PSMD: le Cronache dell'Oricalco. Primo Intermezzo: la ballata delle Zanne Nere.

Capitolo 38: Zanna nera (Terza Parte)

Centosettantesimo anno del drago, ore 12.43. Il boss delle Kuroi Kiba e il capitano del team Skyraiders erano ancora fermi, con l'anima totalmente assente. Shinso continuava ad osservare i due pensieroso, mentre il suo respiro cercava affannosamente di fargli recuperare le forze.

- (Sono passati quasi tre minuti da quando sono in quella posizione, - pensò, - ma sembra passata un eternità...)

Girò il viso verso l'eroe di Borgo Tesoro.

- (Elliot sta ancora raccogliendo energia. L'idea del capitano ha funzionato da diversivo, ma siamo stati solo fortunati.)

Vi era in lui il volere che un'altra persona fosse fuori da ogni pericolo, e di proteggere i propri amici.

- (Torna subito qui! Finiamo questa storia e usciamo di qui insieme, capitano!)

La statua a forma di Riolu sbatté le palpebre come un neonato fuori dalla culla. Gli occhi del piccolo licantropo ripresero vita, ed in quel preciso istante la stessa cosa accadde a Sobek. I due si guardarono con sguardo combattivo, cauto e sorpreso. Fecero istintivamente un salto all'indietro, allontanandosi l'uno dall'altro. La grotta riprese il colore dell'aura di Sobek e divenne di nuovo il pericoloso nido dei Tenryu no Sabaki. Il Kurokiba strizzò gli occhi confuso, mettendosi una mano sulla fronte per sorreggere il mal di testa.

- (Cosa é successo?) - si chiese il coccodrillo, corrucciando la fronte, - (Ricordo che stavamo combattendo, e ad un certo punto é diventato tutto luminoso.)

Invece, il Riolu rimase fermo immobile. Da lui non usciva neanche un briciolo di aura. Il coccodrillo fu sorpreso e stupito, mentre la ranocchia preoccupata come il pinguino. Aveva lo sguardo vuoto ed assente, che guardava verso un orizzonte che non esisteva. Nel silenzio, l'attenzione rimase su di lui, come gli spettatori rimanevano con il fiato sospeso durante una pellicola. Ed egli iniziò a tremare, respirando affannosamente.

- (E'... spaventato? - pensò Sobek, - il suo battito è irregolare e il suo corpo trema. Sembra anche più debole dall'inizio dello scontro.)

Il corpo del Riolu era malridotto, ricoperto di bruciature sulle braccia e sulle gambe. Solo la forza di volontà poteva tenere in piedi quel lupetto malridotto.

- (N-non dirmi che... Sono gli effetti del Blue Dusk?!) - esclamò in sé il Frogadier.

Un rumore si sentì crescere piano piano, nascendo intorno a lui. Piccole gocce cadenti dal soffitto, con quel rumore cristallino e netto. Quando capirono che cosa stava accadendo, Shinso ed Elliot sbatterono le palpebre spaventati . Si accorsero delle sue guance, su quelle guance blu che avevano sempre infuso coraggio e determinazione. Il piccolo licantropo aveva gli occhi gonfi di lacrime, come quelli di un neonato appena venuto al mondo. Per un attimo Sobek non seppe come reagire a quello: il Riolu lacrimava e digrignava i denti, preso da una vera e propria crisi di pianto. Non aveva idea del perché stesse succedendo. Per Elliot e Shinso la situazione era più seria: sapevano che quello stato del Riolu era il sinonimo di qualcosa che non doveva vedere.

- (Non ho idea di cosa stia succedendo... - pensò il Kurokiba, - ma non lascerò scappati questa opportunità.)

Riorganizzò i draghi per creare la sua armatura acquatica, per poi lanciare uno dei draghi verso di lui. La paura di Elliot era diventata realtà: il Riolu si era assorbito così tanto nel passato del boss malavitoso che non ne era riuscito ad uscirne. Probabilmente in quel momento era sulla stessa lunghezza d'onda del coccodrillo, e non provava altro che pietà verso di lui. Quelle abilità empatiche erano una benedizione: così lui la considerava. Ma si rivelò una maledizione per il combattimento che stava avvenendo. Kurokiba Sobek andava fermato, e non vi era tempo per cercare di capirlo. Ora, l'unica persona che poteva comprendere quello che stava passando Rukio era l'Empoleon, ed era compito suo portare alla realtà il piccolo licantropo da quell'ingenuo sogno.