56 ~ ED (sei mesi dopo)

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Quello che accade nei mesi seguenti è molto caotico. Magistra viene riposta in un nuovo nascondiglio segretissimo dagli Scrivani affinché nessuno possa mai più trovarla, cosa di cui sono molto grato dato che l'unico modo per essere impugnata da qualcun è che costui mi uccida.

Io e Zorro accompagniamo Greg che, come promesso a Katrin, si reca dal tale Sergio, che a quanto pare è un vecchio libro saggio che sa tutto riguardo ad antiche profezie, e, dopo averlo finalmente liberato dalla sua prigionia su ordine del nuovo re, l'intera situazione ci viene spiegata chiaramente. In poche parole i libri vivono perché c'è qualcuno che li ama, li sfoglia, li legge e si affeziona alle loro storie, ma ormai da un bel po' di anni gli utenti che si recano in biblioteca a prendere in prestito dei volumi sono diminuiti drasticamente e anche il numero di persone che li compra si è notevolmente ridotto. Non deve certo spiegarlo a me che lavoro in una libreria, o lavoravo, dato che sono stato capace di farmi licenziare: vedevo bene anch'io che gli amanti della lettura sono pericolosamente in calo.

Per loro, i libri, però questo significa morte sicura e, temendo per la loro sopravvivenza, sono stati tutti convinti dal defunto re che eliminando gli uomini avrebbero avuto il dominio del mondo e non sarebbero dovuti morire, visto che grazie alla spada avrebbero potuto ottenere una pozione per l'immortalità. Peccato che questo elisir basti solo per un ristretto numero di persone e quindi non può essere la soluzione al problema dato che non sarebbe abbastanza per salvare tutti. Ma se un gruppo di umani consapevoli del pericolo corso dai loro amati volumi riuscisse a fare leva sulle coscienze dei propri simili allora forse le persone torneranno a leggere e i libri saranno salvi.

Affinché il popolo della biblioteca facesse fronte comune contro Sofia e compagnia bella, cioè noi, il re ha fatto credere loro che volessimo rubare la spada per impossessarci dell'elisir ed essere gli unici a poterlo bere (un'assurdità considerato che noi non eravamo nemmeno a conoscenza di questa possibilità). Fatto sta che la paura li ha spinti a credere alle sue parole e a schierarsi contro libri innocenti, a cui hanno sempre vissuto a fianco e che mai avrebbero fatto qualcosa che potesse recar loro danno. Per questo motivo erano rimasti tutti a guardare in silenzio nello scontro giù in cantina, ma molti non avevano comunque avuto il coraggio di battersi apertamente in campo, perché trovavano la cosa molto crudele, spietata, e forse, in fin dei conti, non pienamente corretta. Chissà se qualcuno ha dubitato della nostra colpevolezza.

In ogni caso le parole che ha detto Katrin durante lo scontro con il padre sono la verità e hanno reso evidente a tutti gli abitanti della biblioteca che se non ci sarà più nessun uomo in grado di leggerli non potranno sopravvivere e che Magistra non è la soluzione in cui tanto hanno sperato. Così, nonostante parecchi siano ancora un po' titubanti a fidarsi di noi, si sentano smarriti e persi senza la loro guida, alla fine, non avendo altre possibilità, decidono di fare un tentativo e di puntare tutto su di noi per la loro salvezza (fatto che mi fa sentire personalmente un gran peso sulle spalle e una ancor più grande responsabilità). I fedelissimi del re vengono rinchiusi in una zona della biblioteca in cui è proibito l'accesso a chiunque, per decisione unanime di tutti i libri, perché costituirebbero solo un ostacolo nel raggiungimento della salvezza.

Il Piccolo Principe, che in realtà è un bravo ragazzo, con l'unico difetto di essersi fidato ciecamente del padre, è il primo ad appoggiarci. Si è scusato anche infinite volte per la profonda crudeltà del re, non avrebbe mai creduto che fosse in grado di mentire così spudoratamente alla sua gente e a barattare la vita di molti per la propria personale incolumità. Devo dire che per quel poco che ho potuto conoscere il precedente sovrano, lui mi ispira molta più simpatia, forse perché non ha in progetto di ucciderci. 

In poche parole il piano è questo: io aprirò una nuova libreria tutta mia in modo da organizzare moltissimi eventi atti a promuovere la lettura tra i più piccoli e anche i più grandi, come per esempio andare nelle scuole a parlare ai bambini, fare incontri con gli scrittori in piazza, allestire piccole fiere in città. Ecco perché sento il peso del rischio, perché se io fallissi non ci sarebbero più speranze di salvarli dalla triste fine che li aspetta. Per fortuna in tutto questo non sarò solo perché tutti i libri volenterosi della biblioteca mi daranno una mano, e sono davvero molti visto che in ballo c'è la loro vita. Si creerà un'alleanza, basta guerra. E così avviene, un piccolo grande miracolo, il tentativo di salvare un'intera comunità con il desiderio di espandere le nostre iniziative a tante altre città nei dintorni. Devo ammettere che è una vera e propria scommessa e mi è costata anche non poco, se non dovesse funzionare anch'io sarei nella merda fino al collo considerato che ci ho investito tutti i risparmi di una vita e pure qualche aiutino da parte di Michi e Lex.

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