CAPITOLO 20

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STEPHAN

Mi piace far arrabbiare le persone, perché cacciano il meglio o il peggio, questo dipende, di loro.

La maggior parte delle volte tendono a minacciarmi così ho la scusa perfetta per ucciderli. Anche se non ho bisogno di una scusa per farlo. Ma quando lo faccio con Alex, tiro il peggio di lei.

I suoi occhi, sono un qualcosa di raro e spettacolare, mi affascinano. Sono ipnotici.

È uscita dall'ascensore stizzita e io le sto fissando il culo.

Cazzo, ti verrebbe di scoparla per ore. Ma a questo ci arriveremo piano piano.

Fa un fischio di apprezzamento verso la mia macchina.

Già la mia bambolina fa sempre questo effetto.

-Però vedo che ti tratti bene. - agita la mano su e giù.

-Con i soldi puoi comprare tutto, anche le persone. - lo dico guardandola negli occhi.

-Ricorda che i soldi non comprano le donne, ma fanno innamorare le puttane. - si gira di scatto, facendomi finire i capelli in faccia, come uno schiaffo.

-Non ti azzardare a sbattere la mia portiera, perché sei incazzata, perché mi incazzo io e tu non vuoi vedermi incazzato vero? - non mi risponde ma entra in auto cercando di non sbattere la portiera.

Salgo dentro anche io e con la mano le afferro il mento e la faccio girare verso di me.

-Quando ti parlo pretendo una risposta. - la guardo serio.

Le lascio il mento e parto per casa di mio padre.

Appena attraversiamo il cancello della villa, Alex apre la bocca guardando tutto con gli occhi spalancati.

-Chiudi la bocca che entrano le mosche o se voglio qualcos'altro. - mi guarda male.

-Ma sempre al sesso pensi? Che palle. - sbuffa ed esce dalla macchina.

-Questo commento lo rifarai appena saremo in camera da letto. - le faccio un occhiolino.

Ad aprirci la porta è la domestica, che ci fa segno di seguirla.

Sento Alex sempre più agitata.

-Eccola qui la puttanella che mi ha rubato i soldi. - Alex alza un sopracciglio per come l'ha chiamata.

-Sai un po' ti ammiro, nessuno avrebbe le palle di rubare ai mafiosi e invece tu lo fai senza problemi. Perché lo fai? -

Alex non risponde subito cosa che ci fa dubitare della sua risposta.

-Perché ho bisogno di soldi, che domande sono. - incrocia le braccia al petto.

-Ti conviene abbassare la cresta se non vuoi che lo faccia io. - le dice guardandola serio. Alex tace.

-Bene, Stephan ti ha detto perché sei qui, ancora viva? - lei annuisce guardandomi male.

-Si, ne sono a conoscenza e da come ho già detto a suo figlio, non sono interessata a lavorare per voi. Per i soldi datemi un mese di tempo e ve li darò tutti, dollaro per dollaro. -

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