7 ~ ED

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Comincio a pensare di avere le allucinazioni perché altrimenti tutto ciò non potrebbe accadere. Forse sto sognando e tra poco mi sveglierò scoprendo che è soltanto frutto della mia mente. Eppure sembra tutto molto reale.

Ho bisogno di riflettere. Considerando che probabilmente non sto dormendo, può essere che Sofia sia turbata dalla morte del fratello e si sia creata un mondo tutto suo, inventandosi una storia che possa giustificare la sua perdita. È del tutto possibile, io lo so meglio di altri. Però ho una strana sensazione, come se una parte dentro di me credesse senza alcun dubbio a ciò che ha detto. È tutto molto assurdo, ma questo non deve per forza significare che sia impossibile, magari la magia esiste e siamo noi umani a non accorgerci di quello che abbiamo sotto gli occhi.

Sofia sembrava così seria quando ne parlava, o è una brava attrice o è talmente pazza da esserne fermamente convinta oppure è la pura e semplice verità. Perché no, in fin dei conti ho sempre creduto che ci sia molto oltre a ciò che vediamo. Comincio a valutare seriamente la possibilità di crederle, anzi, a dirla tutta ho già deciso, solo che non l'ho ancora ammesso a me stesso.

Ma adesso altre domande mi affollano la testa. Quale segreto potrebbe essere così importante da dover uccidere una persona, ehm, un libro, per mantenerlo tale? È un mondo totalmente nuovo per me, non ne conosco le leggi, ma se è come quello in cui vivo la ragione che mi viene in mente puó essere la sete di potere o di denaro o entrambe. 

A pensarci bene mi sto cacciando proprio in un bel guaio: se questi tali vogliono Sofia morta e io fossi in mezzo, è molto probabile che non si farebbero problemi a uccidermi per raggiungere il loro scopo. In effetti non è stata una grande idea ospitare una sconosciuta a casa mia e perseverare pure in questa follia. Questo è quello che dice la mia parte razionale, a cui, a dire il vero, non do molto ascolto. Non riesco a pentirmi della mia scelta, sono ancora convinto che sia stato il destino a farci incontrare e io ne sono felice. Adesso so che cosa dovrò fare: devo aiutare Sofia a risolvere il mistero che ha portato suo fratello alla morte e lei alla fuga.

Mi trascino fino in camera dove mi metto il pigiama e mi tolgo gli occhiali per andare a dormire. Questa notte i miei sogni sono popolati da libri parlanti e camminanti che mi inseguono. Una massiccia enciclopedia sta giusto per strangolarmi quando qualcuno bussa alla porta d'ingresso.

"Chi diavolo sarà mai a quest'ora del mattino?"

Mi metto gli occhiali e, dopo aver infilato le ciabatte, vado ad aprire la porta ancora mezzo insonnolito. Mi ritrovo davanti un ragazzo molto alto, dagli occhi plumbei e un aspetto a dir poco inquietante. I capelli neri sono coperti in parte dal cappuccio di un lungo mantello grigio, al fianco porta una spada e il naso sembra quello di un pugile. A pensarci bene ha proprio un naso orribile, poverino. Rimango un po' a fissarlo, a metà tra la veglia e il sonno, immaginandolo sul ring e il corpo lucido di sudore. Poi, notando che non se ne va dico: «Non compro niente, grazie mille, arrivederci».

Non ho la più pallida idea di chi sia, ma l'istinto mi suggerisce che è meglio che stia fuori da casa mia e non dentro. Cerco di chiudere velocemente la porta, ma lui è più svelto di me e mette un piede in mezzo per bloccarla.

«Credo proprio che abbia sbagliato persona. E adesso mi faccia il piacere di andarsene.»

Non accenna minimamente nessun movimento. Rimane lì, immobile, con lo sguardo truce.

«Lei è qui?»

«Come, scusi? Lei chi?»

«Sofia.»

Sono già venuti a prenderla, la uccideranno in casa mia, sotto i miei occhi. Non lo permetterò.

«Non so di chi stia parlando. Se ne vada!»

Fuori da queste pagineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora