CAPITOLO 28

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ALEX

-Perché non mi hai detto che eri fidanzata? - cavolo non sono neanche entrata in stanza che subito parte a raffica con le domande.

-Io non sono fidanzata. - chiarisco.

Lui indispettito incrocia le braccia al petto. -E allora chi è il ragazzo che pregavi di tornare? - lo sapevo.

Bene, ma non benissimo, questo vuol dire che lui mi ha visto in ospedale.

-Un amico. - non lo guardo negli occhi, capirebbe che sto mentendo e non voglio che adesso sappia che è mio fratello. Ma credo che lui ha interpretato male il mio "non guardarlo".

-Sei come tutte le altre, volete solo i soldi. Se volevi farti una scopata con il sottoscritto, potevi anche risparmiarti tutto questo casino. - esce dalla stanza sbattendo la porta.

Cosa hanno sentito le mie orecchie?

Ho un mix di emozioni dentro che non so neanche spiegarlo.

Sono arrabbiata con me perché non mi fido, sono delusa da lui perché non mi aspettavo quelle sue parole, sono triste perché vorrei tanto confidarmi con lui ma non ci riesco. Come può una persona pensare che sia tutto inventato. Ma cosa poi? La violenza? Ma se è stato lui a salvarmi da quel ragazzo.

Bipolare del cazzo, prima in salone ha fatto capire di voler stare con me e adesso mi dice queste cose. Certo che voi uomini siete complicati certe volte.

L'unico modo per fargli capire che non sono come le altre è parlargli.

Anzi, vaffanculo stronzo, dovevi fidarti di me. Vaffanculo pensa quello che ti pare. Coglione.

Il suo essere bipolare mi ha contagiato.

Faccio un profondo respiro ed esco dalla stanza, cercando di non risultare ancora delusa o triste dalle sue parole. Che pensasse quello che gli pare, io non ho il diritto di dirti subito tutto della mia vita.

Le ragazze appena mi vedono, corrono verso di me.

-Allora che vi siete detti? - mi chiedono impazienti tutte e quattro.

-Lui mi riputa come tutte le altre, attaccate ai soldi e al sesso. - ripensando alle sue parole, ritorna la tristezza.

-Figlio di una buona donna, adesso ti faccio vedere io. - Clara è partita in quarta e sta per dirigersi verso Stephan, ma noi riusciamo a fermarla e a buttarla in una stanza lì vicino.

-Che diavolo ti viene. - le urla Bianca.

-Hai sentito o no che cosa le ha detto?- le dice Clara vicino ad un palmo dalla faccia di Bianca.

Tra loro due non so effettivamente chi vincerebbe il duello, sono due forze della natura.

-Si che ho sentito, ma io ho un piano. - lo sguardo di Bianca passa allo incazzato al malefico. Dire che sono terrorizzata è poco. Dice solo un nome che ci fa capire le sue intenzioni.​ -Jack. -

Il mio -No. - si confonde con i quattro -Si. - che le ragazze annunciano.

-Ma che vi passa per a testa. - queste sono impazzite.
-Ragazze, per favore, che diavolo volete fare?- sto sudando freddo, immaginando ogni possibile scenario.

-Zitta, tu non preoccuparti, sarà tutto sotto controllo. - escono dalla stanza, come se non fosse niente. Direi che la settimana sarà molto movimentata.

Alzo gli occhi al cielo, tiro un sospiro ed esco anche io dalla stanza, ma subito vengo fermata da Michelle.

-Alex, potrei parlarti due minuti? - anche se la sua non mi risulta molto come domanda, ma come ordine, annuisco lo stesso. Rientrando di nuovo nella stessa stanza.

-Cosa succede con Stephan? -

Da dove posso partire, beh tuo figlio mi obbliga a lavorare per lui e se non lo faccio mi minaccia. Certo un po' me la sono cercata visto che sono un'hacker, crede che mio fratello sia il mio amante, ma lui non sa che ho un fratello e così mi ha paragonata alle altre.

