capitolo 26: limbo

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DAISY POV

Mi svegliai legata ad una sedia in mezzo a un posto, non capivo di cosa si trattasse perché era tutto nero. 

Daisy: ehilà!? chiesi EHILA!? urlai 

mi divagai nello slegarmi ma le corde iniziavano a stringere sempre di più procurandomi un bruciore, poi pian piano una figura si faceva sempre più larga fino a che me la trovai d'impatto davanti... mia madre

Mamma D: tesoro disse lei accarezzandomi la guancia 

Daisy: mamma... chiesi incredula s-sei t-tu? balbettai 

Mamma: si tesoro... ma non c'è tempo o lui verrà qui disse seria 

Daisy: lui chi!? domandai iniziando ad avere paura 

Mamma D: amore non c'è tempo. Sei bloccata qui da già un giorno e non sei all'inizio di come uscirne. Devi cercare di svegliarti o lui verrà e ti ucciderà disse veloce

Daisy: mamma lui chi? ho paura 

Mamma D: AMORE NON C'E' TEMPO! TROVA UN MODO PER SVEGLIARTI iniziò ad urlare 

le corde sui miei polsi sparirono e iniziai a tapparmi le orecchie perché mia madre ripeteva le stesse cose. Misi le mani sulle miei orecchie e urlai 

Daisy: bastaaa

chiusi gli occhi e mi ritrovai in mezzo alla foresta

Daisy: mamma? urlai MAMMA DOVE SEI? 

iniziai a correre. correvo correvo senza una meta precisa. Correvo fino a che non inciampai e caddi, la caduta mi provocò delle "visioni". Mi stava facendo rivivere ogni momento con mio fratello tornando indietro fino a che non arrivò al giorno dell'incendio. Tutte le urla, le fiamme e le persone che chiedevano aiuto. MI tappai le orecchie 

Daisy: BASTAAA NN VOGLIO RIVIVERE QUELLA NOTTE! tante lacrime rigavano il mio vis

poi tutto d'un tratto aprì gli occhi e mi trovai nella casa, credo che fosse prima dell'incendio perché era tutto in tatto. Guardai l'ora sull'orologio a pendolo sul camino: era mezz'ora prima dell'incendio. Sentì due persone litigare in cucina così mi avvicinai e scorsi mio zio e mia madre litigare

Mamma D: e' SOLO UNA BAMBINA! urlò mia madre VOGLIO FARLA VIVERE ANCORA! 

Peter: QUANDO AVRA' COMPIUTO 18 ANNI E SARA' ARRIVATA A SCOPRIRE I SUOI POTERI TI URLERA' CONTRO rispose mio zio

Mamma D: TU NON HAI VOLUTO CHE PERDESSI IL BAMBNO SEI ANNI FA! urlò mia madre 

Peter: PERCHE' CREDEVO CHE ERA LA SCELTA GIUSTA! 

Mamma D: IO VOLEVO ABORTIRE! CON DEREK E CORA E' DIVERSO! LORO SONO LUPI! MA CON DAISY... LEI E' UMANA MA PRESTO PRENDERA' PARTE DEI MIEI POTERI E QUELLI DEI SUOI ANTENATI! 

Peter: LO SO MA CREDEVO CHE NON FOSSE SUCESSO! 

Continuavano a urlarsi di più e di meno e solo ora mi resi conti delle parole di mia madre "volevo abortire..". S e solo sei anni fa non mi avesse dato alla luce tutto questo non sarebbe successo... calde lacrime rigavano il mio viso ma le ignorai, cosi percorsi il salotto dove c'era una piccola Daisy che giocava con le bambole. Aveva un vestitino rosa pastello e giocava con il suo peluche preferito, da sopra si udivano dei rumori... fosse Cora e Derek. Poi tutto iniziò ad andare così in fretta, come se avessero messo il turbo al tempo: delle persone bussarono alla porta e attaccarono una persona, poi mia madre urlò prendendomi e facendo scendere mio fratello che mi prese e mi portò vi mentre attaccavano e bruciavano tutto. la casa pian piano andò in fiamme e solo il piccolo Derek, con Cora e la piccola Daisy corsero verso il bosco al sicuro. Lì non c'è la feci più e mi misi ad urlare e mi accasciai a terra ancora tra le fiamme e dolorante. Le fiamme però non mi toccavano rimanevano lì. io però urlai e chiusi gli occhi dal dolore. 

Poi subito mi catapultai su quella sedia in mezzo a un vuoto spazio nero, affianco a me però c'era una persona con un bastone: Deucalion.  

Daisy: BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA ! ringhiai ma le corde mi tenevano stretta 

Deucalion: Daisy, Daisy, Daisy girò dietro di me Così ingenua e così stupida prese un coltellino da un tavolo che era apparso, non so da dove, e iniziò a farmi dei tagli forse tu non lo sai tagliò più profondo o forse si... ma i tuoi non ti volevano continuò a tagliare nessuno ti vuole tagliò e fece più male

volevo urlare ma la mia bocca era come incollata non riuscivo a parlare nè a fare altro, mi stava torturando e io lo lasciavo fare... chiusi gli occhi e quando non sentì quel coltellino sulla mia pelle li riapì facendomi comparire una figura davanti a me...

C𝔲𝔬𝔯𝔦 𝔡𝔦 𝔤𝔥𝔦𝔞𝔠𝔠𝔦𝔬 // 𝔗𝔥𝔢𝔬 R𝔞𝔢𝔨𝔢𝔫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora