capitolo 39: fasciatura

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eravamo da dieci minuti fuori il loft, lui che cammina avanti e dietro e io con le braccia conserte sentendo il freddo penetrare nelle ossa. decido di parlare

Daisy: Theo o mi parli o mi parli! sono dieci minuti che stai così e io ho freddo! alzai leggermente la voce 

si fermò e mi scrutò dalla testa ai piedi 

mi fisso e prese dalla tasca un pacchetto... era il regalo che li avevo fatto io... 

Theo: voglio solo sapere cos'è questo! dissi indicando il ciondolo con la scritta incisa 

Daisy: un regalo no? dissi sviando il punto 

Theo: ti conosco.. vai al punto e non sviare disse serio ripeto.. cos'è questo? cosa significa Daisy? disse questa volta esausto 

Daisy: theo sbuffai io davvero non so più come la pensare tra noi due. non ho capito cosa siamo e nemmeno se siamo fatti per stare insieme! ogni giorno mi sto facendo domande su domande cercando di capire cosa siamo noi. ogni giorno dopo un bacio eri distaccato e alcuni giorni ti "attaccavi". mi sono incazzata perchè non potevo più trattenermi... provavo emozioni Theo... emozioni vere ma nn potevo illudermi se credevo erano false dissi sbuffando e tirando tutto fuori 

per tutto il tempo ho tenuto lo sguardo basso e solo ora provo ad alzarlo, lo alzo e incrocio i suoi occhi che mi scrutano e chiedono perdono, provai a riparlare ma qualcosa me lo impedì: le sue labbra 

si buttò con prepotenza sulle miei labbra lasciando baci dolci e passionali. le miei mani vagavano tra i suoi capelli, le sue mani erano sui miei fianchi che li stringeva provocandomi mille farfalle nello stomaco e una carica elettrica sulla spina dorsale. la sua lingua batteva sul mio labbro chiedendomi l'accesso e io socchiusi facendo vagare le nostre lingue in un ballo lento e passionale. 

ci staccammo dopo un po' con il fiatone e le labbra rosse. i miei occhi e il mio corpo chiedevano altro ma erano incastrati tra di lui 

Theo: ti amo disse fiero e deciso ribaciandomi 

Daisy: ti.. amo... ripetei io tra un bacio e l'altro 

Dopo un po' di tempo tornammo nel loft dove mi prese per mano e ci posò un leggero bacio. varcammo la soglia del loft e con tutti li sguardi puntati e fieri sorridevamo. passammo così la serata... tra risate, abbracci e alcool. 

il giorno dopo...

la mia sveglia chiedeva ripetutamente il mio colpo oggi? nessuno potrà però mettermi di cattivo umore! ieri io e Theo siamo stati benissimo: mi teneva la mano, guradava con rabbia Isaac se mi vedeva il culo, giocava con me ed Henry e ballò anche... questa mattina non poteva iniziare meglio! diedi un colpo secco alla sveglia che aveva già rotto il cazzo e la feci cadere a terra ma questa volta colpì qualcuno... 

Thomas: ahia! urlò massaggiandosi la testa 

daisy: ma che chiesi confusa giusto sussurai scusa thomas dissi con la vocina 

Thomas: no ma prego disse continuando a massaggiarsi la testa 

daisy: giuro che non lo fac- nemmeno il tempo di finire la frase che una scarica elettrica proveniente dalla "cicatrice" iniziò a bruciarmi facendo uscire dalle miei labbra un urlo 

thomas si precipitò fuori dalla porta, io intanto mi levai il lenzuolo e cercai di mettere una mano sulla ferita che continuava a pulsare. subito dopo dalla porta comparirono Derek, Peter e Cora ancora in pigiama. inizia a vedere leggermente sfocato e pian piano le voci si fecero ovattate lasciando spazio alle figure in quella stanza...

C𝔲𝔬𝔯𝔦 𝔡𝔦 𝔤𝔥𝔦𝔞𝔠𝔠𝔦𝔬 // 𝔗𝔥𝔢𝔬 R𝔞𝔢𝔨𝔢𝔫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora