37 ~ ED

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Dopo aver spostato tutti i mobili del mio salotto lungo le pareti, ci sediamo in cerchio e in mezzo a noi ne creiamo uno interno più piccolo fatto con semi di timo, foglie di menta, chiodi di garofano e cannella mescolati tra loro, che a sua volta contiene una stella fatta di farina e olio. Mentre poco prima eravamo intenti a mischiare l'impasto in una ciotola mi era venuto da ridere perché sembrava che stessimo facendo la pizza (non che io sia esperto di cucina, ovviamente, i cibi surgelati sono i miei pasti usuali), ma Zorro mi ha fulminato prontamente con uno sguardo glaciale che mi ha fatto passare la voglia. Ho la sensazione che sia di cattivo umore più del solito: forse ha la luna storta o si è alzato col piede sbagliato oppure è solo per il gusto di essere ancora più odioso.

Stamattina sono stato svegliato bruscamente da Sofia che mi ha urlato dall'uscio di alzarmi, cosa alquanto strana per lei che non ha mai alzato la voce da quando la conosco. A quanto pare sono tutti di malumore oggi. Ma, mentre da Zorro non mi aspetto un comportamento diverso da quello, rimango sorpreso dal fatto che Sofia non mi abbia rivolto più la parola per tutta la mattina. Non ha fatto nemmeno un accenno a ieri sera, anche se io so che dovremmo parlarne, io voglio parlarne perché mi sembra una cosa importante, per me lo è. Lex ci ha visto giusto, lei deve amarmi, almeno un pochino, sebbene sembra si sia pentita di essere venuta da me ieri notte. Se non mi dirà niente e lascerà correre impazzirò. Insomma, prima chiede di entrare nel mio letto, poi tenta di baciarmi (non è accaduto solo perché io l'ho impedito, benché ora me ne penta) e adesso neanche mi guarda in faccia per scambiare due innocue sillabe.

Non so quale squilibrio mentale mi abbia spinto ad allontanarla quando io stesso avrei voluto soltanto baciarla, ho bisogno di sentirmi amato, ma é un pensiero egoista perché lo volevo solo per sentirmi meglio dopo l'orrore della giornata, perché nessuno mi ha più desiderato da quando è morta Anna e io sono diventato "particolare". A me piace o mi piace il fatto di piacergli? È tutta mattina che mi arrovello senza riuscire a darmi una risposta e lei mi ignora facendomi dubitare persino dei miei stessi ricordi. Ho sognato tutto o era reale? Lei ha davvero dormito nel mio letto? E perché è così bella? Quest'ultima domanda non c'entra nulla, ma ogni tanto si insinua nei miei pensieri come se fosse collegata a tutto il resto. Vorrei sbattere la testa da qualche parte per svuotarla completamente e sentirmi libero, senza più preoccupazioni.

«Prendetevi per mano» ordina Zorro riportandomi alla realtà.

Tutti ci guardiamo con l'ombra di un sorriso, in parte dovuto al nervosismo e non solo perché il tutto in sé è decisamente comico. Pare un'azione troppo normale rispetto alle atrocità della sera precedente, il cui fantasma aleggia ancora sopra di noi come un'ombra scura che non ci vuole abbandonare. Alla fine però ci prendiamo per mano. Io mi trovo a fianco di Greg e posso constatare che la sua mano è secca, mi dà la sensazione di stringere un pezzo di carta. Anche guardandola sembra un manoscritto: bianchissima e con scritte nere e marcate, simili a bruciature profonde e indelebili. Provo a leggere ma non capisco nulla perché sono in latino. Mi fanno venire i brividi e ho l'impressione che siano legate a qualche rito satanico o qualcosa del genere, che sanciscano una patto col Diavolo, al quale ha venduto la sua anima. O forse sto fantasticando troppo e sono solo parole prive di valore. Ma ne ha anche sulla pianta del piede o...? Ovunque?

«Il timo si arrampica, i chiodi di garofano uniscono, la cannella fortifica e la menta riveste. Che le nostre forze siano sommate per dare vita al flusso energetico tra i mondi. Apriti ora!» dice Zorro con tono solenne leggendo dalla pergamena consegnataci dagli Scrivani che si dissolve non appena ha pronunciato le ultime parole. È tutto a metà tra l'inquietante e il ridicolo. Ma sono seri? Che razza di incantesimo è mai questo? Devo trattenermi dallo scoppiare a ridergli in faccia, che è seria e composta come se tutta questa faccenda fosse normale, non che da lui mi aspettassi un altro tipo di espressione, pare non divertirsi mai.

Fuori da queste pagineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora