Capitolo 32: la Primavera (Seconda Parte)

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Mentre sgranocchiava una Baccapesca, Drapion rivolse a lei una curiosa domanda. 

- Senta... signora Weavile.
- Uh? Cosa c'è?
- Qual'è... il suo obiettivo?
- Uh?
- S-sì insomma... sogni... aspirazioni... quale desiderio vuole realizzare nella sua vita?
- Come mai questa domanda di merda? Mawile ti ha imbottito di stronzate filosofiche nel poco tempo che l'hai vista?
- N-no... non è quello. E' che...

Weavile si girò verso il suo scagnozzo. Il suo sguardo di ghiaccio era nel limbo tra la sincera curiosità e la voglia di scartavetrare la faccia dello Scorpiaccio.

- (-ik!)
- Sarà meglio che ne valga la pena. Non farmi sprecare tempo, se devi chiedermi qualcosa.

"Non ha importanza cosa io dica: in qualunque caso, lei mi tirerà un pugno sul mento." In quel pochi attimi, Drapion capì che era quella l'antifona che stava suonando tra le note del suo capitano. Come un azione catartica, il suo animo divenne più leggero, ed assunse il tono che si confà ad una domanda di questo tipo. Stupita dal cambio di espressione del suo scagnozzo, per un attimo le ciglia della felina si alzarono leggermente.

- E' da un po' che ci penso. Siamo insieme da almeno dieci anni. Ne abbiamo vissute di cotte e di crude: abbiamo trovato dei dungeon che nemmeno i favoriti sono stati in grado di trovare; abbiamo recuperato tesori e una discreta fortuna, anche magari rubando piste ad altri esploratori brillanti ma non proprio pronti o consegnando criminali alla giustizia. Ma...
- Ma?
- Non l'ho... mai vista soddisfatta.
- ...
- Tutto quanto è solo un continuo riprenderci e passare al tesoro successivo. Le volte che ci siamo riusciti, lei si limita ad un "ottimo lavoro". Non l'ho vista festeggiare nemmeno quando siamo riusciti ad esplorare l'Isola Zero.
[...]
- E' questo il tuo problema? Vorresti un apprezzamento? Vorresti che ti dessi una pacca sulla spalla o un biscottino come i canidi? Il temibile Tetsukatsu che elemosina gratitudine... se non suonasse così ridicolo da sbellicarsi ti avrei già massacrato di botte.
- ...
- Qual è il problema se non ho festeggiato in quel momento? Tanto Elliot e Rukio l'avevano già visitata prima di me.
- Ma nessuno dopo di noi ci è riuscito!
- ...
- E' un grande risultato! Non vedo perché lei non debba festeggiare! L'unico motivo percui lei non dovrebbe è...
- E' un grandissimo risultato.
- [...]
- Uno smidollato non potrebbe mai attraversare l'Isola Zero. Lo so bene e me ne rendo conto. Ma questo risultato per me... non conta molto. Contava che non tutti potevano riuscirci, ed io invece sì. Vuol dire... che sono una spanna in più degli altri. Ma di Elliot e Rukio no. Quindi... non ho motivo di essere felice. Finché loro due saranno più forti di me... non ho motivo di essere felice.
- Quindi il suo obiettivo... è diventare più forte di loro?

Non aveva mai espresso le sue vere intenzioni. Nemmeno al suo compagno di viaggio, nemmeno dopo dieci anni. Nessuno ci aveva mai fatto così caso: dopotutto, non ci si poteva aspettare da un tipo Buio un'espressione veritiera del suo essere. Le parole successive, erano state le prime parole di verità espresse dalla Lamartigli.

- Regina del mondo.
- U-uh?
- Il mio obiettivo... è diventare la regina del mondo.
[...]
- (P-per tutti i Wailmer! Che cosa assurda! Beh... non che mi possa aspettare di meno dalla signora Weavile...) E... per quale motivo vorrebbe diventarlo?
- Voglio essere la regina del mondo. Voglio che tutto quello che è su questo pianeta diventi mio. Mio di diritto e mio per sempre.
- RHAHAHAH! QUANTA AMBIZIONE! MI PIACE! NON POTEVO CHIEDERE DI MEGLIO!
- E che tutti quanti... siano miei per sempre. E che seguano i miei ordini a menadito.
- F-forse... è un po' troppo?
- Se tutto... sarà mio...

Non aveva mai sentito prima d'ora quel tono dalla felina. Non era il solito tono arrogante o prepotente, di chi pretendeva e non voleva dare niente in cambio: era il tono di chi, invece, voleva dare tutto di sé, e che per qualche strana ragione, quello stesso pensiero le risultava distante e irrealizzabile.

