capitolo 29: sogno

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Le prime luci del sole mi accecavano il viso così mi girai dall'altra parte dando le spalle alla vetrata ma così mi accocolai su qualcosa di morbido che mi strinse di più a se. Aprì gli occhi e incrociai i suoi azzurro/grigi che mi scrutavano misterioso e con un sorrisino.

Daisy: da quanto tempo sei sveglio? Dissi strofinandomi gli occhi

Theo: da poco disse abbracciandomi più a se

Controllai l'ora sul display ed erano le 9 del mattino, dovevo svegliare i due al piani di sopra. Mi alzai dal divano ma subito dopo un braccio mi prese e mi butto su, facendomi scontrare con il suo corpo

Theo: dove vai? Chiese a un Centimetro dalla mia bocca

Daisy: devo svegliare Henry, oggi lo porto a fare una passeggiata dissi io

Theo: non ti alzi da qui finché non mi dai un bacio

Mi avvicinai alla sua bocca e prima che le nostre labbra si potessero toccare mi alzai di scatto e salì di sopra. Senti un "sei una stronza!" E io ridetti.
Arrivai in camera mia e trovai Henry che abbracciava il mio cuscino e Thomas letteralmente a terra. Poi mi venne un idea. Svegliai Henry è li dissi di non fare casino... li spiegai il piano e lui accettò. Andai in bagno presi un po' d'acqua ed Henry accese lo stereo.

Daisy + Henry: BUOMGIORNOOOO

Urlammo e li buttammo l'acqua addosso e accesimo lo stereo al massimo

Thomas: VI UCCIDO! disse scattando e alzandosi

Daisy: CORRI CORRIIII

presi Henry in braccio e corsi di sotto. Henry si nascose in cucina ed io non feci in tempo perché Thomas mi placó e mi fece il  solletico sul divano.

Daisy: no dai HAHAHAHA finiscila HAHAHAHAHS ti prego HAHAHAHA.

thomas: chiedi scusa disse continuando

Daisy: scusa HAHAHAH

Finimmo e un voce interruppe il momento

Theo: mi dispiace interrompere il momento ma devo andare, ci vediamo stasera per la luna piena disse uscendo dal loft

Daisy: aspetta!

Era leggermente irritato, così li diedi un bacio a stampo che ricambiò e se ne andò. Mi girai a trovai Thomas e Henry guardarsi sospetti

Thomas: signor Henry lei dice che Daisy si sia preso una cotta? Chiese con voce autoritaria

Henry: mamma ha preso una cotta! Urlò

Daisy: zitti scemi! E li tirai un cuscino

Derek: chi si è preso una cotta? Chiese mio fratello spuntando da dietro con l'intero branco

Daisy: ma nessuno! Ti pare! Dissi facendo la voce da innocente

Thomas: sese disse urlando

Daisy: vado a cambiarmi, dissi andando verso le scale ah! Io e Henry volevamo andarci a fare una passeggiata al parco... vi va se andiamo tutti? Magari andiamo alla vecchia casa che dite? Chiesi

Scoot: certo! Derek?

Derek: mm ok

Andai di sopra e corsi a vestirmi, presi un jeans, una maglia lunga e un giubbino di jeans.

***

Ero seduta sotto la veranda della vecchia casa Hale nel bosco. Henry giocava a calcio con i ragazzi, Derek e Peter parlavano seduti sul divanetto affianco a me e le ragazze erano andate in paese a prendere le pizze.
Mi vennero in mente il sogno che ho fatto mentre ero nel "limbo" così decisi di rientrare in casa. Mi alzai dal divanetto fuori e rientrai in casa in silenzio. Sali le vecchie case e mi ritrovai nella mia vecchia camera di quando ero piccola... poi tutto ritorna come un sogno... mentre accarezzo la vecchia coperta mi torna in mente di quando la prendevo per coprirmi quando Derek mi raccontava storie dell'horror. Vari ricordi troppo forti ritornavano così da farmi scendere qualche lacrima che asciugai subito. Usci dalla camera e andai alla fine del corridoio dove c'era la stanza di mia madre, entrai ed era quella ridotta male: pareti bruciate, le sue cose erano polverizzate... solo a terra era rimasta una vecchia cosa bruciacchiata... ma si scorgeva il mio viso e quello di mia madre. Accarezzai la cornice e venni subito spaventata da una voce. Derek.

Daisy: non farlo più! Dissi mettendomi una mano sul cuore

Derek: scusa, tutto ok? Chiese mentre asciugava una lacrima dal mio viso

Daisy: sisi

Ritornammo giù ma io non avevo forse di uscire cosi dissi a Derek che mi volevo stendere. Lui uscì fuori ed io mi buttai sul divano in salotto e caddi in un sonno.

Sono nella stanza dov'ero nel limbo, legata ad una sedia, urlavo e piangevo mentre vedevo Deucalion uccidere mia madre urlavo ma nessuno mi sentiva, mi dimenavo ma ero stretta alla sedia. Urlavo e piangevo ma nessuno mi sentiva...

Mi svegliai di soprassalto agitata, sudata e con Derek e Peter che continuavano a urlarmi di calmarmi. Pian piano ripresi a respirare

Derek: tutto ok? Chiese preoccupato

Daisy: susi misi una mano sulla tempia un brutto incubo aggiunsi sorridendo 

Peter: dobbiamo mangiare, le ragazze hanno portato le pizze. Sicura di stare bene chiese accarezzandomi il capo

Daisy: sisi

No... non stavo bene

C𝔲𝔬𝔯𝔦 𝔡𝔦 𝔤𝔥𝔦𝔞𝔠𝔠𝔦𝔬 // 𝔗𝔥𝔢𝔬 R𝔞𝔢𝔨𝔢𝔫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora