013

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Harry si trovava ancora in macchina con me al ritorno. L'unica differenza era il continuo silenzio durante tutto il viaggio. Feci del mio meglio per rimanere lontana da lui. Non c'era verso che risolvessi il misterioso puzzle dentro quel cervello. O almeno, ci avrei impiegato anni, ma non avevo anni da sprecare.

Quando la macchina si fermò, potei solo sentire il suono euforico dei passi di mio padre. Il successo era la derivazione della sua felicità, l'origine del suo bell'aspetto. Quando trovava trionfo, spruzzava gratitudine dappertutto. Però, quando il fallimento arrivava dietro l'angolo, sparava a due suoi uomini.

Uscii dalla macchina subito prima che lo facesse Harry. Mi seguì in silenzio. Il modo in cui i suoi passi erano a malapena udibili, il suo respiro così regolare e silenzioso. Mi ricordava la prima volta che lo avevo visto, circa cinque giorni prima. Questa volta era serio. Non mi avrebbe dato il piacere di vederlo cedere e gridare, o solo parlarmi. Harry si era completamente staccato da me socialmente ed emotivamente.

La notte era calda. La sua aria era calmante e meravigliosa. Una boccata d'aria fresca. Dietro di me, Harry stava dando ordini. Mio padre entrò con un uomo accanto a lui che supponevo gli appartenesse, considerando l'abbigliamento completamente nero. Mio padre parlava a voce alta quando era felice. Il suo tono allegro e profondo e il suo sorriso genuino alleviavano la tensione che tendeva a portare con sé in qualsiasi stanza.

Sospirai, bloccando il mio vestito qualche centimetro in su mentre salivo le scale frontali. Dietro di me, sentii Harry dire a uno degli uomini, "Sorveglia l'ovest per la notte. Devon prende l'est. Il nord appartiene a Jacob e Parker. Il sud è la sezione del signor Gates, quindi ti consiglio di scegliere gli uomini disposti a lavorare durante la notte."

"Chi prende la parte di Catalina?"

"Lo sai che lo farò io."

Iniziai ad attraversare la porta finché sentii qualcuno ridacchiare. "È bella, non è vero, Styles? Cosa darei per avere il tuo lavoro."

Harry si fermò e giuro che lo sentii guardarmi mentre attraversavo la porta. Disse chiaramente, "Vai a lavoro, Zayn. Nessuno entra e nessuno esce da queste porte frontali. Ogni attività sospettosa deve essere riferita a Liam. Capito, Malik?"

"Capito, capo." Zayn schioccò la lingua e strizzò l'occhio nella direzione di Harry, indirettamente stuzzicandolo sulla mia apparenza e su quanto potesse essere seducente. Il pensiero mi fece ridere finché decisi di camminare ad una velocità normale.

Mentre camminavo per il corridoio, sentii Harry fermarsi per parlare con mio padre. Mi fermai accanto alle scale per rimuovere le mie scarpe, facendo finta di farmi gli affari miei, ma ero sicura che sia io che Harry sapevamo che stavo ascoltando.

"Harry, proprio con chi volevo parlare." Mio padre lo fermò. Dalla coda dell'occhio, vidi mio padre premere l'indice contro il petto di Harry, un gran sorriso sulla sua faccia. "Sono veramente orgoglioso di te, figliolo. Catalina mi ha detto che sei un uomo molto responsabile ed hai fatto di tutto per farla sentire al sicuro."

"Questo è ciò che intendevo. Sono contento che si senta così," mormorò. Roteai leggermente gli occhi mentre sganciavo il gancio del mio tacco destro. Mi ero sentita al sicuro quando eravamo finalmente arrivati. Non c'era stato momento in cui mi ero sentita completamente contenta oltre a quando mi aveva comprato qualcosa da mangiare dopo aver riflettuto sul farmi morire di fame.

Non mi ero sentita al sicuro quando mi aveva detto che mi avrebbe uccisa lui stesso se avesse potuto perché ero fastidiosa. Le numerose minacce che dicevano che mi avrebbe sparato se non avessi chiuso la bocca. Tutto perché non voleva essere ucciso da mio padre. Voleva distaccarsi da me a un livello socialmente esagerato.

Dust Bones (Punk Harry Styles) [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora