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Delle morbide labbra tempestarono il mio collo e le mie scapole di baci piccoli e lenti. Mi agitai nel sonno, infine aprendo gli occhi ed accorgendomi del tocco di Harry. Era ancora sopra di me, la sua testa era posata sul mio petto. Mi mossi leggermente, allungando i muscoli delle gambe con un lamento stanco.

"Abbiamo dormito per due ore," mi informò con la sua voce roca e stanca. Fissai il soffitto per un po', sbattendo gli occhi diverse volte per mandare via la stanchezza. Le punte delle sue dita sfiorarono le mie braccia, per poi darsi una spinta in modo da alzarsi dalla nostra posizione comoda.

Mi sedetti, stiracchiandomi con lamenti leggeri. "Quando ce ne andiamo?"

"Tra qualche minuto, in realtà. Non abbiamo tempo da perdere." Harry allungò una mano verso il borsone, esaminandolo quasi immediatamente. Tirò fuori la sua pistola, caricandola. Sentii quel click familiare.

I miei occhi si spostarono sul borsone e mi diressi verso di esso, affermando, "Voglio una pistola."

Harry mi guardò con un'espressione severa. Ero quasi sicura che si sarebbe rifiutato di darmene una, ma mi sorprese quando ghignò leggermente, infilando la mano nel borsone ed afferrando una pistola per me. Poi me la porse.

La guardai e dopo alzai lo sguardo su di lui, chiedendomi se fosse serio. "Non pensavo avrebbe funzionato davvero."

"Facciamo tutto a modo mio. E personalmente, lo trovo molto sexy," mormorò, avvicinandosi. Sentii il suo respiro caldo contro le mie labbra e chiusi gli occhi prima che lui dicesse, "Basta che non mi spari."

Si allontanò senza baciarmi. Un piccolo ghigno si formò sulle mie labbra alla sua giocosità, strappandogli l'arma dalle mani.

"Lo farò solo se mi farai incazzare," ribattei.

"Tendo a farlo molte volte," commentò sarcasticamente. Chiuse di nuovo la cerniera del borsone, tirandolo sulla sua spalla. Mi guidò fuori, e dando un'ultima occhiata al nostro alloggio temporaneo, chiusi la porta dietro di me.

L'aria era umida e calda, così mi tolsi la felpa, rimanendo in pantaloncini e canotta. Mi risultava un po' difficile non mostrare il mio timore in situazioni del genere.

Spingendo i pensieri negativi nel retro della mia testa, afferrai uno zaino, mentre Harry prese il borsone pieno di armi. Sapeva già come fare con la sicurezza.

L'aeroporto era pieno di movimento e persone frenetiche. I turisti occasionali ed i loro figli. Uomini e donne d'affari. Una scena normale per qualsiasi aeroporto.

Tenni la testa bassa per una minuscola frazione di rassicurazione. Osservai delle piccole cose per passare il tempo. Se avessi passato troppo tempo a pensare, avrei passato troppo tempo a preoccuparmi, per poi rovinare tutto. Nella mia testa, non sentivo nessun rumore. C'era silenzio, un'abitudine che avevo sviluppato per concepire un po' di pace in testa.

Harry camminava con disinvoltura accanto a me, i suoi occhi verde chiaro erano concentrati e sull'attenti. Ogni secondo, passavano da un angolo all'altro. Era estremamente dotato. Per quanto fosse oscura la sua sofferenza, era allenato. Le sue capacità erano qualcosa su cui non dubitare, e mentre camminava vicino a me, fu il primo a notare qualche difetto.

"Qualcosa non va," mormorò accanto a me. Mi girai immediatamente per guardarlo, ma lui non ricambiò lo sguardo. Era troppo occupato ad esaminare il luogo. I lineamenti del suo viso racchiudevano concentrazione; le sue sopracciglia erano aggrottate, la bocca era chiusa e la mascella era serrata.

Spostai lo sguardo sulla folla di persone o qualsiasi fonte che mi avrebbe aiutata a trovare le differenze tra il normale e l'insolito. Tuttavia, non vidi niente.

Dust Bones (Punk Harry Styles) [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora