Sono stesa in spiaggia proprio come avevo immaginato il giorno prima. Il sole sta per tramontare, il cielo sembra un dipinto dalle mille sfumature che Julie sta catturando nel suo disegno. Si è portata la tela, la tavolozza e i colori e sta spennellando di qua e di là. Non possiamo tuffarci in acqua, è gelata e siamo in pieno inverno, ci abbiamo messo tanto anche solo a convincere i nostri genitori a farci venire in spiaggia, se poi ritorniamo tutti bagnati in hotel la viglia di Natale ci uccidono.
Anche quest'anno la vigilia è arrivata. Sembrava tutto così lontano dalla realtà qualche settimana fa. Tutto un assurdo scherzo della natura, tutto assurdo, come all'interno dei film o dei libri, a volte mi sembra di esserci. Credo che un esperienza del genere la porterò per sempre, non è qualcosa che riesci a dimenticare da un giorno all'altro. E' qualcosa che ti segna profondamente, potevo perdere tutto ciò che mi rimaneva e invece, menomale, ne sono uscita salva.
Sinceramente? Avevo perso la speranza. Solo non volevo ammetterlo. Dalla mattina del giorno del ballo ho sentito qualcosa dentro me. Come se qualcosa stesse per cambiare drasticamente. Avevo paura che papà non ce la facesse. Ormai erano passate più di due settimane e piano piano la speranza va a svanire. Purtroppo si sa, le cose non sono per sempre, niente è per sempre, c'è un inizio come c'è una fine. E la cosa più drastica è che la fine arriva sempre. Non c'è una volta che te la scampi, arriva e ti colpisce come un pugnale nello stomaco. Tutti vorremo correre, scappare, trovare una via d'uscita, una via di fuga, ma lei è più veloce e quando arriva a volte agisce lentamente facendoti morire dentro, poco alla volta, come quando hai una ferita, ma non esce sangue; altre volte ti colpisce e ti fa morire sia dentro che fuori, niente è più lo stesso, escono le lacrime come il sangue. E lì vedi il buio e più niente.
Per anni gli stessi incubi mi perseguitavano come se mi inseguissero. Quando mamma se n'è andata facevo sempre lo stesso incubo. Eravamo io e lei, sempre in ogni momento della giornata, ci abbracciavamo, ci baciavamo, ci coccolavamo e poi ogni volta alle 19.00 spaccate i suoi occhi diventavano neri, la sua presa su di me si allentava e la sua testa ricadeva sulla mia spalla inconsciamente. Mi svegliavo di soprassalto ogni volta, ogni volta era peggio, perché riuscivo a rendermi conto di come la verità mi venisse sbattuta in faccia. Sempre le stesse emozioni, però ogni volta intensificate come se fossero al livello successivo, sempre più dure, sempre più difficili da scacciare, sempre più orribili da affrontare.
Avevo paura di perdere anche lui. La mia unica ragione di vita a questo mondo. Quella persona per cui morire per davvero. Colui che nonostante tutti i miei errori mi ha sempre supportato e grazie a lui ho imparato a fare tesoro dei miei errori e da loro far nascere la mia forza.
Adesso non credo di essere forte, credo di essere debole, molto debole, ma sicuramente saprei affrontare ogni situazione a testa alta, senza guardarmi indietro.
Sento un formicolio sul fianco quando mi giro incrocio i suoi occhi, occhi azzurri cristallini, profondi in cui annegherei miliardi di volte per tornare sempre a galla per annegarci ancora.
"Bee, guarda" dice indicandomi lo spettacolo davanti ai nostri occhi.
Mi giro e lui si mette dietro di me facendomi sedere tra le sue gambe mentre mi stringe a se dalla vita e mi lascia un dolce bacio sulla guancia per poi ammirare la stessa meraviglia che ammiro io. Le nostre guance si toccano, una scarica di brividi pervade il mio corpo, è strano l'effetto che il suo tocco abbia su di me. Credo che noi siamo un effetto collaterale, ogni persona lo è. Non lo so, ma da sempre gli effetti collaterali segnano la mia vita, li ho sempre presi come punto di riferimento, ho sempre creduto che ogni azione da noi compiuta sia un effetto collaterale.
Il tramonto un vero spettacolo. Le onde s'infrangono a riva e sfiorano le dita dei nostri piedi nudi. Gli scogli lontani lasciano che il sole sparisca dietro a loro, lasciando solo la luce potente che emana. Ed eccolo arancione quasi rosso con il cielo che attorno a lui è rosa a va a sfumarsi nell'azzurro più intenso. Sparisce lasciando il cielo dipinto di meraviglia. Eccolo, l'effetto collaterale che provoca il sole tramontando: la meraviglia.
***
Eccoci qui, a tavola, dopo aver divorato tutto il cibo a parlare aspettando lo scoccare della mezzanotte per festeggiare anche questo Natale.
"Tesoro" richiama mio padre la mia attenzione.
"Che c'è papà?"
"Ti ricordi quel Natale a casa di nonna quando hai scambiato lo spumante per l'acqua?" continua lui ridendo.
"No ti prego è esilarante, non dire un'altra parola"
"Allora eravamo tutti a tavola." inizia, avrò sentito quella storia milioni di volte. Guardo i volti delle persone qui con me. Papà con un accenno di barba sul volto e il sorriso stampato sulle labbra continua a raccontare quella storia che avrà raccontato non si sa quante volte prima. I genitori di Katie che ascoltano attenti ridendo a tratti. Julie che affonda i suoi dispiaceri nel Tiramisù. Katrine e Dave che scherzano, parlano e si divertono insieme. E poi c'è Evan che mi stringe la mano, carezzandomi le dita e facendomi battere il cuore all'impazzata.
Papà mi guarda sorridente, d'istinto mi alzo dalla sedia, lasciando la mano di Evan che ne resta un po' sorpreso e mi catapulto tra le sue braccia. Mi stringe forte, inalo tutto il suo profumo e per la prima volta nella mia vita, mi godo quel momento, capto ogni singolo particolare. La sua barba che mi pizzica la guancia, i suoi occhi umidi che affondano nei miei capelli, mentre i miei da cui fuoriescono vere e proprie lacrime affondano nell'incavo del suo collo. Le sue mani stringono delicatamente la mia vita, invece le mie braccia sono chiuse attorno al suo collo. Un sorriso si forma sul suo volto lo sento e istintivamente anche le mie labbra si allargano in un sorriso.
Uno spumante viene stappato e attorno a noi, nel ristorante le persone cominciano a farsi gli auguri.
E' Mezzanotte. E' Natale.
"Buon Natale, papà, ti voglio bene" gli dico staccandomi da lui per guardarlo negli occhi e asciugandomi i miei offuscati dalle lacrime.
"Anche io bambina mia. Buon Natale, tesoro"
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Effetti collaterali
RomantiekDue ragazzi. Un solo amore. Una vita. Infinite emozioni. Bridget Collins si ritroverà ad affrontare situazioni che non sarebbe mai riuscita ad immaginare. Evan Cooper ha la sua vita programmata minuto per minuto su una tabella di marcia che non s...