Ma l'unica cosa che mi limito a dire è...

-Niente, incomprensioni. - le faccio un sorriso per non destare sospetti.

-Spero possiate risolvere le vostre divergenze, state davvero bene insieme e mi piaci molto, le altre che aveva erano troppo rifatte. Sembrava scopasse con una bambola di plastica. -

Rimango scioccata quando sento quella parola uscire dalla bocca di Michelle, insomma non mi aspettavo che una signora così bella potesse farsi uscire queste cose.

Anche se immaginare Stephan con le altre crea dentro di me un vuoto. Ma non posso dirgli niente, insomma noi non stiamo insieme lui è libero di fare quello che vuole.

Finalmente riesco ad uscire dalla stanza e farmi un piattino di patatine. Ho molta fame.

Sono diversa anche in questo, le altre quando si disperano, dimagriscono anche dieci chili, beh io invece li metto dieci chili.​

-Ciao mia bella fidanzatina, posso disegnare vicino a te? - mi chiede il mio nuovo fidanzatino. Può darsi sia diverso dal fratello e che lui non mi faccia soffrire.

-Sei molto brava con i bambini. - la voce di Michelle mi fa sussultare.

-Eppure è la prima volta. - le dico timida.

-Non è mai stato così tranquillo con una persona che non sia io, il padre o il fratello. - è pensierosa.

-Sai questi due anni non sono stati facili per me, dovermi nascondere, non poter far crescere Eitan con la sua famiglia, mi faceva sentire, in un certo senso, in colpa. - la sua voce diventa triste.

Un po' la capisco, con la differenza che lei è riuscita ad unirsi di nuovo alla sua famiglia, mentre io non posso più farlo, l'unico è mio fratello eppure non è con me adesso.

-Tesoro, scusami non volevo rattristarti. - mi dice dispiaciuta.

-Ma no tranquilla Michelle, pensavo ai miei genitori, sai loro erano come te e il signor Sokolov, erano innamorati ancora dopo quindici anni di matrimonio, erano dei genitori fantastici. Ma qualcuno lassù li ha voluti vicino prima. - sorrido pensandoli.

Mi viene in mente una frase di uno scrittore giapponese. ​ ​ ​ ​
I ricordi ti scaldano il corpo dall'interno. Ma allo stesso tempo ti lacerano all'interno.

-Che succede qui? - la voce del Signor Sokolov ci fa sussultare, ma porca miseria oggi è la serata facciamo sussultare Alex.

-Amore mio, non succede niente, io ed Alex stavamo parlando del passato. - lo informa e la ringrazio di non aver parlato di cosa, non sono pronta di nuovo delle sue battute.

-A proposito Alex volevo scusami per quella volta a tavola, ero molto nervoso, perché minacciavano ancora mia moglie e quando toccano lei sono incontrollabile. - si vede che la ama molto.

-Che cosa hai fatto a questa ragazza?- la moglie lo fulmina con lo sguardo.
Ok forse è meglio evitare litigi, così intervengo.

-Non si preoccupi Signor Sokolov, posso esserci serate no. - cerco di non ridere visto che Michelle gli ha tirato uno schiaffo sul petto, per quello che ha detto.​

-Chiamami Vladimir e dammi del tu. - mi sorride.

Non ridere ti prego sei ancora più inquietante di quando sei serio.
Stephan ha il sorriso della mamma, certo lo mostra, probabilmente, una volta l'anno.

-Alex, è arrivato Jack. - ed io che volevo andare a dormire.​

Buongiorno ragazzi, auguri anche oggi, ecco a voi il capitolo. Nel prossimo ne vedremo delle belle e chissà forse domani potrebbe esserci qualche regalino. Fatemi sapere se vi piacerebbe un regalo del genere 🎁.
A venerdì prossimo, forse. ❤❤❤

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