CAPITOLO 15

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ALEX

Sento il suo fiato sempre più vicino e io sento che sto per cedere, ma per fortuna mi salva la luce che va via.

Bene è il nostro momento di scappare, corriamo verso la libreria, che si trova alle spalle dei sicari, quindi dobbiamo essere brave a non toccarli.

Mentre sentiamo Stephan urlare ai suoi scagnozzi di prenderci.

L'ansia cresce sempre di più, inizio a toccare la libreria in cerca del libro che aprirà il passaggio.

Per fortuna riesco a trovarlo, è un libro braille, così che quando tocchi le pagine sentirai dei puntini sotto le dita.

È un libro per ciechi, me lo regalò un bambino, si chiamava Erik, quando ero in orfanotrofio, era il suo libro preferito e decise di regalarmelo, ogni tanto quando non rubo per più di un mese vado a trovarlo.

Riusciamo ad aprire la libreria, entriamo tutte, ne riconosco i passi.

C'è stata una giornata in cui ho vissuto il suo mondo, mi ero messa una benda e lui mi guidava, aveva contato i passi per andare in ogni parte dell'edificio, li ha memorizzati e adesso cammina tranquillo senza difficoltà.

Ho imparato a sentire la natura, le persone con l'udito, ho imparato a riconoscere gli oggetti con il tatto, a imparare gli odori di ogni pietanza o il gusto.

Ricordo di aver cucito sull'etichetta di ogni vestito che aveva, l'iniziale di ogni colore e il materiale.

Certo per un bambino era difficile capire di che materiale era la sua maglietta, ma capitava che venivano dei genitori per adottarci e dovevamo vestirci bene.

Gli facevo indossare una camicia elegante, cosa che lui odiava, diceva che non riusciva a muoversi.

Quando me ne sono andata è stato difficile dargli la notizia, perché ero l'unica persona con cui parlava o giocava. Avevo paura che pensasse di averlo abbandonato, ma per fortuna non è stato così.

Ho sempre pensato di adottarlo, ma ogni volta mi ricordavo il lavoro che facevo e di certo non volevo farlo entrare nei miei guai.

Certo quella giornata ne sono uscita con un polso slogato e le ginocchia sbucciate per le cadute, ma ho imparato molto.

Stiamo per chiudere la libreria che la luce si accende, noto subito lo sguardo di Stephan vagare per la stanza, per poi soffermarsi su di me. Mi ha visto.

Corre davanti ad essa e tutte insieme spingiamo la porta fino alla chiusura.

Inizia a forzarla, riesco a mettere il codice di sicurezza in tempo e quando capisce di essere stato fregato, batte i pugni sul legno.

-Ti troverò Alex Smith e ti ucciderò. - dice urlando.

-Si, ma prima devi prendermi. -

La prima cosa che faccio è quella di disattivare tutti i miei programmi, tutti i miei archivi, tutte le ricerche, tutti i codici che ho trovato. Così prendo il telefono, entro nel mio computer e sposto tutto lì sopra, cancellando ogni cosa.

Insieme alle ragazze corriamo verso l'uscita.

Ancora non posso crederci che mi ha baciata, è stato così intenso. Speravo mi facesse schifo e invece no.

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