Prendo l'ultimo libro dal fondo dello scatolone. Meno male, mi pareva che non finissero mai. Me lo rigiro tra le mani: benché non ci sia nulla di particolare nella copertina, o nelle sue fattezze in generale, è un volume strano perché a prima vista sembra nuovo, ma a guardarlo meglio si nota che in un angolo è consumato come spesso accade ai libri usati. Può anche essere semplicemente che sia stato schiacciato durante la spedizione, però ha anche le pagine un po' gialline e il dorso leggermente inclinato come di un libro che è già stato sfogliato ben più di una volta o due. Non che la cosa mi cambi qualcosa, un libro vale l'altro, nuovo o usato che sia, penso solo che lo abbiano custodito con poca cura e che non sta bene spedirlo così in una libreria che dovrebbe venderlo come nuovo.
Lo sto per riporre sullo scaffale quando comincia a tremare come se stesse improvvisamente prendendo vita. Ma che sta succedendo? È un'allucinazione o davvero si sta muovendo? Ormai non mi stupisco più di nulla. Lo lascio cadere a terra temendo che possa essere pericoloso. Il mio pensiero insensato è di lanciarlo fuori dalla finestra per evitare ogni sorta di problema, ma non è un'idea intelligente, potrebbe cadere in testa a qualcuno e fargli seriamente male.
Il tonfo che fa cadendo sul pavimento mette in allarme la mia collega che al momento sta in cassa.
«Tutto bene?» mi chiede infatti Anita.
«Sì, mi è soltanto scivolato un libro dalle mani» rispondo con la voce più credibile che mi esce, mentre proprio sotto i miei occhi una strana nuvola vaporosa sta uscendo dalle pagine del volume. Sta forse prendendo fuoco? Prendo una bottiglietta d'acqua di corsa e la rovescio sopra al romanzo, su cui getto un'occhiata veloce per leggere il titolo: Silver. Tuttavia non cambia nulla, ho solo inzuppato le pagine rendendo il libro senza dubbio invendibile. Ma come mi è venuta in mente una cazzata del genere?
Torno ad osservare l'improbabile fenomeno che si sta svolgendo davanti a me. La nuvola si è scissa in due ed entrambe le nuove nubi stanno prendendo le sembianze di due ragazze. Non appena hanno assunto delle fattezze umane, giungono alle mie orecchie anche le loro voci. All'inizio è soltanto un indistinto bisbiglio, poi diventano sempre più chiare. Mi ritrovo davanti due ragazze pressoché identiche che stanno confabulando tra di loro. Faccio un balzò indietro e picchio la testa contro un ripiano dello scaffale alle mie spalle.
«Man, sicuro che vada tutto bene?» domanda nuovamente Anita e la sua testa fa capolino per vedere cosa sta succedendo.
Raccolgo il libro bagnato in fretta e furia e le rispondo: «Sì, sì, tutto a posto, sto parlando con queste due clienti».
Faccio un sorriso a trentadue denti e spero che non si accorga che le due ragazze hanno i vestiti umidi, anche se fuori non sta piovendo, senza contare il fatto che non sono mai entrate dalla porta. Mi guarda non ancora del tutto convinta, ma alla fine si decide a tornare in cassa.
A questo punto le due si accorgono della mia presenza, smettono di parlare e mi fissano con i loro strani occhi bicolori. Una ha l'occhio destro castano scuro e il sinistro azzurro, l'altra viceversa. Avere il loro sguardo puntato addosso mi mette terribilmente in soggezione. Rimangono per un attimo in silenzio a guardarmi mentre i loro capelli gocciolano sulle magliette identiche che indossano.
«Guarda un po', Olli, c'è qualcuno» dice infine una delle due rivolta alla compare e le si avvicina per nascondersi dietro di lei, come se fosse lei quella intimorita e non io.
«Eh, già. Su non essere scortese, digli qualcosa.»
«Perché tocca sempre a me? Parlagli tu» dice imboscandosi completamente dietro la sagoma identica della ragazza, per sfuggire al compito che vuole affibbiarle.
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Fuori da queste pagine
FantasyEd è un giovane come tanti, che divide il suo tempo tra il lavoro in libreria, gli amici e la famiglia. Ci sono giorni però in cui non riesce a darsi pace: non può accettare la recente morte dell'amata sorella, di cui si sente responsabile. Una sera...