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Non saremmo mai stati una coppia normale. Liam fuggì dopo averci detto che Fray sarebbe arrivato tra esattamente quindici minuti, senza alcun ritardo. Sorprendentemente, non sudai. Ero concentrata sui borsoni, mentre trascinavo i vestiti all'interno di essi. Dopo aver chiuso gli ultimi due, li portai nel salotto del nostro alloggio temporaneo. Ne avevo un sacco ultimamente.

Harry mi lanciò una breve occhiata, controllando la sua pistola preferita prima di riuscire a caricarla. Lo fece molto velocemente, mettendo in valigia le pistole per non perdere tempo. Feci lo stesso, afferrandone una e controllandola. Nella fretta delle nostre azioni, ripensai velocemente alle mappe impilate in un angolo.

Afferrai i pezzi di carta e li arrotolai, spingendoli in una delle borse. Le presi entrambe, ognuna su una spalla, e guardai Harry prendere quella piena di armi. Arricciai le labbra ed espirai attraverso il naso quando mi guardò.

"Pronta?"

"Come sempre."

Le sue labbra si curvarono in un ghigno e inspirò dal naso. Quei gesti sparirono, comunque, appena uscimmo dall'edificio. Strinsi la pistola nella mia mano, nascondendola dal pubblico che ancora percorreva l'area, la mattina presto. La leggera luce della luna si era sbiadita e il sole stava per fare la sua comparsa, ma prima che ci fosse l'alba, il silenzio aveva riempito l'aria. Sentivo che non sarebbe durato. Dei proiettili lo avrebbero interrotto.

Camminammo per qualche minuto verso il capanno in cui Harry aveva nascosto la macchina. Sbloccò con un movimento rapido le catene di metallo che bloccavano l'uscita. A mettere a posto i borsoni ci volle qualche secondo. Non avevo sommato il tempo, sperando di non sentire emozioni indesiderate di paura.

Strinsi la mano sul mio ginocchio mentre Harry faceva partire la macchina, uscendo immediatamente dal capannone. Le strade erano silenziose e il rumore del motore sembrava dominare il silenzio che mi riempì con un leggero terrore. I miei occhi si chiusero per un breve momento, sentendo il disperato bisogno di far entrare l'aria nei miei polmoni, sul punto di iperventilare. Quando li aprii di nuovo, stavamo andando così veloce sulle strade rurali fatte di alberi e pezzi di terreno rocciosi, che tutto quello che vedevo era un flash verde scuro a ogni finestrino.

"Dove andiamo? Un anticipo di quindici minuti non è molto d'aiuto quando si tratta di Fray. Saprà che ce ne siamo andati," gli dissi velocemente, girandomi di scatto per guardare dietro di noi con sospetto e paura.

Harry guardò la strada con la mascella serrata. Non sembrava mostrare paura, come al solito. "Abbiamo abbastanza munizioni per abbattere i ragazzi che ha mandato. Fray non sarà con loro."

Prima che potessi rispondere, diversi proiettili furono sparati. Alcuni spaccarono il vetro e quasi entrarono in contatto con noi. Echeggiarono tremendamente. Uno strillo lasciò le mie labbra mentre mi sporgevo in avanti, cercando di schivare le pallottole. "Figlio di puttana," ringhiò Harry, tenendo la testa bassa. Spostò lo sguardo sullo specchietto retrovisore, sospirando con rabbia.

Mi girai, guardandolo con occhi spalancati. "Tu guidi e io sparo?" Chiesi in un respiro.

Harry piegò la testa come se stesse prendendo in considerazione la mia idea, ma piuttosto velocemente dato che non c'era tempo per pensare. "Sembra che questo sia il piano migliore che abbiamo."

Annuii, girandomi sul sedile e abbassando il finestrino. Una certa adrenalina che scorreva dentro di me faceva da muro ai miei pensieri razionali.

"Fai attenzione, Cata," mi avvisò, concentrato sulla strada davanti a noi.
Svoltò bruscamente l'auto e la mia spalla colpì il bordo del finestrino ormai aperto.

Mi mossi velocemente e senza sforzo, la cosa mi sorprese. Il mio coraggio era uscito dal nulla, forse perché ero stanca di tutto. In qualche modo, riuscii ad avere delle cose sotto il mio controllo per quel breve momento. E non potevo rovinare tutto.

Il vento soffiava forte nelle mie orecchie mentre stringevo il più possibile la presa sulla mia arma.

La mira era precisa. Non sparai al parabrezza, ma più alle ruote. Lo sparo fu forte e ovvio. L'auto che ci stava seguendo era tutta nera. Non riuscivo a vedere l'interno di essa, ma un finestrino fu abbassato nel momento in cui riuscii a sparare all'altra ruota. La mia mira estremamente accurata impressionò sia me che Harry.

Inspirai bruscamente e mi ritirai nell'auto quando un proiettile fu sparato circa tre volte nella mia direzione.

"Stanno cercando di uccidermi," gridai sopra il vento, "L'ultima volta che ho controllato, avevano bisogno di me."

Harry scosse la testa. "Non va per niente bene!"

Tornai a guardare la macchina, che sembrava rallentare finché si fermò completamente. Aggrottai le sopracciglia, "Harry... si sono appena fermati."

"Hai sparato a due ruote."

"No. Hanno frenato. Si sono fermati intenzionalmente," spiegai, la confusione si dipinse sul mio volto.

Nessuno dei due parlò e il vento continuò a soffiare pesantemente, ci fu un lungo silenzio. Ma fu più corto di quanto mi aspettassi. Una grande esplosione di fiamme si alzò davanti a noi e fu in quel momento che realizzai. Avevano lanciato un esplosivo. Non dalla mia parte. Ma da quella di Harry.

Spalancai gli occhi e gridai, "Harry!"

Ma fu troppo tardi. L'auto finì contro un albero per la sua forza. Il mio corpo insicuro andò a sbattere contro qualsiasi cosa ci fosse davanti a me e la mia testa colpì gravemente il cruscotto. La mia vista divenne sfocata per il dolore. La macchina si era fermata. Tossii per il fumo e per le lacrime pronte a scendere, girando gradualmente la testa per guardare Harry.

La sua faccia era nascosta. I ricci cadevano sul suo viso, la sua testa era poggiata sul volante e lui aveva perso i sensi. Del sangue marcava le sue mani, dei pezzi di vetro avevano creato dei tagli profondi sulla sua pelle. Un piccolo lamento di dolore lasciò le mie labbra mentre sentivo il calore delle fiamme e del fumo soffocarmi.

"Harry," sussurrai piano, gli occhi mi bruciavano. Sentii un liquido caldo cadere dal mio naso, finendo sul contorno delle mie labbra. Un ritmo respiratorio scomodo sviluppò il dolore, la paura e l'insicurezza.

La portiera dalla mia parte fu aperta. Gridai il più forte che potevo, la forza e il volume mi fecero bruciare la gola. "Harry!" Gridai ancora e ancora, lottando contro le mani misteriose che tiravano il mio corpo.

Non servì a niente. Fui trascinata via dall'auto infuocata e da un Harry privo di sensi. Una voce disse, "Assicurati che sia morto." E un proiettile partì, ma non ne ero sicura. Perché la mia ferita venne a dominare gradualmente, facendomi venire un sonno pericoloso e indesiderato.

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Bene, altri 5 capitoli.

Domanda:

Se aveste la possibilità di chiudere qualcuno in una stanza in modo da tormentarlo per un giorno intero, chi scegliereste e come lo tormentereste?

Harreh
non vi dico altro...

Buona giornata.☆

Dust Bones (Punk Harry Styles) [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora