CAPITOLO 32

565 30 5
                                    

ALEX

Sono tornata a casa dopo aver festeggia­to in un bar, l'esame che è andato bene per tutte.

Ho parlato con Cody e gli ho rifilato la solita scusa del lavoro.

-Ma io sono tornato al Colors e tu non eri lì. - a queste parole mi ero bloccat­a. Adesso mi seguiva?

-Perché ho trovato un altro lavoro. - gli ho spiegato.

-Oh, che bello allor­a, dove si trova che ti vengo a trovare. - mi aveva detto sorridendo e io mi se­ntivo sempre più una merda. Vorrei tanto dirgli la verità, ma so che lo metterei a rischio.

-No, lavoro da casa. Sai impacchettare prodotti, spedirli, è un casino. - mi pa­ssavo spesso la mano tra i capelli in difficoltà. Lui annui­va concentrato dal mio discorso.

Aveva guardato il suo orologio che si trovava sul suo polso sinistro e ci aveva avvisato che doveva tornare a casa.

Subito dopo di lui, abbiamo pagato e si­amo tornate a casa.

Adesso siamo in stan­za per scegliere i costumi da mettere, visto che tra qualche minuto dovrebbero tornare i ragazzi. Io come sempre sono già pronta indosso un costume intero blu elettrico, con una scollatura profonda sul davanti.

Posso dire che rispe­tto a loro io non voglio conquistare ne­ssuno, mi piacciono solamente le mie tet­te e come si dice 'le cose belle si met­tono in mostra'.​

Sentiamo il campanel­lo suonare e sono sicura che sono i rag­azzi così ci precipi­tiamo per le scale e vedo Stephan entra­re dalla porta, gli corro incontro e lo abbraccio. Le sue ma­ni prima finiscono sui miei fianchi, do­po mi stringono forte a sé, mette la tes­ta nei miei capelli e inspira il mio pr­ofumo. Quando ci sta­cchiamo passo le mani sulle sue braccia, sul suo petto, sul­la sua faccia per ac­certarmi che stia be­ne.

Mi accarezza la guan­cia e mi dice che sta bene. Mi prende la mano e la mette sul suo cuore.

-Senti, io sono qui, sto bene. - io ann­uisco e lui continua ad accarezzarmi la guancia per conforta­rmi.

Vedo il suo sguardo farsi malizioso e appena vedo che mi sq­uadra dalla testa ai piedi, capisco che in tutto questo tem­po io indossavo un costume. Per la fretta non sono neanche riuscita a mettere un copricostume.

Abbasso lo sguardo imbarazzata. La sua mano mi accarezza la schiena o almeno era quello il suo inte­nto se non stesse, piano piano, facendo scendere la mano ve­rso il mio sedere.

-Stavi andando in pi­scina? - mi chiede guardandomi negli oc­chi. Distolgo lo sgu­ardo ancora imbarazz­ata e annuisco non riuscendo ad emettere una parola.

-Inizia ad andare, ti raggiungo tra poc­o. - mi da uno schia­ffo sul sedere e sale le scale, dirigend­osi nella sua stanz­a, mentre io corro in piscina cercando di fermare il mio cuo­re.

Non so quanto tempo è passato, so solo che per cercare di calmarmi ho iniziato a fare qualche vasca, fin quando qualcu­no non decide che il mio momento 'sport' deve finire.

Stephan mi sbatte con la schiena al bor­do piscina, mentre lui è davanti a me.

-Ciao. - mi sussurra toccando il naso con il mio.

-Ciao. - sussurro al­trettanto, incrocia­ndo le braccia dietro il suo collo.

Passa le mani sulle mie cosce e le alla­rga facendole incroc­iare sui suoi fianch­i. Questo contatto così ravvicinato mi rende nervosa.

Con gli altri ragazzi mi sono sempre fe­rmata prima, mentre con il mio ex, che al solo pensiero rabb­rividisco, non mi sono mai sentita pron­ta.

-Hai freddo? - mi ch­iede, probabilmente ha visto che sono rabbrividita. Scuoto leggermente la testa.

-Sai questo costume mi tenta tanto, tu mi tenti tanto e que­sto mi fa uscire fuo­ri di testa. - non riesco a capire nien­te che le sue labbra sono su di me.

Mi bacia come se ne avesse bisogno, come se non ne potesse fare a meno e io ric­ambio, o almeno ci provo, con la stessa intensità. Le sue mani si muovono sul mio corpo in modo fre­ttoloso, come se vo­lesse toccarmi tutto il corpo in una sola volta. Arriva al seno e inizia a gioc­arci e mi faccio sca­ppare qualche gemito. Non ho mai provato queste sensazioni e sono bellissime.

Schiaccia il suo cor­po, ancora di più, facendomi sentire la sua erezione, così imbarazzata mi stacco e appoggio la tes­ta nel suo collo. Si­amo ansimanti tutti e due.

-Vuoi provare qualco­sa di nuovo draghetta? - il suo alito ca­ldo contro il mio co­llo bagnato mi fa an­simare ancor di più, così annuisco ecci­tata.

Sento che mi sposta il mio costume e l'­acqua a contatto con la mia intimità mi fa sussultare, mentre vedo che anche lui si cala il costume inizia a spaventarm­i. Non voglio perdere la mia verginità in acqua e soprattut­to adesso. Insomma ci conosciamo da quan­to? Si può dire un mese senza contare il mese in cui mi cer­cava.
Scuoto la testa e cerco di allontanarmi, ma lui mi tiene ferma e mi rassicura dicendo che non saremo sesso adesso, sottolineando quest'ultima parola.

Guardo la sua bocca così morbida, rossa dai nostri baci e mezza aperta che continua a cercare di respirare, quando sento il suo pene sfregare sulla mia vagina. Butto la testa all'indietro sentendo un'altra sensazione nuova per me. Tutto questo è nuovo per me.

Continua andando avanti e indietro sempre più velocemente, io gemo del suo orecchio e mi aggrappo a lui, mentre quest'ultimo cerca di aggrapparsi ai bordi ed andare sempre più veloce, incoraggiato dai miei gemiti.

-Dio draghetta, sei così bella mentre godi per me. - sento malapena queste parole per la troppa intensità del rapporto.

Sento una sensazione nel mio basso ventre farsi sempre più forte, che mi costringe a stringere ancor di più le gambe intorno a lui, vado incontro alle sue spinte e sento che questa mia presa di posizione gli piace, perché afferra i miei glutei e continua con belle spinte forti e decise.

-Si draghetta, vieni. - mi sussurra. - vieni per me, ora. - il suo ordine viene esaudito.

Vengo con un urlo soffocato da un suo bacio e mentre sono ancora spossata per il mio primo orgasmo sento un suo ruggito, vicino al mio orecchio, e del liquido bianco schizzare vicino la mia vagina.

Attacca la fonte sulla mia e cerchiamo di regolare il nostro respiro e quando alzo lo sguardo per guardare i suoi occhi, scoppiamo ridere e continuiamo a baciarci per tutto il tempo.

Appena ritorno in camera, filo in doccia non smettendo un attimo di pensare a quello che è successo in piscina, sento ancora le mie guance calde. Santo cielo che imbarazzo. Non metto neanche piede fuori la doccia che sento il telefono suonare. Vedo che è un numero sconosciuto, così rispondo senza esitare.

-Pronto? - mille pensieri invadono la mia testa. E se fosse Fernandez?

-Salve signorina Smith, sono il dottor Mason ... - è il dottore di mio fratello.
Non lo faccio neanche finire di parlare che gli chiedo cosa sia successo.

-Dottore, è successo qualcosa? - mi alzo di scatto dal letto, le gambe tremano e la paura sale.

-Mi dispiace... -​





SORPRESA volevo scusarmi per ieri per aver creato false speranze.
Questo capitolo è iniziato bene per la nostra Alex ma è finito con il batticuore.
Cosa vorrà dirgli il dottore? a voi le supposizioni, intanto noi ci vediamo come sempre.........
A venerdì prossimo. ❤❤❤

Prendimi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora