Capitolo 3

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Oggi avrò fatto si e no quattro ore di scuola, non avevo molta voglia a dirla tutta e ne ho ancor di meno a tornare a casa con il diluvio universale visto che ho perso l'autobus, di male in peggio proprio.

Anche Julie e Katrine si sono addentrate verso casa con le loro gambine visto che per aspettarmi hanno perso anche loro l'autobus. Che disastro.

Non vedo l'ora di essere a casa, per farmi una bella doccia calda, buttarmi sul letto chiudere gli occhi e rilassarmi.

Finalmente mi trovo davanti a casa dolce casa, poggio l'ombrello zuppo affianco alla porta prima di ritrovarmi al calduccio. MI levo le scarpe tutte bagnate e salgo velocemente le scale per arrivare in bagno per farmi una doccia.

Esco dalla doccia asciugo i capelli e mi rivesto, mettendomi un pantalone della tuta grigio felpato e una felpa extra-large nera.

Mi butto sul letto e faccio riecheggiare la musica nelle mie orecchie, fisso il soffitto stellato. Quanto vorrei vederle per davvero le stelle, una volta quando ero piccola provai a contarle, dopo poco persi il conto e ricominciai, poi arrivò la mamma, che era già ammalata.

"Tesoro, cosa fai?" chiese lei con il suo tono dolce e gentile.

"Conto le stelle, ma mi sembra impossibile" Risposi.

"Be' le stelle sono moltissime, ma ti svelo un segreto, ogni stella è una vita, vedi una stella racchiuderà anche la tua di vita, veglia su di te, ti protegge, illumina il tuo cammino, praticamente quella stella racchiude il tuo destino. Quando sarà ormai ora ognuno di noi salirà in cielo e arriverà dalla propria stella. La stella brillerà più di prima, sarà più forte di prima, e sarà lì a illuminare con le altre stelle il cammino di altre persone. Vedi anche io sarò una stella un giorno e quando lo sarò non ti basterà altro che alzare gli occhi e ricordarmi, e vedi che io ti osserverò, e sarà come se fossi lì con te ad ammirare i miliardi di stelle che solo di notte si rivelano in tutta la loro luce" spiegò lei non distogliendo lo sguardo mai dal mio.

Quelle parole riecheggiano ancora nella mia testa, facendomi scendere una lacrima.

Il temporale sta cessando e a poco a poco si intravede la luce del sole che fa capolino tra le nuvole nere. Decido di prendere il telefono e chiamare Julie e Katie, che rispondono entrambe al secondo squillo.

"Vi va un pomeriggio a casa tra amiche?"

"5 minuti e siamo da te" rispondono all'unisono. Come farei senza di loro.

Sistemo il letto, tutto disfatto, e metto un po' in ordine la stanza, sistemando i panni di scuola nell'armadio e lo zaino sotto la scrivania ancora un po' bagnato.

Scendo in salotto e apro il frigorifero, prendo una bottiglia d'acqua e ne verso un po' in un bicchiere, ho una sete pazzesca.

Il tempo di sistemare il salone che suonano alla porta. Davanti a me ho Julie con tutti i capelli bagnati e Katrine con mezzo cappotto zuppo.

"Ragazze, cos'è successo?" chiedo con una nota di divertimento nella voce.

"Una macchina è passata in mezzo ad una pozzanghera e ci ha schizzato tutta l'acqua addosso" sbuffa Julie sbarazzandosi del cappotto.

"Dai venite vi do dei vestiti asciutti" dico sorridendo e cominciando a salire le scale.

Entro in camera mia e prendo un pantalone della tuta blu e uno grigio, due magliette extra-large blu scuro e le passo alle mie amiche che nel frattempo stanno mettendo i loro panni nell'asciugatrice.

"Grazie Bee" dicono entrambe mentre si vestono.

Mentre finiscono di infilarsi i vestiti asciutti apro il mio portatile per vedere se ci sono novità dal sito della scuola, ogni giorno guardo sperando di trovar scritto 'domani niente scuola, professore morto per esaurimento', ma ogni giorno rimango delusa dal non trovare niente di così interessante.

Oggi invece appare un articolo su un nuovo studente del quarto anno. Ma, oddio, è quello che si è fregato il mio posto stamattina. Non ci credo. Apro l'articolo e comincio a leggere. Non dice niente di che le solite cazzate che scrivono ogni volta che arriva un nuovo studente, 'benvenuto nella nostra scuola la migliore di tutto il paese e bla bla bla', che poi succede che il mese dopo il ragazzo si trova a dire 'ma che razza di posto è questo?' e non ha tutti i torti.

Si chiama Evan Cooper e ha 18 anni è stato bocciato in terza media e viene dagli Stati Uniti, wow, forte il ragazzo. Dicono che lo hanno beccato nell'aula di chimica vecchia, si vede che è un novellino. Ma sento che questo ragazzo ha una storia da raccontare ben più interessante di quella di chiunque di noi, con degli effetti collaterali nella sua vita che noi neanche immaginiamo.

"Che leggi, Bee?" chiede Julie dietro di me.

"Leggevo del nuovo ragazzo, Evan"

"Ah si, non è un brutto ragazzo sai" ecco che comincia Katrine.

"Non intendo avere ragazzi, sono felice da single, Matt mi ha appena lasciato e non sono affatto pronta per una nuova relazione" dico chiudendo il portatile e alzando le mani.

"Lo so e mi dispiace molto, eravate la mia coppia preferita in assoluto, però come diciamo sempre è ora di aprire un capitolo no?" continua Katie.

"Si, ma il mio capitolo si aprirà con me da single okay? Non sono pronta per ricominciare tutto da capo, tanto meno dimenticare Matt da un giorno all'altro"

"Va bene come vuoi" sussurra.

Scendiamo in soggiorno e ci buttiamo sul divano, con un pacchetto gigante di patatine in mano, accendiamo la TV e cominciamo a guardare una nuova serie Famous in Love.

Amo questi momenti con le mie amiche, davanti ad uno schermo, ridendo per battute stupide, invece che continuare a morire di dolore da sola, pensando a tutti gli effetti collaterali della tua vita, e visto che ne ho uno positivo voglio godermelo fino in fondo, perché amiche come loro raramente le stelle le racchiudono nel tuo destino.

Effetti collaterali Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora