone della reception vedo Arizona. Mi blocco, lei ancora non si è accorta che sono entrata. Un flashback si fa largo nella mia mente, la sera che mi ha detto che se ne sarebbe andata. La sera che mi ha fatto capire che alla fine io non ero così importante per lei, quanto lei lo era per me. Do fondo a tutta la mia forza interiore e mi avvicino.
"Arizona Robbins, che piacere vederti.".
Con un gesto plateale mi sfilo i guanti, così che possa vedere la fede che porto al dito e le porgo la mano.
"Carina ciao! Ben arrivata a New York. Hai fatto un buon volo?".
"Tutto bene, grazie. Ma tu che ci fai qui?".
"Mi sono fatta dare il tuo programma di viaggio da Catherine Fox e ho pensato di farti una sorpresa. Sorpresa!".
"Oh... capisco... Beh, grazie per l'accoglienza.".
"Ora però devo tornare alla clinica, ma ci vediamo domani. Non vedo l'ora di sentire la tua conferenza. Dopotutto conosco molto bene il tuo lavoro...".
Questo suo fare ammiccante non mi piace molto, anche se devo ammettere che non ha perso il suo fascino.
"Ok, a domani allora.".
Potrei giurare che non ha neanche notato il mio anello, ma non voglio fare pensieri strani, dopotutto da quello che ho sentito dire è tornata insieme alla ex moglie. Stai calma Carina, andrà tutto bene.
Lei se ne va e io salgo in camera, adesso ho solo voglia di sentire Maya. Prendo il telefono e la chiamo. Un paio di squilli e il mio cuore si tranquillizza.
"Amore mio, com'è andato il volo?".
"Benissimo Bambina, ho dormito tutto il tempo. Adesso mi rilasso un po' e poi esco a cena con Catherine. È in città anche lei. Tu che programmi hai?".
"Io ho invitato Andy a stare da noi finché sarai fuori città. Pigiama party e chiacchiere tra amiche".
"Maya Bishop io vado via per un po' e tu ne approfitti per fare festa con le amiche?".
Mi piace prenderla in giro, soprattutto su certe cose.
"Adesso ti lascio, mi aspettano giornate piene e se sto troppo a parlare con te potrei rimpiangere di essere partita. Mi raccomando, fate le brave. Ti amo".
"Ti amo anch'io Carina, sto già contando i giorni che mancano al tuo ritorno.".
Riaggancio, con un peso sullo stomaco.

Forever and Ever. And then...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora