Questa mattina siamo tornati a Roma con Evan che non sta per niente bene. Mi hanno fatto tornare a casa a sistemare i bagagli e le mie cose perché Evan é in ospedale non può ricevere nessuno.
Stanotte non ho dormito e non ho mangiato quasi niente, ho delle occhiaie gigantesche e gli occhi costantemente arrossati a causa dei continui pianti. Mi chiudo in camera e non esco mai. Controllo spesso il telefono sperando nelle comunicazioni da parte del dottore.
Non ne posso più, ormai mi sono vestita e mi avvio verso l'ospedale. Ho bisogno di sapere come sta, ho bisogno di una buona notizia. Esco senza farmi sentire da mio padre e ormai le strade non sono piene di neve come prima, mi incammino cercando di non piangere. Il vento sbatte sul mio volto come se volesse trascinarmi via.
Arrivo pochi minuti dopo in ospedale e tutto mi sembra come poche settimane fa. Non posso crederci a come tutto si sia ribaltato in pochi giorni, eravamo così felici, fin troppo felici perché tutto durasse. Salgo i piano fino ad arrivare a quello dove si trova Evan. Quando arrivo il dottore mi rivolge un debole sorriso e si avvicina a me.
"Bridget, come va?"
"Non benissimo, Evan come sta?" rispondo.
"Ascolta abbiamo scoperto che il farmaco che prendeva non instaurava miglioramenti e quindi non faceva effetto, la malattia di Evan è peggiorata drasticamente e l'unica cosa che potrebbe salvarlo è il trapianto del midollo" risponde.
"Ma è una splendida notizia" sorrido felice.
"Bee, il punto è che i suoi familiari non sono compatibili quindi dobbiamo aspettare un donatore compatibile con Evan e dobbiamo sperare che arrivi prima che sia troppo tardi" continua il dottore addolorato.
"Oh, quindi quanto... gli rimane?" chiedo temendo la risposta.
"Non sappiamo stabilirlo per certo, ma supponiamo una decina di giorni"
La borsa che portavo in mano cade per terra proprio come tutte le mie speranze. Non posso credere alle mie orecchie. Le lacrime che prima cercavano di trattenersi ora fuoriescono sempre più velocemente, è tutto così ingiusto. Non riesco a credere che lo perderò, io non posso perderlo, quello che provo per lui é qualcosa di inspiegabile a parole, io gli voglio troppo bene e forse anche piú di quello, credo di essermi innamorata e sono felice. Quando t'innamori è tutto diverso, ti senti felice e spensierato, ti senti come se finalmente avessi trovato il tuo posto nel mondo, ma l'amore non è amore senza sofferenza.
Quando ti innamori succede e basta e non puoi farci niente, non decidi tu di chi innamorati come non decidi tu da chi farti spezzare il cuore. Probabilmente sarà Evan a spezzare il mio. Non avrei mai pensato che la nostra storia potesse finire per qualcosa di grande. Le mie giornate ormai erano piene e adesso vederlo qui in questo ospedale con i giorni contati e orribile. Sono certa che faremo tutto il possibile perché possa cambiare qualcosa, ma forse non riusciremo a fare quasi niente per cambiare davvero la situazione. Sono cosí inutile in questo momento. Mi sento davvero inutile in questo momento.
Mi siedo su una sedia e continuo a piangere, le lacrime scendono calde sul mio volto solcandolo centimetro per centimentro, ormai lo hanno attraversato tante di quelle volte che si saranno imparate come é fatto. Mi asciugo gli occhi con la manica della maglietta, ma non serve a molto visto che queste continuano a cadere senza sosta, niente sembra volerle fermare. Mi copro gli volto con le mani e continuo a piangere in silenzio, senza singhiozzare. Forse é quello che mi merito, forse mi merito questo non so cosa ho fatto per meritarlo, ma per qualche ragione lo merito. Mi mancano quei pochi giorni felici e spensierati che abbiamo avuto, mi sembra tutto cosí lontano, cosí distante.
"Bridget vieni ti porto a casa" dice una voce maschile, prendendomi in braccio.
"No, voglio restare qui" dico con la voce impastata dalle lacrime.
"Io credo sia meglio andare andare a casa e riposare" dice invece Dave con gli occhi arrossati.
"Non ci penso neanche, io rimarrò qui con Evan e gli resterò affianco ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno, per sempre" quasi urlo dimenandomi cercando di scendere.
"E ora mettimi giú" gli ordino, mi mette immediatamente per Terra e io mi avvio verso la camera di Evan. Mi asciugo gli occhi e mi riprometto di non piangere, forse non ci riuscirò, ma dai come si fa a non piangere?
Lo vedo disteso sul lettino con il volto pallido e gli occhi azzurri che guizzano subito verso di me. Mi sorride debolmente per poi sussurrare il mio nome. Ho sempre pensato che detto da lui fosse piú bello, avesse piú valore.
"Cucciolo" sussurro avvicinandomi al letto.
"Ei piccola, come stai?"
"Dovrei essere io a fare questa domanda a te" sorrido preoccupata.
"Ormai sono un effetto collaterale"
"Sei il mio effetto collaterale e sei il migliore che mi sia mai capitato" sussurro con le lacrime agli occhi.
Il cuore mi batte all'impazzata credo sia per la paura e il sorriso quasi non regge piú. Evan mi guarda, i suoi occhi sono sempre i suoi occhi. Profondi e azzurri come il mare cristallino. Amo perdermi in lui, in ogni suo minimo particolare, in ogni tratto che gli attraversa il viso e che lo rende ancora piú bello. Dai suoi occhi escono piccole goccioline, lacrime, a poco a poco si fanno strada sulle guance ed io con i polpastrelli delle mie dita le asciugo una ad una.
Avvicino le mie labbra alle sue e si incontrano subito come se non aspettassero altro, come se tutto quello che avessero fatto nella loro vita fosse stato cercarsi. Assaporo il suo sapore che sa di lacrime salate come d'altronde il mio. E non importa, quando, dove e perché la nostra storia finirà perché io nel mio cuore so che non sarà mai finita.
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Effetti collaterali
RomantikDue ragazzi. Un solo amore. Una vita. Infinite emozioni. Bridget Collins si ritroverà ad affrontare situazioni che non sarebbe mai riuscita ad immaginare. Evan Cooper ha la sua vita programmata minuto per minuto su una tabella di marcia che non s...