Noi tre

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Carina POV

Sono tornata al lavoro da un paio di settimane, mi sono rimessa completamente e la vita non mi è mai sembrata così bella.

La dottoressa Montgomery dopo dieci giorni dal mio risveglio è tornata a Los Angeles, mi sento come se avessi rubato anche troppo dal suo tempo. Ha una clinica da gestire e una famiglia che la aspetta. Ma se non ci fosse stata lei forse adesso non sarei qui e non avrei mai potuto conoscere mia figlia.

Jo Wilson ha fatto un ottimo lavoro durante la mia assenza, penso che molto presto potrà essere promossa a strutturata. Ha le conoscenze e le capacità e sicuramente ostetricia è il suo ambiente. È sempre stata presente per me, mi ha seguita ed era con me nei rari momenti in cui Maya andava a casa. È una brava ragazza e un'ottima madre, sta crescendo sua figlia da sola e ho il forte sospetto che abbia iniziato a frequentare qualcuno.

Incrocio la Bailey nel corridoio.
"Dottoressa DeLuca, come stai?".
"Molto bene, grazie capo. Sono contenta di essere di nuovo al lavoro".
"Mi fa piacere. E la piccola Andrea come sta?".
"È a casa con Maya adesso. Lei ha ancora dei giorni disponibili, ma poi dovremmo pensare a trovare una tata. Intanto ho fatto richiesta per un posto al nido dell'ospedale. Amo da impazzire mia figlia, ma non voglio assolutamente rinunciare al mio lavoro".
"Sono contenta di sentirti dire queste parole. Sono stanca di fare colloqui a nuovi medici per questo ospedale e sicuramente non voglio perdere proprio una delle protette di Catherine Fox!".
Questa donna è pazzesca, tiene così tanto al Grey Sloan Memorial Hospital e lo gestisce in modo superlativo. Ma ogni tanto quando la guardo penso all'imitazione che ne fa Ben e mi viene sempre da ridere. Spero che non mi scopra mai...
"Devo andare adesso, ho una paziente che mi aspetta".
"Brava DeLuca, corri!".

Sì, amo decisamente il mio lavoro e, anche se solo per due mesi, mi è mancato da morire. Dopo la mia esperienza ho anche iniziato a buttare giù delle idee per un nuovo studio sui rischi che corrono le madri durante un parto d'emergenza. Ma per questo ci sarà tempo. Adesso il mio unico pensiero è quello di godermi al massimo la mia famiglia.

Finisco il turno e in un attimo sono in auto verso casa, anche se sono passate poche ore la mia bimba mi manca già terribilmente.
Sto infilando la chiave nella serratura e da dentro sento una musica familiare:

"Avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle
Storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
I tuoi aerei supersonici che fanno alzar la testa
E il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra"

Mi si stringe il cuore, com'è possibile? Sento già una lacrima scendermi dagli occhi e ho un nodo alla gola.
Mi faccio forza ed entro in casa.
Subito non mi accorgo di niente, sono solo trasportata dalla musica. Poi finalmente la vedo, Maya è distesa sul divano e tiene sollevata Andrea sopra la testa, come a farla volare.
"Ciao Bambine!".
"Ehi ehi piccola, guarda chi c'è. La mamma è tornata".
Mi avvicino e la bacio mentre accarezzo dolcemente la testa di Andrea.
"Come fai a conoscere questa canzone?".
"Non la conosco, ho trovato il disco e ho pensato che alla nostra bambina mezza italiana potesse piacere. Perché?".
"La cantavo sempre ad Andrew quando era piccolo, era l'unico modo per farlo addormentare...".
Mi guarda stupita.
"Mi dispiace, non lo sapevo..." dice sentendosi quasi in colpa.
"No no, tranquilla amore mio. È perfetta. È tutto perfetto. Ti amo, lo sai?".
"Io di più".

Maya POV

Carina ha preso in braccio Andrea, se la coccola e cerca di farla addormentare, ma è tenace e testarda come lei e non vuole cedere.
Finalmente riesco ad alzarmi dal divano e non posso fare a meno di abbracciare le mie donne. Le stringo strette a me e iniziamo a danzare sulle note della canzone di Andrew.
Non vorrei mai interrompere questo momento, ma la bimba deve dormire, così dico a Carina di portarla nella sua culla così io intanto sistemo il casino che regna sovrano nella nostra casa.

"Si è addormentata?" le chiedo appena torna in cucina.
"È letteralmente crollata. Com'è andata la giornata, ha mangiato?".
"È andata alla grande, abbiamo letto un paio di libri, abbiamo visto un bel film alla tv e le ho dato il latte che avevi lasciato nel frigo. Tutto secondo i piani, ho seguito la lista, ho fatto tutto".
"Brava Bambina, sei un'ottima mamma".
Mi abbraccia e mi bacia con passione. Quanto mi erano mancati i nostri baci. E che bello vedere mia moglie finalmente ristabilita.
"Cosa vuoi per cena questa sera?".
"Ho pensato anche a questo. Tra una mezz'ora dovrebbero consegnarci l'ordine che ho fatto da Marinelli's. Tu intanto se vuoi puoi andarti a fare una doccia".
"Wow comandante Bishop, sempre meglio!".
Le sorrido e le do un altro bacio.

Dopo cena ci stendiamo a letto, ci guardiamo negli occhi, potrei perdermi per non ritrovarmi più guardando gli occhi di mia moglie. È stata una giornata intensa e purtroppo tra poco dovrò tornare al lavoro anche io.
"Sai... mi mancherà passare le giornate a casa con Andrea... però mi manca tanto anche il mio lavoro. Sono una cattiva madre?".
"Non dire sciocchezze, sei una mamma fantastica. E poi la piccola ha già un posto riservato al nido del Grey Sloan e se ce ne sarà bisogno Meredith mi ha dato il nome di un'ottima tata. Andrea starà benissimo, non preoccuparti".
Meno male, ho bisogno di sentirmi dire queste cose, ho bisogno di avere delle certezze e con tutto quello che abbiamo passato non voglio che Carina si stressi più del dovuto.
"Sei felice amore mio?" mi chiede dolcemente.
"Come non lo sono mai stata in tutta la mia vita" le rispondo.
Mi faccio piccola e mi rannicchio tra le sue braccia, lei gioca con i miei capelli per poi alzarmi la testa e baciarmi con passione e trasporto.
Purtroppo questa nostra bolla di tranquillità viene interrotta poco dopo, Andrea sta reclamando la nostra attenzione.
"No, stai li, ci penso io".
Mi alzo dal letto, prendo la bambina in braccio e la porto nel letto con noi. In un attimo la tempesta è passata e ridiamo insieme guardando le sue smorfiette.

Non mi sono mai vista come una mamma, ma adesso che ho tra le braccia la mia bambina penso che non avrei potuto chiedere di più dalla vita.
Faccio il lavoro dei miei sogni, sono brava e ho il rispetto e l'amicizia di tutti i miei colleghi.
Amo da impazzire mia moglie, la donna che ha stregato il mio cuore, che mi ha aiutata e supportata nei momenti più difficili e che mi ha fatto il regalo più grande.
Sono felice, di una felicità che non si può descrivere a parole. Vorrei che il tempo si fermasse adesso, in questo preciso istante in cui tutto è perfetto.
Non sarà mai così, ma per oggi mi tengo stretto questo pensiero.

Forever and Ever. And then...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora