Capitolo 30: il tempo dell'eroe.

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Centosettantesimo anno del Drago, ore 12.08. Un successivo scontro presagiva un nuovo capitolo nella storia dell'Antro della Belva. I draghi celesti ruggivano in cielo con la loro presunzione divina, mentre un coraggioso mortale stava ai loro piedi squadrando chi li teneva al guinzaglio. Gli occhi di Sobek vibravano nervosi. Non ne poteva più: era già da una buona oretta che fior di inutili esseri continuavano a interrompere i suoi piani, presentandosi a lui senza alcun rispetto. Qul pokémon avrebbe disintegrato caverne e falciato boschi, ma Elliot Dandelion non retrocedeva minimamente con il suo spirito: tale era la determinazione di un eroe che aveva protetto il mondo per dieci lunghi anni. Il Feraligatr lo stava studiando, cercando di capire il suo linguaggio del corpo. Non aveva bisogno di tanti approfondimenti per capire che era di un'altra lega rispetto alla Schiumorana: i suoi muscoli erano contratti ma fermi, senza un briciolo di movimenti tentennanti. La sua confidenza era seconda solamente alla sua volontà di abbattere il boss delle Kuroi Kiba costi quel che costi. 

- Sei diverso... da ieri. - disse il coccodrillo, con un tono che cercava forzatamente di essere calmo.

- Te l'ho detto, - rispose subito il pinguino, - io stavo dormendo. Quello che hai conosciuto ieri era una versione di me che era ancora smarrita. Oh: giusto.

Si ricordò del modo in cui lo aveva costretto a mangiare.

- Avrò modo di ringraziarti per il pasto di ieri. Non mi capita spesso di fare esercizi di flessione per delle bacche. Dovrò provarlo quando tornerò a Borgo Tesoro.

Il Meisoku blu del Feraligatr si levò in cielo, facendo agitare tre delle teste.

- Fai poco lo spiritoso...

Mosse la mano sinistra in avanti, lanciando queste contro l'Empoleon.

- NULLITA'!

- Ti scaldi davvero troppo facilmente eh...

Le teste raggiunsero immediatamente il pinguino, sguainando i denti. Tuttavia, nonostante la velocità, Elliot riuscì a schivarle senza problemi facendo un salto all'indietro, mentre queste si schiantarono mancando il bersaglio. 

- (...Cosa?) - si stupì il coccodrillo. 

Il pokémon Imperiale fece poi una capriola con la leggerezza di un danzatore. Il pokémon Mascellone ritirò le teste, processando quello che era successo.

- (Come ha fatto? Dalle sue gambe non mi sembra così veloce...)

- (Buffer...) - Commentò nella sua testa il piccolo licantropo. 

L'aura dell'Empoleon passò da viola a fucsia brillante, come un veleno lucente. 

- Non ho finito di parlare. Uno come te che pensa che il rispetto sia una cosa fondamentale, dovrebbe saperlo che è scortese interrompere qualcun altro mentre parla.

I suoi occhi si strinsero in uno sguardo omicida mentre guardava il boss delle Kuroi Kiba. 

- Prima di cominciare...

Mosse la pinna destra all'indietro, cambiando il colore della sua aura in un viola leggero, quasi tendente all'indaco spento. 

- C'è una cosa che devo fare.

Spinse la pinna in avanti, con la punta rivolta verso la sua sinistra, come a colpire con un polso immaginario. In quel preciso istante, il Feraligatr si sentì come se avesse ricevuto un pugno: la sua pancia si mosse leggermente all'indietro, sentendo un dolore simile ad un effettivo colpo. Nella grotta si sentirono rumori di vetri infranti e l'immagine del coccodrillo gigante si fratturò come se fosse un vaso di ceramica, appena dopo essere caduto al suolo. Sembrava uno specchio rotto: lo Shokujin non poteva più moversi. Il team Skyraiders spalancò gli occhi stupito: non avevano idea di cosa stava per fare l'eroe di Borgo Tesoro. 

PSMD: le Cronache dell'Oricalco. Primo Intermezzo: la ballata delle Zanne Nere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora