Apro piano gli occhi sull'alba di un nuovo giorno, forse l'ultimo. Il giorno dello scontro finale. Ho paura di aprire le palpebre perché una volta iniziato si può soltanto arrivare fino alla fine e io vorrei che tutto restasse fermo in quest'attimo in cui non sappiamo se perderemo, ma abbiamo la speranza di poter vincere, in cui stanno tutti bene (a parte Olli, ovviamente) e nessuno è morto, in cui io non ho ancora deluso le aspettative di mio fratello, l'attimo irripetibile in cui tutto può ancora accadere. Entro questa sera tutto si concluderà, comunque vada, sia che muoia sia che vinca. Finché sono io a rimetterci la pelle posso anche accettarlo, ma se a causa mia dovesse capitare qualcosa a quelle persone la cui unica colpa è quella di essere finiti per caso lungo il mio cammino non me lo perdonerei mai. Guardo il soffitto. Non sono tanto sicura di essere pronta, anzi, credo di non esserlo affatto.
Sento Zac che sprona tutti ad alzarsi, dicendo che chi dorme non piglia pesci e soprattutto non vince nessuna battaglia. Come fa ad essere così energico così presto e consapevole di quanto sia pericolosa l'impresa in cui ci stiamo per imbarcare? Io è già tanto se troverò la forza di alzarmi, figurarsi convincere gli altri a svegliarsi e cominciare questa giornata da incubo. Non credo che sarei in grado di motivarli a preferire uno scontro mortale rispetto alle coperte calde.
Prima di andare dritti nelle fauci del leone, ovvero in biblioteca, dobbiamo passare da un'amica di Zac a prendere qualcosa di un po' più decente da indossare e delle vere armi, per non essere delle così facili e vulnerabili prede. Loro saranno di sicuro in tanti e molto meglio addestrati rispetto a noi, che siamo quelli che siamo, ovvero non dei guerrieri nati, ma dei combattenti dell'ultimo minuto, quindi qualcosa di più protettivo ci farà decisamente comodo. È una vera fortuna avere un'amica che si intende di armi e ne possiede anche parecchie da potertele prestare in questi casi di bisogno.
Tea è un'anziana chiromante che Zac mi ha fatto conoscere qualche tempo fa e che ancora non mi è ben chiaro come abbia fatto a trovare considerato che se ne sta quasi sempre nascosta in un antro sotterraneo il cui ingresso è praticamente introvabile, a meno che non si sappia di preciso dove andare a cercare. È piuttosto arzilla considerata la sua età (non che le abbia mai chiesto quanti anni abbia, mi è sempre sembrato maleducato da parte mia, anche perché so che le streghe possono vivere molto a lungo, quindi potrebbe essere centenaria) e soprattutto perché è cieca. Non riesco assolutamente a spiegarmi come faccia a saper descrivere le armi in modo così dettagliato se non le ha mai viste e come possa distinguerle al solo toccarle, semplicemente stringendo l'impugnatura. Io, sebbene le veda chiaramente con gli occhi, non saprei nemmeno notare la differenza tra alcune delle spade che mi ha mostrato, per questo la sua capacità mi pare ancor più incredibile. Però magari, essendo veggente, le cose lei le vede con gli occhi della mente.
«Tutto bene?» mi chiede Zac posandomi delicatamente una mano sulla spalla. Con me è tornato a essere il ragazzo gentile di sempre dopo la piccola discussione dell'altra sera, che l'ha portato ad essere molto scostante la mattina seguente. Ho notato anche che ha tentato di essere meno scontroso con Ed, anche se non manca mai di lanciargli le sue solite frecciatine.
«Credo di sì, per quello che si può star bene in una giornata come questa» rispondo cercando di fare un sorriso stiracchiato per non fargli capire quanto sto tremando di paura dentro di me.
«Ti prometto che andrà tutto per il meglio» dice stringendo la presa sulle mie spalle. «Non devi aver paura, capito? Io sarò al tuo fianco tutto il tempo.»
Questo lo so bene, sarebbe disposto a morire per me. Rimango a guardarlo negli occhi per un po' nella speranza di prendere un po' di coraggio, che se ne avessi la metà del suo sarebbe comunque abbastanza, però non sembra funzionare molto bene.
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Fuori da queste pagine
FantasyEd è un giovane come tanti, che divide il suo tempo tra il lavoro in libreria, gli amici e la famiglia. Ci sono giorni però in cui non riesce a darsi pace: non può accettare la recente morte dell'amata sorella, di cui si sente responsabile. Una sera...