- Farò in modo... che niente e nessuno... venga perduto. Mai.

Lo Scorpiaccio rimase bloccato per qualche secondo. Per la prima volta nella sua vita, quella voglia di forza che era cresciuta nella Lamartigli aveva un senso, un'immagine che lui non si sarebbe minimamente aspettato. Al momento non era riuscito a capire cosa volesse dire il suo capitano, ma aveva intuito che si trattava di qualcosa d'importante. Nel suo viso vi si era presentato rinnovato rispetto, e una voglia più forte che mai di voler seguire in capo al mondo quella felina tanto misteriosa quanto ispirante.

- SI'! HO DECISOOOOOOOOOOOOOO! - Aveva urlato al cielo, facendo spaventare la Lamartigli. - DIVENTERO' ANCH'IO LO SPADACCINO PIU' FORTE DI TUTTI I TEMPI!

Quella volta fu la felina ad essere sorpresa.

- Eh?
- SARO' IL PIU' FORTE! TAGLIERO' FORESTE! MONTAGNE! FIUMI ED OCEANI SE NECESSARIO!
- NON PUOI TAGLIARE UN OCEANO, IDIOTA!  CHIUDI QUELLA BOCCA DEL C***ZO! -
Disse, tirando un pugno sul mento dello Scorpione.
- CHE C***ZO TI E' PRESO!? COS'E' QUESTA STORIA TUTTO D'UN TRATTO?
- Forse è questo il segreto per diventare più forte.
- ?
- Più ci penso... più penso che sia giusto così! Non avevo mai capito cosa aveste in più di me quella dannata pantegana, quella lucertola e lei, signora Weavile! Ma ora lo so! E' NATURALE! SE NON HO UN OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE, NON HA SENSO DIVENTARE IL PIU' FORTE! DEVO TROVARE UN SENSO ALLA MIA ESISTENZA, SE VOGLIO FARE QUELLO CHE VOGLIO IN LIBERTA'! ORA SONO SICURO! SE DIVENTERO' IL PIU' GRANDE SPADACCINO DI TUTTI I TEMPI, UN GIORNO RIUSCIRO' A BATTERE DEFINITIVAMENTE QUELLA DANNATA LUCERTOLA!
- Cioè... vediamo se ho capito bene... -
disse la felina, grattandosi la fronte dall'incredulità, - TUTTO QUESTO E' STATO PERCHE' HAI PERSO CONTRO QUELLA DANNATA LUCERTOLA?! ANCORA!?
- NON HO PERSO! HA SOLO AVUTO FORTUNA CHE MI SONO IMPIGLIATO IN UNA CREPA! TUTTO QUI!
- AH!?!?!? MA CHE C**ZO TI DICE IL CERVELLO!?
- Io ti seguirò.

Con tono fiero che fece tentennare la felina, si rialzò in piedi guardandola dritta negli occhi. Si girò verso di lei, stringendo con i propri artigli quelli della Lamartigli.

- Non ha importanza dove. Oscurità o luce; freddo o rovente. Ti seguirò fino in capo al mondo! Tu diventerai la regina, perché io diventerò il più grande spadaccino del mondo!
[...]
- Tu lo meriti... più di chiunque altr-
Weavile si liberò dalla presa, scartravetrando il viso del suo scagnozzo.
- AHIO!
- CERTO CHE LO FARAI! SE NON LO FAI TI RIEMPIRO' DI NOTTESFERZA FINO A CHE NON STRAMAZZERAI AL SUOLO!
- A-ahia...
- Andiamo. Non perdiamo altro tempo qui.
- ...
- La regina... non rimane mai con le mani in mano...



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Centosettantesimo anno del drago, ore 12:17. Sangue scuro colava dal corpo dall'insetto gladiatore, lungo le immobili motoseghe piantate nel suo corpo. Erano in parte sbriciolate: l'imponente scudo aveva servito il suo gladiatore come meglio poteva, ma ciò non era stato sufficiente a proteggerlo dalla follia predatoria del mostro che aveva di fronte.

Le Chainsaw si frantumarono in mille pezzi, liberando il corpo dello Scorpiaccio da quelle fredde pugnalate. Le gambe dello scagnozzo cedettero al freddo suolo come le fondamenta di un edificio colpito da un terremoto, ed il suo busto le seguì nell'abbraccio al suolo, con le braccia lungo il suo addome. Intorno ad esso, il liquido vermiglio si fece largo tra il pavimento congelato, ottenebrando il lucente rosso cremisi del ghiaccio di Weavile. 

PSMD: le Cronache dell'Oricalco. Primo Intermezzo: la ballata delle Zanne Nere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora