Capitolo 40

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Sto andando in ospedale a portare il peluche a Evan. Oggi è andato a fare un ulteriore controllo perché sta continuando a peggiorare.

Quando entro mi accoglie il dottore con il suo solito sorriso di conforto.

"Salve dottore, come sta Evan?" chiedo sperando come sempre in buone notizie.

"Bridget vorrei dirti che sta bene, ma purtroppo non è così. Lui sta sempre peggio e mi dispiace tantissimo di questo"

Praticamente il dottore non mi dice nulla di nuovo, il sorriso come ogni volta scompare dal mio volto e la realtà si fa sempre più dura.

"Anche a me" mormoro prima di entrare. Eccome se mi dispiace, non posso credere a quello che succederà. Io non riesco a crederci, perché non è possibile, non può e non deve succedere. Ma purtroppo non posso fare nulla per impedirlo, mi sento così inutile in un questo momento. Lui sta morendo e io non sto facendo nulla per impedirlo, ma alla fine cosa potrei fare? vorrei davvero che ci fosse qualcosa che posso fare.

Evan è seduto sul letto che legge qualcosa. Sembra sia Il Codice Da Vinci, ho già letto quel libro ed è un capolavoro mi è piaciuto tantissimo, forse un po' macabro, ma rimane comunque un grandissimo capolavoro.

"ciao" dico bussando alla porta mentre entro nella stanza.

Alza gli occhi dal libro e mi guarda intensamente, mi rivolge un sorriso e poi chiude il libro.

"ei" risponde lui. Oggi lo vedo diverso sarà quel sorriso che ha sul volto, o sono i suoi occhi? Mi pare che brillino di più rispetto al solito o forse sarà solo una mia impressione.

Mi avvicino al suo letto e gli porgo il peluche.

"Tieni, lo sono andato a comprare per te, è il mio personaggio dei cartoni preferito e volevo che avessi con te una parte di me" spiego alzando le spalle.

"Grazie Bee è bellissimo, lo adoro, almeno mentre dormo mi fa compagnia" dice mettendoselo di fianco.

"Come stai?" chiedo un po' incerta.

"Meglio"

"Come mai?" chiedo.

"Perché alla fine si la vita è una e bisognerebbe viverla fino all'ultimo e adesso vada come vada io lo affronterò perché la morte non mi fa paura, ho te al mio fianco niente mi fa paura se ci sei tu" afferma guardandomi negli occhi, i suoi occhi sono immersi nei miei e i miei nei suoi. Oggi credo che mi abbia dato una lezione di vita e io però purtroppo ho paura della morte. Ho paura che potrebbe portarmi via l'unica persona che mi rende felice e che per prima mi ha fatto sentire speciale.

Mi siedo affianco a lui e poggio la testa sul suo petto, chiudo gli occhi e sento il suo cuore battere veloce e percepisco il suo respiro. Il suo petto si alza e si abbassa dolcemente, riprende a parlare e sento il petto vibrare.

"Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata Bridget Collins" sussurra accarezzandomi i capelli.

"Anche tu Evan Cooper" rispondo sottovoce continuando a ascoltare il suo cuore battere.

Il dottore irrompe nella stanza facendoci sobbalzare, perché entra con un esplosione mai vista prima, sembra felice? Impossibile.

Viene verso di noi con un grande e immenso sorriso stampato sul volto, in mano ha dei fogli su cui sono appuntati alcuni dati su Evan su cui poggia molte volte lo sguardo come se stesse ricontrollando qualcosa. Apre le braccia e sembra intenzionato a parlare.

"Evan"

"Dottore" biascica il mio ragazzo con una voce stanca e assonnata.

"Buone notizie" grida.

"Ci dica" rispondo rizzandomi a sedere. Quelle due paroline ormai mi fanno andare in tilt il cervello mi bastano quelle che la mia speranza si riaccende.

"Devon Garroway" esclama il dottore sempre più felice.

"Chi sarebbe?" chiede Evan con un filo di voce.

"La buona notizia"

"Abbiamo trovato un donatore compatibile Evan, questo vuol dire che effettuato il trapianto guarirai e andrà tutto bene" continua il dottore ancora più felice.

"Ma è fantastico" esclamo dalla gioia.

Abbraccio Evan che ricambia immediatamente la stretta, mi stringe forte e credo ci stia mettendo tutta la sua forza perché è debole. C'è sempre una salvezza, basta crederci. I sogni o le speranze non sono cavolate sono soltanto quello che più desideriamo che proviene dal cuore e sempre e molto spesso tendiamo a dire che sono solo fantasie, ma non è detto, perché ora so che tutto è possibile e che Dio esiste.

"Quando si può effettuare il trapianto?" chiedo ancora sorpresa.

"A parer mio potremmo anche farlo in giornata perché sinceramente non so quanto ti resta Evan senza trapianto" risponde il dottore guardandoci seriamente.

"Per me va bene" risponde Evan sorridente.

Gli do un bacio. Sto amando questo momento. Un bacio pieno di passione e di sentimento. Un bacio pieno di cose non dette. Un bacio di quelli che ricordi per tutta la vita. Perché non è solo un bacio, ma è il bacio. Non è solo un momento questo, ma è il momento. Perché adesso è come se tutto quello per cui abbiamo sperato, tutto quello per cui abbiamo pianto, diventasse a poco a poco realtà, ed è vero che alla fine la vita fa miracoli e credo che Evan Cooper abbia ricevuto il proprio.

"Sono così felice che non devo lasciarti, cucciola" sussurra lui sulle mie labbra.

"Io anche" rispondo con le lacrime agli occhi.

Questo è uno di quei momenti che non scorderai mai, uno di quei momenti che diventeranno parte di te e che ogni volta che lo ricorderai piangerai. E' un ricordo, tra i più importanti che tu possa avere. Questo momento è un miracolo di una bellissima vita. Ma soprattutto è l'effetto collaterale che ti stravolge il futuro. E' l'effetto collaterale di Evan Cooper, il mio ragazzo.

*Spazio Autrice*

Ciao ragazzi, ormai siamo giunti all'ultimo capitolo della storia. Manca soltanto l'epilogo. Vi aspetto nei commenti, fatemi sapere se vi sta piacendo e cosa ne pensate.

Al prossimo capitolo!
Sara❤

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