Centosettantesimo anno del drago, ore 12.11. Luogo: ultimo piano dell'Antro della Belva.
- E lo farò entrare... in quella zucca vuota che ti ritrovi.
Elliot era lì, in piedi davanti al mostro dalle mille scaglie, trionfante come il più grande dei cacciatori. Dopo tutto quello che avevano passato i crillaropoliani a causa di quel mostro, forse in quel momento si cominciava a vedere la luce in fondo al tunnel, e l'epopea del gigantesco Feraligatr solo come un lontano e triste ricordo. Per la prima volta in vita sua questo era inginocchiato sul terreno: dopo lottato contro un temibile ninja di Neronotte ed uscito comunque vincitore, ora si trovava in difficoltà di fronte ad un essere che non era nato Pokémon, e che aveva ereditato quel mondo per un motivo sconosciuto. Sobek si rialzò a fatica, mentre le sue ferite fumavano vapore acqueo e la carne si ricostruiva grazie alle tecniche dei Mizukage. Lo sguardo di Ellot era fermo ed immobile, mentre quello del Feraligatr si contraeva e si espandeva con forza, con la violenza di chi non riusciva più a trattenere la sua rabbia, questa volta per un'umiliazione subita.
- Ora... alzati! - Intimò il pinguino con voce forte, - non ho ancora finito con te!
Le pupille del boss delle Kuroi Kiba si fermarono, guardando davanti a sé come l'uomo che era stato offeso nell'animo. Il blu marino all'interno della grotta tremò, e con esso l'imponente Meisoku di quindici metri del coccodrillo.
- ... Pietà?
Si rialzò in piedi immediatamente, caricando verso di lui con i due draghi acquatici sulla schiena creati dall'Advocat precedentemente.
- QUANTA ARROGANZA!
- Pietà? Non fraintendermi...
Le lame delle pinne del pokémon Imperiale divennero di nuovo verdi, per poi muoversi in avanti come se dovessero fare un taglio. La caviglia destra del coccodrillo si illuminò dello stesso colore, imbrattandosi poi di un rosso tenue. Un dolore lancinante attraversò il pokèmon mascellone, che si fermò davanti all'eroe di Borgo Tesoro alla distanza di dieci metri.
- Non sembri per niente il tipo da imparare la lezione la prima volta che rotola sul pavimento. Tu...
Non era pietà, rispetto o il senso dell'onore che lo aveva spinto ad intimare il mostro di alzarsi per non dover colpire un avversario a terra.
- Devi almeno cadere un paio di volte.
In Elliot, dopo tutto quello che aveva sentito, non vi era solo missione nei suoi modi. Non sarebbe stato diverso da lui, se avesse attaccato il coccodrillo in quel momento di debolezza. Non sarebbe stato migliore di lui, se avesse fatto appello ad attacchi meschini. "Alcuni non meritano un futuro": quell'assunzione era una linea di pensiero che non poteva andare giù al pokémon Imperiale. Non dopo tutto quello che lui e i suoi compagni avevano sacrificato, per ottenerlo. Sobek in lui non vedeva solo un sentimento di fare la cosa giusta: vi era una morbosa voglia di far capire le sue idee in un modo arcaico e duro, come un padre che non riusciva a parole a far entrare nella zucca del figlio le lezioni di vita. Non aveva importanza se si stava muovendo dalla parte giusta: il Feraligatr non poteva vedere in lui un eroe degno di questo nome.
- Uhmf... capisco, - sbuffò in un'amara ironia, - Tu... sei come loro.
Si rialzò in piedi, con la stessa facilità di chi non era affatto ferito.
- Pensi... di aver imparato. Ma in realtà...
Divampò il suo Meisoku per venti metri, facendo tremare l'intera grotta.
- SEI SOLO UNA NULLITA'!
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PSMD: le Cronache dell'Oricalco. Primo Intermezzo: la ballata delle Zanne Nere.
FanfictionSequel di "PSMD: le Cronache dell'Oricalco. Secondo atto: il Crepuscolo." Team Skyraiders; team AWD; team Malia. Il tridente d'esplorazione del Centosettantesimo anno del Drago si sono riuniti nel team Oricalco, capeggiato all'unanimità dall'eroe d...