CAPITOLO 22

576 32 1
                                    

ALEX

Il mio telefono sta per scoppiare, talmente delle tante telefonate che mi ha fatto Stephan.

Dio quel ragazzo deve darsi una calmata, ora capisco perché è sempre incazzato.

All'ennesima telefonata rispondo: -Se il mio telefono muore, ti faccio morire io. - neanche mentre si fa la spesa si può stare tranquilli.

-Dove cazzo sei? Vedi di tornare a casa che dobbiamo parlare del lavoro che dovrai fare. - e riattacca.

-Azzurra parlami da questo orecchio ok? - le indico quello sinistro. Mi guarda in modo confuso.

-Credo di aver perso l'udito con tutte quelle urla. - scoppiamo a ridere.

-Sei uno spasso Alex, ci voleva in quella casa una boccata d'aria fresca. Ma ora torniamo se no chi lo sente. - ci incamminiamo verso l'uscita sempre con l'omone alle nostre calcagna.

Ok adesso sono terrorizzata, sono appena arrivata alla villa e l'agitazione che prima non avevo si sta alzando. Sembra che al di la della porta ci sia la mia fine. Anche se in fondo è così, Stephan al telefono era incazzato nero.

-Ti decidi ad entrare o cosa? - probabilmente sono ferma qui da troppo tempo.

-Sto arrivando mi stavo allacciando le scarpe. - incrocia le braccia come per dire 'inventatene un'altra'.

Noto che in soggiorno ci sono tutti, anche le mie amiche. Corro da loro e ci stringiamo in un abbraccio, quanto mi sono mancate.

-Sentite, dopo continuate a fare le sdolcinate, ora dobbiamo parlare di lavoro quindi muovetevi. - la voce del padre di Stephan rimbomba in tutta la stanza.

Cavolo quell'uomo mette i brividi anche quando respira.

-Si, abbiamo finito. - dico con un sorrisetto strafottente.

Per quanta paura abbia di quest'uomo non riesco a stare zitta, è la mia natura.

Ad interrompere il nostro gioco di sguardi è l'hacker di Stephan che mi spiega cosa dovrò fare.

-Bene possiamo iniziare, dovrai affiancarmi nel trovare delle persone che non sono stati bravi con noi, possiamo dire così. -

-Guarda che puoi dire che dobbiamo trovare delle persone che voi dovete uccidere, non mi sconvolgo. - ma che sta parlando con una bambina?

-Ah va bene, dobbiamo cercare qualche posto isolato per scaricare la droga, come molto normali. - fa un'alzata di spalle come se fosse una cosa quotidiana.

-E tu ogni giorno fai questo? Che palle, credevo che avreste reso le mie giornate più movimentate non più noiose. - cavolo potevano darmi un ruolo più importante.

-Intanto inizia a fare questo, vediamo se ne sei capace. Poi se avrai conquistato la nostra fiducia potremmo darti qualcosa di più grande. - si intromette Stephan.

Pensavo che facesse parte dell'arredamento, visto che è stato zitto tutto il tempo.

-E quando inizio? - almeno spero di potermi svegliare tardi.

Prendimi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora