Capitolo 31

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Ebbene si, siamo in macchina e stiamo cantando canzoni squallide a squarciagola. Sono seduta sui sedili posteriori con le mie migliori amiche al mio fianco. La neve continua a scendere sulle strade innevandole e rendendole bianche, candide. Sorrido istintivamente guardando fuori dal finestrino. Al momento sta guidando Dave e Evan gli siede affianco mezzo addormentato.

Mi ha spiegato che i medici gli hanno permesso di partire, ma deve assumere regolarmente il Volaxiy, erano un po' scettici sul farlo venire, ma poi hanno saputo che Stephenie lavorava in ospedale e quindi si sono sentiti più tranquilli. Per qualunque evenienza hanno detto che bisogna tornare immediatamente a Roma.

Suona il telefono lo prendo e non è il mio. E' quello di Julie, allungo la testa per vedere e leggo solo 'Marco'; gli ha scritto qualcosa e io voglio sapere cosa.

Alla mia amica gli tremano le mani e le lacrime cominciano a scendere prima silenziosamente, poi a singhiozzi. Porta le mani al suo volto fino a coprirselo.

"Julie che succede?" chiediamo.

"Niente ragazzi, niente di cui preoccuparsi" risponde lei asciugandosi le lacrime. Ma dopo pochi minuti crolla di nuovo. Le metto un braccio attorno alle spalle e la attiro a me, poggia la testa sulle mie gambe e continua a singhiozzare.

"Ragazzi accostate" dice Katrine e Dave senza farselo ripetere due volte ferma la macchina.

"Ei quindi cosa succede?" chiede Katie.

"Marco... lui mi" comincia, ma un singhiozzo la ferma "lui mi ha lasciata" finisce tutta d'un fiato per poi ricominciare a piangere.

Quel pezzo di merda. Gli faccio vedere io appena torniamo.

"E per quale motivo?" chiedo io con un tono più arrabbiato di quanto volessi.

"Dice che non prova più gli stessi sentimenti e che è innamorato di un altra" singhiozza.

"Questa testa di-" ma non riesco a terminare la frase che Evan mi ferma.

"Non fare cose di cui poi ti pentiresti" dice strappandomi il telefono di mano.

"Dammi il telefono"

"no!" dice mettendoselo in tasca.

Lo guardo male tornando a rivolgere l'attenzione alla mia amica. Poco dopo sento 'perfect' di Ed e comincio a canticchiarla, solo pochi istanti dopo capisco che si tratta della suoneria del mio telefono.

Lo prendo dalle mani di Evan e rispondo. E' papà. Chiede perché ci siamo fermati e gli spiego la situazione senza entrare nei dettagli. Julie ci dice di ripartire e che sta bene anche se non le credo minimamente, ma Dave decide di acconsentire se no i genitori si spazientiscono. Sta guidando Evan, si sono dati il cambio e avanti a me il mio migliore amico si gira costantemente per vedere come sta Julie. Dave è sempre stato molto premuroso, nei confronti di tutti, si è sempre preoccupato per il mio bene e quando qualcuno sta male cerca sempre di fargli tornare il sorriso.

Katrine lo guarda molto spesso, la ritrovo ad osservalo frequentemente e secondo me lei ha memorizzato ogni movimento che lui compie. Katie è una ragazza d'oro, è un po' fragile anche non vuole darlo a vedere, apparentemente può sembrare una ragazza senza paura, sfrontata, ma in realtà dentro è un cucciolo e ha a cuore, molte volte, più gli altri che se stessa. Io le voglio un bene immenso e sono felice che lei fin da subito si sia aperta nei miei confronti, si sia fidata cosa che non fa con tutti.

***

Siamo appena usciti dall'autostrada e già sento il profumo del mare, le onde che s'infrangono a riva e il vento fresco che fa danzare gli alberi. Qui non ha nevicato, anzi un sole alto e splendente si fa spazio nel cielo limpido. Evan segue la macchina dei genitori per raggiungere l'hotel. Mi hanno detto che si trova vicino il centro e dal terrazzo si vede il mare. Deve essere uno spettacolo.

Lo so che è pieno inverno, ma non importa, io voglio affondare i piedi nella sabbia, sedermi a riva e vedere le onde che giungono fino a sfiorarmi le dita dei piedi, il cielo che assume milioni di sfumature e il sole che a poco a poco scompare dietro gli scogli. Voglio sentire l'aria fresca che si abbatte sul mio volto scompigliandomi i capelli e i miei amici che ridono e scherzano ascoltando il rumore delle onde.

Evan parcheggia, suppongo siamo arrivati, mi ero talmente soffermata sul paesaggio attorno a me, che mi sono dimenticata per qualche istante di trovarmi in macchina.

"Arrivati" esclama Dave scendendo dalla macchina.

Quando scendo dalla macchina un ondata di meraviglia invade il mio corpo. Quasi sento caldo in questo cappotto. Prendo la mia valigia e le mie borse e ci avviamo all'entrata.

"Ragazzi tutto bene il viaggio?" chiede Stephenie.

"Si, certo!" rispondo sorridente.

"Julie stai bene? Hai gli occhi tutti rossi" continua la donna.

"Si, sto bene, mi è entrata solo un po' di polvere e li ho strofinati quindi devono essersi arrossati" risponde la mia amica con nonchalance.

"Perfetto, allora vi spiego. Evan, Dave hanno la loro stanza. Bee, Julie, Katie hanno la loro. E noi abbiamo la nostra, Bailey starà con noi." spiega Stephenie.

"Va benissimo"

Entriamo e ognuno prende le chiavi della propria stanza. Chiamo l'ascensore, cominciando a caricarci i bagagli nel frattempo che gli altri mi raggiungono. Noi ragazze prendiamo l'ascensore, mentre i ragazzi smaltiscono con le scale.

Abbiamo le stanze tutti sullo stesso piano e ognuno va nella propria. Sto aiutando Katie a prendere le valigie, Julie sta girando per la stanza e Evan ci ha aiutato a portare tutto in camera.

"Grazie" dico prendendo il bagaglio dalle sue mani e lasciandogli un bacio a stampo.

"Niente" dice lui andando ad aiutare Dave.

Entro e mi richiudo la porta dietro. Mi affaccio alla finestra e una vista mozzafiato si propaga davanti ai miei occhi. Il mare cristallino sembra essere infinito. La linea dell'orizzonte è ben visibile ed è incredibilmente magnifica, il cielo azzurro limpido, attraversato da pochissime nuvole rende il paesaggio meraviglioso. Da qui riesco a vedere il lungomare dove le persone passeggiano mano nella mano chiacchierando. Qui dev'essere uno spettacolo d'estate. E' tutto stupendo nella sua semplicità.

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