Capitolo 26

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Okay, non sono pronta. Né psicologicamente, né fisicamente. Sono davvero nei casini. Come sempre mi sono addormentata e adesso mi ritrovo a dover fare tutto di fretta, come al solito. Certe cose non cambiano mai.

Mi alzo immediatamente dal letto, mentre ripongo su questo il vestito che andrò ad indossare questa sera, ma restare a casa a guardare Netflix, no? Era un idea così schifosa? Non credo affatto, e bisogna sapere che la mia voglia di andare a questo maledetto ballo stasera è sotto zero. Ma devo farlo. mi convinco a questa idea e vado in bagno per farmi una doccia.

Visto che sono costretta ad andarci voglio almeno essere minimamente decente, e stasera non voglio pensare a niente. Oggi pomeriggio sono stata da papà gli ho parlato un po' e gli ho promesso che sarei ripassata la mattina successiva. Spero tanto che si svegli presto.

Mi infilo sotto il getto d'acqua e la faccio scorrere sul mio corpo, così come vorrei scorressero i miei problemi, pensieri e quant'altro. Mi faccio lo shampoo e poi mi metto l'accappatoio e esco dalla doccia. Streccio i miei capelli che è da sottolineare ancora capisco di che colore sono. Marroni? Castani? Biondi? Biondo cenere? Molti rispondono l'ultima, io non ne sono ancora pienamente certa.

Quando li finisco di asciugare li arriccio con la piastra creando delle dolci onde che vanno a ricadere delicate sulle mie spalle, stavolta sono uscite stranamente perfette, di solito non mi escono bene.

Vado in camera con la sola biancheria intima addosso e noto il vestito sul letto. Sono un disastro. Dovevo prima infilarmi il vestito e dopo arricciarmi i capelli ora si rovineranno. Sbuffo. Prendo il vestito e molto delicatamente cerco di metterlo, i capelli fortunatamente non si sono fatti nulla. Ci abbino sopra un giubbino di pelle nero che lascio sulla sedia, lo prenderò prima che esco.

Mi posiziono davanti allo specchio e vedo cosa posso fare. Non voglio esagerare con il trucco. Lo faccio molto leggero sugli occhi aggiungendo il mascara e poi applico un rossetto nude sulle labbra. Credo possa andare benissimo così. Metto degli orecchini semplici con due piccoli diamanti, sistemo meglio i capelli, prendo la borsa e il giubbino ed esco dalla stanza.

Uscendo incrocio Katrine, sta uscendo dal bagno, il vestito le sta davvero bene. Julie si sta sistemando gli orecchini davanti allo specchio, anche lei è fantastica.

"Ragazze io sono pronta"

"Anche io" dice Katie uscendo dalla stanza.

"Un secondo" dice Julie.

"Dai Julie, dobbiamo sempre aspettarti" dice Katrine impaziente.

"Così mi offendo eh" risponde lei uscendo dalla camera.

"Bene possiamo andare"

Ci avviamo verso la porta. Piccolo dettaglio. Abbiamo i tacchi e con la neve come facciamo?

Quando apro la porta timorosa di quello che potrei ritrovarmi davanti, come metri di neve, rimango invece stupita, la neve sul vialetto non c'è più, e c'è uno splendido motorino ad aspettarci proprio qui di fronte a noi.

"Prima che cominciate, guido io" dice Katrine.

"Ti pareva" sbuffiamo noi.

Saliamo dietro alla nostra amica e solo per questa volta ci dirigiamo allegre verso la scuola. Ed è vero non siamo mai state più felici di andare a scuola. La neve è stata spazzata dalle strade quindi è molto semplice arrivare a destinazione, la brezza invernale ci fa sentire diverse, forse più spensierate.

Quando arriviamo vediamo praticamente tutta la scuola e non vedi tutta la scuola neanche quando ci devi andare. Tutti sono vestiti eleganti assaporando l'inverno e l'aria natalizia. Ci uniamo ai nostri amici che sono in fila per entrare.

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